Capitolo 49.

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SCUSATE.
Scusatemi, davvero, per questo enorme ritardo, ma sono stata impegnata con lo studio per la patente e i vari colloqui di lavoro.
Cercherò di non tardare così a lungo con i prossimi capitoli.

Spero che il capitoli quivi piacerà😉

Yin e Yang.

-Domenica 27 febbraio
(qualche giorno dopo)

“Stasera, quindi?” Farfugliai, tenendo il telefono tra l’orecchio e la spalla e la tessera magnetica della stanza pizzicata tra le labbra. Cavolo, avevo tutte le mani occupate, era squillato il telefono nel momento meno opportuno e Zayn era andato via con i ragazzi perché si erano lamentati che non passavano più tempo insieme e dovevano recuperare. Ah, maschi

“Sì, Dylan oggi è libero e domani parte per uno stage, quindi stasera” Mi comunicò Doniya, mentre io mettevo la tessera nel portafoglio, la borsa ben sistemata sulla spalla e facevo un respiro profondo per essere riuscita a non far cadere nulla.

“Dai, va bene. Ma devo portare qualcosa? Non so..compro del gelato o dei pasticcini?” La sentii ingoiare un insulto rivolto alla mia ultima frase.

“Sono a dieta, Emy. Tu magari ti puoi permettere di mangiare di tutto senza ingrassare, io no” Borbottò.

“Scherzi? Sei meravigliosa, Don, e hai delle forme da urlo” Lo corressi, scendendo le scale dei dormitori. “E comunque dovrei mettermi a dieta anche io, sto ingrassando in questo ultimo periodo. Ti giuro, ho sempre fame e Giulia mi prende in giro” Risi, salutando il custode all’entrata.

Uscii all’aria aperta e rabbrividii leggermente, stringendomi nel mio cappotto. Poi iniziai a camminare verso la caffetteria dove ci eravamo date appuntamento io e Giulia. La sentii ridere, poi schioccò un bacio a qualcuno - sicuramente Dylan -.

Vai piano, mi raccomando!” Urlò poi, rivolto alla stessa persona a cui era indirizzato il bacio, ovvero Dylan. 
“Scusa, ma Dylan sta andando a fare la spesa per stasera. Voleva aiutarmi a cucinare, ma gli ho detto che non volevo intossicarvi. Così mi aiuta facendo la spesa” Mi informò.

“Almeno si rende utile, no? Non tutti lo fanno” Attraversai la strada e mi fermai davanti al bar, vedendo Giulia seduta nel tavolo vicino alla vetrata.

“Già, sono fortunata tutto sommato”
Rise.

“Bene, ti lascio che entro al bar, ci vediamo stasera, ok?”

“Certo, cognatina, a stasera” Mi salutò e staccai il telefono, mettendolo nella tasca. Entrai e mi avvicinai al tavolino, sedendomi vicino alla mia amica.

“Ehi, raggio di sole!” Si sporse per darmi un bacio e tornò al suo posto sorridente.

“Beh, che si fa oggi?” Domandai, sicura che avesse qualche idea.

“Andiamo tutti a mangiare da McDonald, tu e Zayn venite, vero?”

“Sì, sicuramente, ho proprio voglia di un hamburger” Lei annuì e richiamò l’attenzione del cameriere, facendolo venire verso di noi.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora