Capitolo 42.

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I nostri personaggi vi augurano
Buone Feste e Buan 2017 così ...

Now I know 
what I feel.

“..e mancano gli inviti scritti” Finì la lista Lucia, indicando i pezzi di cartoncino decorato sul tavolo della casa che condivideva con mio fratello.

“Li vuoi scritti a mano o al computer?” Chiesi, accarezzando la schiena della gatta, Honey – nome scelto, ovviamente, da Lucia - che Michael diceva di non sopportare.

“Li voglio far stampare. Magari con un carattere ottocentesco, con ghirigori dorati o cose così” Rispose, sporgendosi a grattare il muso del suo micio.

“Sì, buona idea. Sembra raffinato” Concordai con lei.

“Bene. Oora..!” Cominciò, per cambiare discorso. “Hai pensato alla nostra proposta? Davvero ci farebbe piacere che passassi la serata qui. Puoi rimanere a cena a bere champagne con noi e iniziare in compagnia l’anno nuovo” Io risi, ma scossi la testa.

“Ed io ti ripeto che me ne starò a casa a guardare qualche film scadente e mangiare del gelato con un mestolo. Davvero, Lucy, non ti preoccupare” 
Lei sbuffò e mi guardò mentre mi alzavo e lasciavo il gatto sulla poltrona.

“Emily, è la sera di capodanno e tu hai diciotto anni! Vai almeno in discoteca, divertiti!” Alzai gli occhi al cielo e mi infilai il giubbotto.

“Ci penserò” Le diedi un bacio sulla guancia e sorrisi della sua faccia contrariata. “Dai, mamma, vado a casa. Tu salutami Michael, ok?” Aprii la porta e mi voltai di nuovo. “E vedete di usare precauzioni che non voglio diventare zia troppo presto!” 
Schivai un cuscino lanciatomi addosso da Lucia e chiusi la porta, scuotendo la testa divertita.

Uscii all’aria aperta e mi avvicinai alla bicicletta che avevo preso dal garage della vecchia casa di mio fratello, guardando poi il cielo delle nove di sera. Il bello era che c’era ancora luce, in modo da illuminare pallidamente le nuvole. Sospirai e salii sulla bici, pedalando verso casa, ma quando vidi un supermercato mi fermai pensando di comprare qualcosa per la mia serata in completa solitudine. Che gioia.
 

Erano circa le dieci di sera, del 31 Dicembre. Sera di Capodanno.  

Auguri, proprio un felice anno nuovo.

Ed io, sopravvissuta alla prima settimana post-Zayn, stavo tornando a casa con un sacchetto pieno di schifezze e film affittati dopo una mia, ormai solita, giornata a casa di Lucia e Michael che cercavano di non farmi cadere in depressione. Nel corso di quella settimana ero sempre tornata a casa sola e occupavo la serata mettendomi a piangere senza un motivo preciso, solo perché avevo bisogno di sfogarmi. Ma quelle sera di solito non aveva nulla.

C’era qualcuno seduto sui gradini di casa e non era una di quelle persone che mi aspettavo di incontrare. Il cuore perse un battito.

“Hey..emh..ciao” Sussurrò lui, alzandosi in fretta e passandosi una mano tra i capelli. 

“Ciao” Sospirai con gli occhi già umidi e il cuore gonfio di speranza. Perché era qui?

“Posso..parlarti un attimo?” Era strano vederlo così. Sembrava che avesse perso la forza di curarsi, lo dimostravano la barba sfatta e i capelli disordinati. Io risposi con una specie di grugnito, accompagnata da un'alzata di spalle. Aprii la porta e lui entrò dopo di me. 

“Posso solo immaginare quanto sei arrabbiata, ma..” Esordì, ma io fermai sul nascere la sua frase.

“Non sono arrabbiata” Risposi 
chiudendo la porta e voltandomi verso di lui. “Sono solo delusa” Lo vidi abbassare lo sguardo, ma - nonostante mi facesse male vederlo così -continuai a parlare, perché era da troppo che mi tenevo dentro quelle parole. “Non che io mi aspettassi che cadessero cuori dal soffitto e che tu ti inginocchiassi di fronte a me per chiedermi di essere la tua ragazza, però..avevi detto che ero importante per te, Zayn. E quando la situazione si è fatta insostenibile, ti sei tirato indietro, come tutti i perfetti codardi, senza nemmeno darmi una spiegazione” Conclusi, mordendomi l'interno guancia per l'ansia.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora