Capitolo 18.

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ATTENZIONE:
Per chi non legge l'angolino infondo al capitolo voglio solo avvisare che sul mio profilo puó trovare i Missing Moment, per ora ho postato solo il sogno di Emily avvenuto nei capitoli precedenti intitolato "Non mettere il broncio, Zic"

A session by
psychologist.


Che inizio mattinata pesante e che situazione strana. Zayn era strano. Il nostro..emh..rapporto? Tipo di relazione? Gioco? Troppo casino. Troppe etichette.

Il nostro rapporto era strano. Con lui si faceva un passo avanti e due indietro. Mi aveva insultata, aveva cercato di averla vinta, poi si era scusato e aveva provato a sedurmi.

Era abituato così con le altre? Non mi conosceva. Sarei stata io a sedurlo, non lui. Sono una donna e in quanto donna non mi sarei lasciata sottomettere da un uomo.

Se lui era maschilista, io ero femminista fino all'osso. Mi toccai la testa, camminando verso la mia stanza. Dio, che dolore. E poi, come se non bastasse, non mi ricordavo nulla del giorno prima.

Anzi, qualcosa sì. Mi ricordavo una frase e un nome. So che è la cosa gusta e Zic, lo stesso soprannome che avevo dato a Zayn nel mio sogno alquanto erotico.

Nella realtà, però, non mi ricordavo chi le aveva pronunciate o a chi erano riferiti. Che stress. L'incontro mattiniero con Harry e la sua frase

'Lui è fottutamente geloso di te. Trattamelo bene' mi aveva disorientato.

Pensava davvero che tra me e Zayn sarebbe potuto iniziare qualcosa? Pensava davvero che Zayn fosse interessato a me e non solo alla scommessa?

Ma la domanda da un milione di sterline era: cosa diavolo aveva in testa? Un procione? Un criceto in prognosi riservata? Io e Zayn, insieme. Bella favola, davvero.

Solo nel mio sogno poteva essere successa una cosa del genere. Ma poi perché mi preoccupavo tanto? Nemmeno io volevo una relazione, per di più con un dongiovanni come Zayn. L'immagine di lui e Kiara mi fece venire il voltastomaco.

Sbuffai infastidita e aprii la porta."Ti davo per dispersa" Rise Giulia, seduta sul letto della stanza.

La sua aria da stanotte ho fatto follie mi fece sorridere. Buttai la borsa e le scarpe a terra, di fianco all'armadio.

"Coraggio dimmi tutto. Nei dettagli, mi raccomando" Ghignai, levandomi il vestito e appendendolo.

Giulia si sdraiò sul letto, come se fosse il lettino di uno psicologo, e fece un respiro profondo. Intanto io mi cambiai, infilandomi una maglia bianca e un paio di leggins, e mi sedetti su una sedia, di fianco al letto. Sembrava davvero una seduta dallo psicologo.

"L'abbiamo fatto" Disse eccitata e battendo le mani come una bambina.

"L'avevo intuito" La canzonai.

"Voglio i particolari!"

"Diciamo che è stato molto premuroso. Non mi ha sfondato, è stato dolce. Anche se, nella leggerissima foga, gli ho strappato la maglietta di dosso" Ridacchiò.

"Ecco perché era a torso nudo in corridoio.." Commentai sovrappensiero.

"Cosa?! Torso nudo?! In corridoio?! Io lo uccido!" Ringhiò, facendomi ridere. "E' stato meraviglioso. E' il ragazzo perfetto, dio mio!" E in modo molto teatrale si portò una mano al petto.

Poi mi guardò, rimase qualche secondo in silenzio, e disse: "Ora però tocca a te! Cosa avete fatto ieri sera?"

"A quanto dice lui, gli ho fatto solo un' lavoro di mani'. Io non mi ricordo nulla" Risposi, mimando le virgolette alla frase 'lavoro di mani'.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora