Miami for two.
“Ti dico che è così, Harold”“Lou, non è possibile”
“Ti dico di si”
“No”
“Si”
“No”
“S–” Louis stava cercando di concludere il battibecco con l’amico, ma proprio in quel momento la sua ragazza aveva deciso di interrompere la sua decisiva risposta, facendo così sfumare le sue possibilità di averla vinta.
“Avete otto anni?” Si lamentò Caroline, sporgendosi dietro le spalle di Louis per entrare nel riquadro Skype e fulminare Harry con lo sguardo.
“Io dico che non arrivano ai sette” Commentò la voce di Giulia, proveniente dalla videochiamata, ma fisicamente coperta dal suo ragazzo.
Louis ed Harry ribatterono con un infantile “ehi!” che non fece altro che far alzare gli occhi al cielo alle due ragazze.
“Ciao Giuls, anche tu hai la sfortuna di assistere a questa conversazione?”
“Tristemente si” Sospirò.
“Si può sapere di cosa state discutendo così animatamente?”
Borbottò Carol, sistemandosi sul letto dell’hotel in cui lei e Louis alloggiavano.Non aveva potuto sentire la discussione, purtroppo, visto che era appena uscita dal bagno, pronta per uscire – al contrario del suo ragazzo che preferiva video chiamare il suo migliore amico, a quanto pareva.
“Oh, non vuoi saperlo davvero” Commentò l’altra.
“Louis dice che il Miami Football Club ha proprietario, presidente e allenatore italiani” Spiegò concitato.
“Ma non è possibile che una squadra di Miami sia monopolizzata da degli stranieri”“Harry, ti dico che è così! Fuori dallo stadio c’è persino una targa al fondatore italiano”
“E come faresti a saperlo scusa?”
Louis alzò il sopracciglio, guardò il viso dell’amico, poi si voltò verso la fidanzata. “E’ stupido vero?” Chiese, come se cercasse conforto.
“Che fosse ritardato lo si sapeva dall’inizio” Lo sostenne Giulia, ricevendo l’appellativo della “traditrice” dal ragazzo.
“Harry” Lo richiamò Caroline. “Noi siamo a Miami” Gli ricordò, trattenendosi dal ridere per l’espressione di realizzazione sul viso del riccio. “Ci avete regalato i biglietti al compleanno di Lou. Ricordi?”
“Oh– Beh– Sì – Comunque non mi fido di quello che dice” Rispose infantilmente, mettendo il broncio.
“Siamo andati a vedere lo stadio e la targa l’ho vista anche io”
“Sei la sua ragazza. Vi siete alleati contro di me” Caroline si lasciò andare in una piccola risata, sentendo un sospiro arrivare da una sconsolata Giulia.
“Puoi sempre controllare su internet” Suggerì, vedendo poi Giulia alzarsi dal letto e prendere il telefono di Harry, probabilmente per cercare su Wikipedia e mettere fine alla discussione.
“Su Wikipedia, vicino al nome del fondatore c’è la bandiera verde-bianca-rossa” Louis non fece in tempo a gioire per aver avuto ragione che Harry fu più veloce a ribattere.
“Bandiera del Messico”
“La bandiera del Messico ha lo stemma dell’aquila nella parte bianca!” Esclamò Louis, in contemporanea al “smettila di far l’idiota” di Giulia, accompagnato da uno scappellotto dietro la nuca. “Lo fa apposta per darmi fastidio” Si lamentò Louis, ricevendo una carezza da Caroline a cui sembrava di aver a che fare con due bambini.
“Come fa Liam a sopportarli” Si chiese Giulia, sospirando. “Forza, Harry, ammetti che Louis ha ragione e chiudiamola qui”
“No” E incrociò le braccia al petto per rafforzare il concetto.
“Come no? E’ evidente che abbia ragione” Cercò di farlo ragionare.
“Dai”“Non lo farò, ti ho detto”
“Se darai ragione a Louis..” Ed eccola mentre cercava di scendere a compromessi. Caroline rise. “..ti permetterò di indossare la camicia con i fenicotteri”
“Ma se hai minacciato di lasciarmi nel caso mi vedessi di nuovo con quella addosso!”
“Farò un’eccezione se ti comporterai da persona adulta” Lo incoraggiò. Harry sembrò diffidente all’inizio, la guardò di sottecchi, cercando segni di bugia nella sua espressione. Quando non sembrò notarne, si girò verso il computer e sussurrò qualcosa.
“Non penso di aver sentito” Lo provocò il castano.
“Lou, non fare il bambino” Lo rimproverò Caroline, accarezzandogli la zazzera castana.
“Ha iniziato lui” Ribatté, mettendo su il migliore dei suoi sorrisi da Peter Pan.
“Ho detto: hai ragione” Ripeté a voce più alta, facendo gongolare soddisfatto l’amico che non aspettava altro che aver ragione dall’inizio della conversazione. “Soddisfatto ora?”
“Molto” Caroline e Giulia si scambiarono un’occhiata sconsolata attraverso lo schermo, quest’ultima si sporse per lasciare un bacio sulle labbra al riccio che aveva messo il broncio.
“Comunque, risolta questa questione di vitale importanza, dobbiamo andare. Stasera ci aspetta una cenetta sulla spiaggia” Comunicò la bionda all’altra.
“Oh, divertitevi!”
“E non fatevi arrestare per atti osceni in luogo pubblico sulla suddetta spiaggia” Li prese in giro Harry, tornato di buon umore solo per snocciolare un sorrisetto malizioso.
“Non prometto nulla” Rispose Louis con lo stesso sorriso.
“Prometto io” Intervenne Carol, facendo ridere l’amica.
“E anche oggi si scopa domani, amico” Lo prese in giro, ricevendo un’occhiataccia dal diretto interessato. “Beh, buona serata”
“Grazie ragazzi, ci sentiamo” Finiti i saluti, Louis mise da parte il computer e si sdraiò sbadigliando.
Caroline si coricò vicino a lui e con la testa si appoggiò al suo bicipite dopo averlo giocosamente morso. Louis allungò una mano e le accarezzò i capelli.
“I ragazzi sono stati meravigliosi a regalarci questo viaggio” Disse, rilassata come poche volte nella sua vita.
“Ci voleva, eh?” Rispose il ragazzo, quasi non credendoci. “E pensare che tu non volevi dire ai sopracitati amici della nostra relazione”
Se i ragazzi non l’avessero saputo, loro in quel momento non sarebbero stati in quella bellissima camera d’hotel poco lontani dalla spiaggia di Miami: benedetto il giorno in cui hanno confessato di stare insieme.
“Avevo paura, Lou. Ne abbiamo parlato milioni di volte” Borbottò. “Mi sentivo sotto pressione al pensiero che tutti sapessero”
“Mmh..” Si voltò, circondandola con entrambe le braccia, strofinando il naso sul suo collo. “..quindi ero solo il tuo giocattolo sessuale?” Caroline rise e lo baciò a fondo, allontanando la bocca prima che le cose si scaldassero troppo: avevano un ristorante prenotato, del resto.
“Lo sei ancora adesso. Il fatto che ti ami non cambia la realtà” Rispose ammiccando.
“Sono ancora il tuo giocattolo?” Louis sembrò pesarci su un attimo. “Allora stasera sei sicura di non voler finire in prigione per atti osceni?”
“Dio, Peter Pan, quanto sei scemo”
👑👑👑👑👑
Ed eccomi qui con l'ultimo capitolo dei Missing Moment.
La prossima volta che aggiornerò, spero di annuciarvi l'inizio di una nuova FanFiction da parte della nostra autrice LaMonny ❤
See you soon guys😘
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Your love is my drug. [Z.M]
Fiksi Penggemar[COMPLETA] ✔ Emily Allen, 18 anni, appena arrivata a Londra da Los Angeles. La sua vita è perfetta, nonostante il suo passato leggermente tormentato. Bella vita, famiglia benestante, tanti amici e tutto quello che una ragazza può desiderare. Tranne...