Capitolo 55.

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Rieccomiii ragazze😍
Nuovo capitolo pieno di NOVITÀ😏

Vorrei dirvi che negli ultimi capitoli ho notato un calo di visualizzazioni voti e commenti e per quanto mi dispiace.😞

And finally we dance.
 

-Sabato 19 Marzo, Festa Di Primavera (una settimana dopo l’incontro Allen/Malik)

“Smettila di morderti le labbra che rovini il rossetto!” E per la diciannovesima volta Giulia passò il rossetto color pompeiano – un cazzo di semplice rosso, ma i nomi strani mandavano avanti l’industria del makeup – sulle mie labbra.

“Giuls, non lo faccio apposta, sono agitata” Mi lamentai, ripassando mentalmente le parole della canzone che avevo scritto – ringraziai mentalmente Niall per l’aiuto – e che quella sera avrei dovuto cantare davanti ai miei maledetti compagni di scuola durante il maledetto Ballo Di Primavera. Per sottolineare il concetto, mi morsi di nuovo il labbro scatenando un grugnito incazzato della mia truccatrice.

“Giuro che se non la smetti ti metto il rossetto water-proof e per toglierlo dovrai usare il cianuro!” Giusto per farla contenta – e non dover poi cancellarmi le labbra con l’acido –, presi a passare la mano sul tatuaggio in comune con Zayn, ripassandone i bordi per scaricare il nervosismo.

Quando, circa un minuto dopo, lei mi comunicò soddisfatta di aver finito e ribadì la minaccia del rossetto-cianuro, si allontanò da me per osservare il suo capolavoro da lontano. Sospirò in maniera fin troppo teatrale e le uniche parole che uscirono dalla sua bocca, invece che essere complimenti rivolti a me, furono elogi verso sé stessa e il suo talento nel truccare. Subito dopo il mio sbuffo esasperato, sentimmo bussare alla porta della stanza e Giulia corse ad aprirla. Capii che era il mio ragazzo quando la mia amica se ne uscì con un:

“Cosa ci fai qui? Non lo sai che porta sfortuna?”

“Che cosa porta sfortuna?” Domandò lui confuso.

“Vedere la sposa prima che arrivi sull’altare!” 

“Cosa diavolo avete fumato mentre non c’ero?” Borbottò, mentre io mi avvicinavo alla porta e la spingevo fuori dalla stanza.

“Va bene, Giulia, penso sia ora che tu vada”

“Ok, me ne vado, ma non azzardatevi a scopare perché si rovina il trucco e poi devo ricominciare tutto da capo!” 
Ci avvertì prima di andarsene e lasciarci soli sulla porta.

Lui mi guardò – le mani nascoste dietro la schiena – e sorrise nel suo solito modo, la lingua pizzicata tra i denti.

“Sei bellissima” Mi comunicò, facendomi arrossire all’istante e fischiare le orecchie dall’emozione. Poi finalmente mi mostrò quello che teneva nascosto dietro la schiena, facendomi rimanere basita a guardare un piccolo e bellissimo bouquet con fiori bianchi. Mi prese la mano destra e con un cordino direttamente attaccato ai fiori, me lo legò al polso. 

“Così abbiamo i fiori abbinati” 
Disse, indicando distrattamente la rosa che aveva nel taschino sul suo petto con la mano sinistra, facendomi indirettamente notare il fatto che avesse arricciato le maniche in maniera che si vedesse il tatuaggio in comune con me.

“E non solo i fiori” Aggiunsi, facendo avvicinare i segni sulla nostra pelle.

“Allora direi che siamo pronti. Andiamo?” Chiese quindi, porgendomi il braccio come un gentiluomo. Braccio che, giusto per precisare, accettai senza aspettare nemmeno un secondo.
 
La musica, abbastanza bassa da permettere di parlare, ci coccolò le orecchie non appena entrammo nella palestra agghindata a festa. Era tutto così luminoso e l’intera sala aveva degli elementi che portavano a pensare alla primavera: alberi in fiore e ghirlande ovunque. Mi tenevo stretta al braccio del mio ragazzo, mentre entrambi cercavamo con lo sguardo il tavolo riservato a nostro gruppo, dove i nostri amici erano già seduti a bere e ridere.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora