Se avessero detto a Louis che, un giorno, si sarebbe trovato senza parole, non ci avrebbe creduto.
Ed invece fu proprio quello che gli successe quel mattino.
Entrò in soggiorno, dove stavano già facendo colazione Harry, quello che supponeva fosse Luca, e Rosanna. Gli occhi di tutti e tre si puntarono su di lui, che ebbe un momento di imbarazzo.
-Buongiorno...- disse, rivolgendosi perlopiù a Rosanna, che gli sorrise da dietro una tazzina di caffè.
Cercando di riscuotersi si girò verso Luca e gli porse la mano, affrontandolo.
-Ciao. Grazie per l'invito- gli disse. Incrociò due occhi chiari e l'espressione neutrale del giovane, che obiettivamente era un bellissimo ragazzo. Ok, era un figo da paura. Ma niente a confronto del suo amico ricciolino, i cui occhi gli stavano perforando la testa. Luca gli fece un cenno che voleva essere gentile e Louis si sedette, sperando ardentemente che arrivasse Jo. Rosanna gli chiese:
-Cosa preferisci, Louis? Caffè o the?-
-Caffe', grazie, ma non si scomodi, mi arrangio...-
La donna fece un cenno con la mano e, solerte, gli servì una tazza di caffè americano.
-Come facciate a berlo non lo so. Per me è acqua sporca- commentò, tornando al suo espresso.
-E' buono anche l'espresso, Rosanna, ma le abitudini sono dure a morire- intervenne Harry, alzando la sua tazza piena di the.
Per fortuna comparve Jo, ma il sollievo di Louis durò giusto il tempo di notare la sua espressione.
-Buongiorno, cara. Dormito bene?- La accolse Rosanna.
-Piu' o meno. Buongiorno a tutti- salutò lei, notando solo ora l'estraneo. Harry le porse la mano:
-Ciao! Io sono Harry. Luca mi ha parlato molto di te- disse sorridendo. Louis vide con la coda dell'occhio Jo avere un momento di esitazione, ma subito rispose:
-Spero ti abbia raccontato solo le cose belle! Eravamo tremendi, da piccoli-
-Confermo- intervenne Rosanna, con un moto di affetto verso la ragazza.
Luca rimase in silenzio, e Louis non aggiunse altro. Harry lo metteva in soggezione. Era troppo bello, dannazione. E lui di solito non si faceva troppi problemi ad allungare la mano e a prendersi quello che voleva, ma stavolta si trovava in una situazione strana. Doveva concentrarsi sulla sua amica, e capire cosa ci fosse che non andava.
-Vorrete trasferirvi nel cottage, presumo. Vi avverto che dovrebbe essere pulito, ma ci sarà sabbia e polvere, probabilmente-
-Non preoccuparti, Rosanna, ci arrangiamo. Grazie- le rispose Jo.
La donna , apparentemente soddisfatta, si alzò.
-Io ho delle commissioni da fare. Vi serve qualcosa? Volete che faccia la spesa?-
I quattro si guardarono, non sapendo cosa dire.
-Mamma, non preoccuparti. Appena ci siamo sistemati decidiamo cosa fare; casomai prendiamo il motoscafo- decise Luca, e gli altri assentirono.
-Ok. Buona idea. A più tardi, allora...ah, Jo, tuo padre ha chiamato stamattina. Dice che arriverà tra qualche giorno, non appena sarà riuscito a liberarsi-
-Ma non può chiamarti direttamente?- Borbotto' Louis, attirando su di sé gli sguardi di tutti.
Jo gli posò una mano sul braccio, e Luca ebbe un impercettibile moto di fastidio.
"Oh, è questo, dunque. Sei geloso, bello mio..." pensò Louis.
Rosanna fece un'espressione rammaricata, ma Jo le sorrise:
-Grazie mille, Rosanna-
La donna strinse le labbra, poi si congedò con un cenno di saluto.La mezz'ora successiva fu imbarazzante. Luca rimase in silenzio, immerso nei suoi pensieri, con un'aria assorta. Harry, di natura cordiale, converso' brevemente con Jo sull'isola, esprimendo la sua contentezza per poter visitare un luogo tanto bello. Louis teneva d'occhio Luca, e cercava di mantenere le distanze con Harry, che non ne capiva il motivo.
Finirono frettolosamente di fare colazione e riordinarono velocemente. Poi tornarono nelle loro stanze per recuperare i bagagli.Jo si chiuse la porta alle spalle ed attraverso' il bagno, entrando nella stanza di Louis. Guardò l'amico con un sopracciglio alzato.
-Ok, hai ragione. Quel tipo lì ha un problema con te- capitolò lui, alzando le mani in segno di resa.
-Ma perché ci ha invitati, allora?- Chiese lei, la delusione stampata in viso.
-Passerotto, calma. Intanto vediamo come evolve. E poi puoi parlargli, e chiederlo a lui-
-A malapena mi rivolge la parola...- considerò lei.
-Forse e' geloso: lo hai sostituito con me- buttò lì Louis.
-Ma cosa siamo, bambini dell'asilo? Si può avere un solo amico per volta, adesso?!- Sbottò lei.
-Senti, Jo, non so perché si comporti così, poi non lo conosco, ma una cosa la so: se vediamo la malparata possiamo sempre andarcene via. Ok? Non preoccuparti. Passeremo delle vacanze stupende. Voglio dire.. sei in ferie con me! Ti rendi conto dell'onore?!- Scherzò Louis facendola sorridere.
-Sei un tesoro, Lou. Grazie- rispose lei, rasserenata. Poi cambiò discorso:
-Bellino il suo amico, eh...?-
Louis alzò gli occhi al cielo e la spinse via dal letto:
-Ora basta, mi stai intralciando! Vai a prepararti la valigia!-
Jo tornò in camera sua ridacchiando.
Louis non era certo che " stupende" fosse l'aggettivo giusto per quelle vacanze. Forse "da esaurimento" sarebbe stato più azzeccato.
STAI LEGGENDO
La Giudecca
FanfictionLa Giudecca è un'isola che si trova di fronte alla città di Venezia, nella laguna veneta. E' un piccolo paradiso terreste, dove sono situati una riserva naturalistica ed un piccolo villaggio vacanze. In una delle abitazioni residenziali vive la fami...