Capitolo 31.

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Busy day
(part 1) 

“Dannazione Zayn. Sta’ fermo!” Sbottai, versando altro disinfettante sul batuffolo di cotone.

“Brucia” Si lamentò come un bambino piccolo.

“Se tu non avessi fatto l’eroe a quest’ora saresti a posto. Ora metti quella bistecca sull’occhio” Dissi, riferendomi al pezzo di carne congelata che gli avevo dato da mettere sull’occhio leggermente nero.

“Sì, infermiera” Borbottò, riposizionando la bistecca al suo posto.

Io alzai gli occhi al cielo e appoggiai il cotone sul suo labbro rotto, facendolo sussultare.

“Dai, Zayn, non fare la femminuccia” Risi facendo formare un ghigno sul suo viso.

Mi prese dai fianchi e mi fece sedere sulle sue ginocchia. Lui sul letto e io con le gambe aperte sopra di lui.

“Continua con il tuo lavoro, infermierina mia, vediamo chi è la femminuccia” Sussurrò, sorridendomi.

Io gli passai il cotone sul labbro e mi mossi sul suo bacino, sporgendomi verso il comodino per prendere il barattolino del disinfettante. Inavvertitamente schiacciai il mio seno sul suo viso. Inavvertitamente. Bagnai ancora il batuffolo e sentii la sua lingua tracciare dei disegni immaginari nel solco tra i seni. Sospirai e lui lasciò la bistecca sul comodino, intrufolando la mano ghiacciata sotto la mia maglietta. Lasciai cadere a terra quello che avevo in mano e gettai la testa indietro, permettendogli di risalire al mio collo. Passai le mani sul suo petto e le ancorai alle sue spalle, spingendolo sul materasso. Mi piegai su di lui e gli lasciai un prolungato bacio sulle labbra. 

“Brucia ancora” Mi sussurrò, accarezzandomi la guancia.

Io risi e mi sdraiai al suo fianco. Lui mi fece appoggiare al suo petto e mi cinse i fianchi, alzandomi leggermente la maglietta per potermi accarezzare la pelle nuda.

“Quindi basta baci?” Chiesi.

“Questo no. Io vivo dei tuoi baci” 
Forse quella frase lui la disse con semplicità, ma il mio cuore la percepì come semplice verità.

Io vivevo dei suoi baci. Per questo mi sporsi a baciarlo, leggermente. Un semplice sfioramento di labbra. Ci pensò lui a far scivolare la lingua nella mia bocca. Ci baciammo a lungo e lentamente, le sue mani accarezzavano la mia pelle, le mie gli coccolavano il viso. Non ci separammo nemmeno quando sentimmo la porta aprirsi.

“Dai, ragazzi! Non sul mio letto” 
Rise Giulia, seguita dalla risata di Harry.

“Vaffanculo” Sbiascicai, tenendo gli occhi chiusi e continuando a baciarlo.

Il mio ossigeno.

“Mi dispiace disturbare, ma tra dieci minuti parte il pullman. Dobbiamo tornare a Londra, belli miei” Comunicò lei e io, a malincuore, mi staccai da lui.

“Continuiamo sul pullman” Mi sussurrò, passandosi la lingua sulle labbra ancora lucide della mia saliva.

“Puoi scommetterci” Gli feci un occhiolino, mentre andavo a chiudere la borsa. 

**

“State zitti o rischiate di svegliarli” Sentii sussurrare da una voce maschile.

“Aspetta! Fammi scattare ancora una foto” E una luce mi investii in pieno.

“Cavolo! C’era il flash!” Disse un’altra voce.

“Mmh..cosa siete? Paparazzi?”
Borbottai con la voce impastata dal sonno e tenendo gli occhi ancora chiusi.

Mi appoggiai meglio a quello che si trovava sotto la mia testa.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora