I giorni seguenti passarono in una bruma di stanchezza e turni massacranti di Louis, che quasi non aveva nemmeno il tempo per lavarsi, figurarsi per mangiare. Jo gli faceva trovare in frigo cene pronte da scaldare prima di entrare in turno, ma lui era talmente stanco che andava direttamente a dormire. Con turni diversi, arrivarono ad una domenica mattina a ritrovarsi, dopo giorni, in pigiama sul divano, ognuno con una tazza di caffelatte in mano. Si guardarono, e si sorrisero. Erano sfiniti.
-Che turno hai oggi, passerotto?-
Jo storse il naso:
- Pomeriggio. Ma ti preparerò un pranzo coi fiocchi. Perché devi mangiare, se non vuoi ammalarti-
Louis si massaggio' la pancia, con aspettativa:
-Cosa mi prepari?-
-Che ne dici di lasagne al forno?-
-Sei da sposare!- Esclamò lui, brindando con un cenno della tazza verso la ragazza.
Sorseggiarono la bevanda fumante in silenzio, ascoltando il rumore della pioggia provenire dall'esterno. Dentro casa c'era un bel calduccio che faceva venire voglia di starsene rintanati sotto alle coperte. Il trillo del telefono di Jo ruppe l'incanto.
-Non rispondere: è una chiamata di reperibilità, e così non mi cucinerai le lasagne- pronostico' Louis. Jo lo liquido' con un cenno, rispondendo. Effettivamente la chiamata proveniva dal reparto.
-Pronto?...Ciao...ah caspita...ma avete già provato a chiamare altre persone?.. Capisco. Certo, posso venire. A fra poco- sospirò la ragazza maledicendo mentalmente l'amico per la profezia. Riattacco' e lo guardò dispiaciuta, al che Louis protesto':
-Ma come, è l'unico pasto in cui ci troviamo da giorni...non hanno altri da chiamare?!-
-Siamo sotto personale, lo sai...e abbiamo tre persone in malattia. Mi dispiace. Però sarà il caso che tu non tocchi nulla. Dom che fa oggi?-
-Non ho intenzione di vederlo, non mi va- la avvertì lui. Jo aggrotto' la fronte, ma non disse nulla. In quel mentre, il cellulare di Louis squillo'. Jo lo vide illuminarsi e cambiare completamente umore.
-Ciao, Harry. Oggi finalmente sono di riposo- lo senti' dire, e lei alzò gli occhi al cielo.
-Jo entra in turno in anticipo, per cui per pranzo sono solo, oggi- rivelò Louis, guardandola con una strana luce negli occhi. Come una supplica a non dire nulla. Jo tentenno' un attimo, poi allungò la mano per farsi dare il cellulare:
-Ciao, Harry. Sai fare le lasagne al forno? Perché avevo preparato il ragù e la besciamella, ma mi hanno chiamato per una reperibilità-
Jo ascolto' la risposta, poi guardo' Louis:
-Bene, allora ti preparo tutto. Ora glielo dico. Mi raccomando, fallo mangiare, si sta trascurando per stanchezza-
Louis roteo' gli occhi. Jo gli restitui' il telefono.
-Aspetto te e gli ingredienti tra mezz'ora, Louis. Pranziamo a casa mia, così posso usare il mio forno per cuocere le lasagne-
Louis si illumino'.
-Grazie! Siete fantastici- disse, rivolto ad entrambi. Jo gli sorrise, e Louis fu certo di sentire un sorriso anche nel saluto di Harry:
-A tra poco, Lou-La seconda volta che entrò a casa di Harry, noto' il caminetto acceso.
-Ehi, ma quello? Non me n'ero accorto, la volta scorsa- commentò, avvicinandosi per scaldarsi le mani.
-Avevi altro per la mente- ironizzo' Harry, facendolo arrossire.
-Oh, ma stai zitto- lo taccio', sedendosi sulla sedia a dondolo con espressione soddisfatta.
-Visto che sei così spiritoso, me ne starò qui a guardarti spignattare- ghigno'.
-Assolutamente sì. Sei mio ospite, stai lì e riposati- lo sorprese Harry, facendolo sentire in colpa:
-No, ma scherzavo! Ti aiuto volentieri-
-No, rimani lì. Mi piace vederti a casa mia- disse con intensità il ragazzo, e Louis si ritrovò a deglutire saliva inesistente.
Si riadagio' all'indietro, provocando un lieve dondolio della sedia, e lo guardò lavarsi le mani ed iniziare a maneggiare gli ingredienti. Mentre recuperava una teglia e la ungeva, Louis si ritrovò a chiedergli:
-Come mai sai cucinare italiano?-
Harry mise a scaldare la besciamella ed il ragù, mentre accendeva il forno.
-Perché cucinare è la mia seconda passione- rispose semplicemente il ragazzo, rivolgendogli una breve occhiata mentre si legava i capelli in uno chignon sulla nuca.
-Chi ti ha insegnato?-
-Un corso di cucina. Un mio ex era uno chef-
Louis fece una smorfia di disappunto che diverti' Harry, ma non dissero niente.
Louis lo guardò spadellare dei funghi con aglio e prezzemolo, e poi iniziare a stratificate il pasticcio con tutti gli ingredienti.
-Jo non mette i funghi, e nemmeno quel formaggio...cos'è?- Commentò Louis, facendo sorridere Harry: sembrava un bambino.
-Fidati, sarà buono. Se non lo sarà pagherò penitenza- scherzo' il riccio, lavorando sul bancone della cucina.
Immagini di un Harry completamente alla sua mercé attraversarono la mente di Louis come meteore e gli fecero diventare scomodi i jeans, per cui si dimeno' sulla poltrona.
Harry fini' di comporre le lasagne e le infornò' con aria soddisfatta. Si lavo' di nuovo le mani, e poi si poso' sul bancone, guardandolo.
-Ecco fatto. Ora posso dedicarmi a te- gli disse, avvicinandosi senza smettere di divorarlo con gli occhi e facendolo arrossire. Gli bloccò la sedia posando un piede sul traverso e Louis se lo trovò addosso, mani fresche di sapone sulle guance e ricci che gli solleticavano il collo mentre il ragazzo si chinava a baciargli la gola. Louis boccheggio'. Era così piacevole... Harry gli fece sfilare il maglione, chinandosi verso di lui a baciargli il petto, solleticandolo e vezzeggiandolo. Louis sentì un gran caldo, mentre il sangue confluiva ai capezzoli eretti e sensibili sotto le labbra di Harry. Allungò le mani per sfilargli la maglia, ma Harry gli bloccò le braccia ai lati del corpo, inginocchiandosi e bloccandolo:
-Stai fermo...lasciami fare- lo riprese, tornando a torturargli dolcemente i bottoncini rosa con la lingua.
-Harry...- gemette Louis, provato dall' intensità delle sensazioni che gli provocava quel contatto.
-Resisti- lo ammoni' sussurrando Harry, mentre Louis si dimenava, cercando sollievo per la sua erezione ormai prepotente. Poco dopo Harry ebbe pietà di lui e gli slaccio' i jeans, liberando con una mano il suo pene turgido. Il contatto con la mano di Harry lo fece sussultare. Il ragazzo lo guardò con lussuria, mandandogli gli ormoni mille. Quando il ragazzo si chino' sul suo ventre, Louis non riuscì a trattenere un gemito. Harry, dopo averlo leccato sulla punta, iniziò a succhiarlo con intensità, mandandolo subito fuori di testa.
-Fermo! Fermo...sto per venire- lo avvertì. Harry per tutta risposta gli bloccò di nuovo i polsi ai lati del corpo, iniziando a spingersi il membro eretto in gola fin dove riusciva, aiutato dal dondolio della sedia su cui Louis era semisdraiato in maniera scomposta. Il ritmo sostenuto ed inarrestabile gli fece raggiungere l'orgasmo in fretta. Il ragazzo boccheggio', mentre Harry accompagnava gli ultimi spasmi con la lingua, cullandolo nel caldo della sua bocca.
Gli diede un minuto per riprendersi prima di tirarlo in piedi ed abbassagli del tutto i jeans, facendogli venire la pelle d'oca. Lo fece chinare con le mani a sostenersi sui braccioli della poltrona mentre gli allargava con fermezza le natiche e lo leccava con decisione.
-Dio...Harry- gemette Louis, soccombendo all'irruenza del giovane che pareva inarrestabile.
-Lasciami fare. Ho voglia di te- gli sussurro' di nuovo Harry, e Louis si morse le labbra mentre fissava senza vedere le fiamme del camino, con la lingua di Harry che forzava la sua apertura facendogli tremare le ginocchia. Strinse i braccioli fino a sbiancare le nocche, perso nel piacere. Il ragazzo lo penetro' con la punta della lingua più e più volte, facendo tornare a svettare in poco tempo l'erezione di Louis.
-Harry...- borbotto' Louis, tremante di desiderio.
-Subito, piccolo- rispose il ragazzo, aggiungendo una falange, poi due, sforbiciando, poi andando più a fondo. Louis non riusciva a pensare: tutto sé stesso era concentrato sulle dita di Harry, dita crudeli, dita deliziosamente piacevoli, dita sempre più a fondo dentro di lui. Quando le tolse si senti' vuoto, ma Harry lo spinse ancora più giù col busto ed iniziò a penetrarlo, facendolo urlare.
-Ssst. Così. Bravo...- gli disse Harry, scivolando ancora più a fondo in lui, fermandosi solo per dargli il tempo di abituarsi.
Louis si concentrò per sopportare il dolore: nonostante la preparazione, Harry era notevole, e la posizione non lo aiutava. Il ragazzo, però, prese a massaggiargli i testicoli e la base del pene, facendolo ansimare. Dopo qualche momento, finalmente il dolore si affievoli', ed Harry prese a spingere con lievi stoccate. Louis si inarco' sotto di lui, mentre il membro del ragazzo lo spingeva con decisione sulla prostata, provocandogli una sensazione unica e immensa. La sua fronte si ricoprì di sudore, mentre invitava Harry ad aumentare il ritmo. Il riccio obbedi', stretto e caldo dentro di lui, stringendo i denti per rimandare un orgasmo che era dietro l'angolo. Pompo' con decisione il pene di Louis, ed il giovane venne a caldi fiotti sulla sedia sotto di sé, seguito poco dopo da Harry. Louis barcollo', stremato. Fare l'amore lo aveva prosciugato di ogni energia, e si lasciò guidare da Harry fino in bagno, sotto alla doccia. Il ragazzo lo cullo' sul suo petto, accarezzandogli i capelli bagnati, assieme a lui sotto al getto bollente.
-Sei stanco? Sì che lo sei. Ti ho distrutto- commentò dopo un po', mentre Louis non accennava a muoversi.
-Dammi cinque minuti e mi riprendo- lo assicurò Louis, facendolo ridacchiare.
-Vado a sfornare le lasagne. Tu rimani quanto vuoi-
-Tipo, per sempre?- Scherzo' Louis, mordendosi subito dopo la lingua col timore di avere esagerato.
Harry parve sorpreso, poi ammicco':
-La prospettiva è allettante- e si dileguo', lasciando Louis a cuocere nel suo brodo di imbarazzo e confusione e batticuore.
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La Giudecca
Fiksi PenggemarLa Giudecca è un'isola che si trova di fronte alla città di Venezia, nella laguna veneta. E' un piccolo paradiso terreste, dove sono situati una riserva naturalistica ed un piccolo villaggio vacanze. In una delle abitazioni residenziali vive la fami...