Dopo che ebbero chiacchierato con Rosanna, sorseggiando caffè espresso e sbocconcellando i tipici zaletti che aveva preparato lei stessa, Louis si diresse in camera sua per coricarsi: aveva il sentore di un gran mal di testa, che avrebbe bloccato sul nascere riposando.
Jo, stanca oltre ogni misura, ma troppo emozionata per riuscire a dormire, preferì fare due passi. Si armò di cappello ed occhiali da sole, si spalmò di protezione solare ed uscì, con il cellulare in tasca ed una bottiglietta d'acqua in mano. Ricordava abbastanza bene i dintorni del luogo, e voleva andare a chiacchierare con Armando, che lavorava all'oasi naturalistica in qualità di guardia forestale. Il papà del suo amico era il guardiano, ed era nativo di Mestre. Si era trasferito trent'anni prima, quando gli era stato affidato l'incarico statale, dimorando dapprima a Venezia nel sestriere di Cannaregio e poi alla Giudecca quando la casa, completamente ecosostenibile e protetta dall'acqua alta da un parziale sopraelevamento e da un sistema di idrovore, fu pronta. Luca era nato lì, aveva studiato presso il dipartimento di Scienze Ambientali della Ca' Foscari ed ora stava studiando per un master. Anche se non avrebbe seguito le orme paterne, l'amore per la natura gli era stato tramandato dal padre.
Jo camminò lungo la spiaggia, scarpe in mano, lasciando spaziare lo sguardo verso il mare. Quella distesa d'acqua, interrotta in lontananza dal profilo di altre minuscole isolette, aveva sempre esercitato un fascino indescrivibile su di lei, nonostante amasse profondamente l'oceano blu della nativa Porto Alegre.
Sentiva ancora in bocca il sapore dolce dei biscotti di Rosanna, che da bambina aveva tanto amato. Ricordò con un sorriso quante volte lei e Luca avevano fatto incetta di zaletti, ancora sulla gratella a raffreddare, per sgattaiolare via e mangiarli di nascosto, soffiando forte sulle uvette e passandoseli velocemente da una mano all'altra per raffreddarli.
La pace era indescrivibile. Se il vento avesse soffiato da terra avrebbe potuto sentire, in lontananza, il rumore del traffico navale provenire dall'altro versante dell'isola, sul canale della Giudecca, ma ora spirava dal mare aperto, e sentiva soltanto i gabbiani e le onde. Ritornare aveva il sapore degli zaletti ed il profumo di salmastro.
Louis dormì profondamente fino a pomeriggio inoltrato, e quando si destò era in un bagno di sudore. La finestra aperta aveva lasciato entrare l'afa, e si diresse a chiuderla, attivando il climatizzatore. Controllò se Jo fosse in camera sua, ma era vuota; ne approfittò per chiudere la finestra ed accendere anche da lei l'aria condizionata; poi rifece una doccia veloce ed indossò costume a pantaloncino e canotta, beandosi di quella libertà.
Trovò Rosanna in soggiorno, intenta a ricamare. La donna lo guardò da sopra agli occhiali, sorridendogli:
-Hai riposato bene?-
-Decisamente sì, grazie-
-Jo è andata all'oasi e non è ancora tornata; se vuoi puoi scendere in spiaggia. Se vuoi raggiungerla basta che tu cammini dritto lungo la spiaggia verso destra; sono un paio di chilometri di distanza. Però forse prima vorrai mangiare qualcosa: avete saltato il pranzo-
-Grazie, ma non ho fame: i viaggi mi scombussolano ed ho ancora una leggera nausea. Prendo solo un po' d'acqua e faccio volentieri due passi-
-Fai pure come se fossi a casa tua. Io sto finendo questo merletto per un vestitino; sto confezionando delle pigotte, così non mi annoio e non perdo la mano- fece lei, alzando il lavoro che aveva tra le mani. Louis si avvicinò per guardare meglio.
-Wow... è impressionante- commentò, sinceramente colpito dalla lavorazione.
-Oh, questa è una sciocchezza, Louis... io non sono brava, ricamo soltanto per diletto. Mia madre e mia nonna erano merlettatrici. Loro sì, che erano brave-
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La Giudecca
FanfictionLa Giudecca è un'isola che si trova di fronte alla città di Venezia, nella laguna veneta. E' un piccolo paradiso terreste, dove sono situati una riserva naturalistica ed un piccolo villaggio vacanze. In una delle abitazioni residenziali vive la fami...