Non era ancora mezzogiorno quando un violento temporale si abbatté sulla laguna. I ragazzi si rifugiarono in casa, e lo spettacolo a cui potevano assistere attraverso la vetrata era bello e terribile allo stesso tempo. La potenza delle sferzate d'acqua, unita alla forza del vento, flagellavano il mare verde chiaro, mentre il cielo coperto da nubi grigie si scatenava.
Jo indossò una felpa e si accoccolo' sul divano, mentre Luca teneva Asia lontana da Louis. Alla fine l'avevano fatta entrare.
L'acquazzone, con tanto di lampi e tuoni, li colse impreparati e li costrinse ad attendere che cessasse per poter pranzare. Non appena il vento diminuì, e con esso la potenza delle raffiche d'acqua, Luca decise di correre a casa per recuperare qualcosa da mangiare. Gli altri tentarono di dissuaderlo, ma lui si sentiva responsabile, essendo loro suoi ospiti.
-Bene, ma ti accompagno- propose Harry.
-E' inutile che ci bagnamo in due. Faccio presto- lo liquidò Luca, ed uscì.
Asia non si mosse da sotto al tavolo, tra le caviglie di Harry.
-Da quanto tempo conosci Luca?- Gli chiese Jo.
-Dall'universita', quando ho fatto un anno col progetto Erasmus e la famiglia di Armando mi ha ospitato- spiegò lui, osservando distrattamente Asia che sonnecchiava. Louis, non visto, lo guardò apertamente. Era alto, molto più alto di lui, della stazza di Luca. La carnagione abbronzata non faceva che far risaltare gli occhi color smeraldo, che sembravano brillare sul suo viso dalle fattezze angeliche. Il torace era scolpito, da quanto poteva intuire attraverso la T-shirt, ed i bicipiti muscolosi. O si ammazzava di palestra, considerò Louis, o Madre Natura era stata molto generosa con lui. Sugli avambracci vi erano alcuni tatuaggi, che Louis tento' di sbirciare, ma dal divano non ne colse che alcuni tratti. Il suo viso si illuminava quando sorrideva; era un sorriso perfetto. Avrebbe potuto tranquillamente essere un modello, o un attore.
Jo richiamò la sua attenzione sin troppo concentrata sul riccio, riportandolo al presente.
-Louis, quando hai iniziato a collaborare con la onlus?-
-Sono arrivato un paio di mesi prima di te, ma era la terza volta che ci tornavo negli ultimi sei anni- disse Louis a beneficio di Harry; Jo lo sapeva già, ma evidentemente voleva coinvolgerlo nella conversazione.
-Luca mi ha detto che sei un medico, giusto?- Si interessò Harry.
-Uhm, sì...dopo questo anno sabbatico inizierò la specializzazione- rispose lui cautamente. Non amava parlare del proprio lavoro; aveva sempre il timore che la gente pensasse che si stesse vantando.
-Ma dai? Veramente? E in cosa ti specializzerai?- Si interessò Harry, inchiodandolo con quei suoi incredibili occhi. Louis esitò, e Jo gli appoggio' un braccio sulle spalle: -Dai, non fare il modesto. Non capisco perché hai sempre questa reticenza a parlare del fatto che sei un medico-
- Cardiochirurgia pediatrica- rivelò Louis, imbarazzato. Parlare della sua vita lavorativa lo metteva sempre un po' a disagio; lo faceva sentire esposto. Lui preferiva fare, piuttosto che dire. Era tanto baldanzoso su molti fronti quanto impacciato su questo argomento.
-Non l'avrei mai detto. Complimenti! Sei un medico giovanissimo!- Si meraviglio' Harry, impressionato. Lui si strinse nelle spalle, desideroso di cambiare argomento, ma Jo pareva decisa a metterlo in buona luce:
-Si', è incredibile. Diventerà un cardiochirurgo eccellente; è nato per fare il medico-
-Devo dire che vi ammiro moltissimo. Quello che avete fatto, andare in Africa, è incredibile, davvero-
-Ma ora basta parlare di noi. Tu cosa fai? Stai scrivendo la tesi, giusto?- Intervenne Louis, sviando il discorso.
Harry parve sorpreso di sentirsi rivolgere spontaneamente la parola da lui; finora aveva parlato soltanto se interrogato. Comunque lo assecondò; aveva capito che, per qualche ragione, non volesse parlare del suo lavoro.
-Si'. Il mio settore non ha niente a che vedere col vostro; ho studiato Architettura ed avevo chiesto di poter venire qui, in laguna, per un progetto collegato alla realizzazione del MOSE-
-Ah, sì. Armando me ne ha accennato. Le paratoie. Hai già visto Venezia, dunque?-
Harry annuì:
-Certo, molte volte, e tutta la laguna, pressappoco. Stavolta però sono venuto per trascorrere qualche giorno di vacanza- rispose Harry, tornando ad accarezzare il cane.
-Ma quanti anni hai?-
-Ventiquattro- rivelò il ragazzo.
-Come te, Jo... Questo significa che sono il più vecchio di tutti voi- commentò Louis, arruffando i capelli della ragazza.
-Ehi!- Protestò subito lei, dandogli una gomitata scherzosa sulle costole. Distante da Luca tornava ad avere la solita spensieratezza. Harry li guardo' sorridendo mentre ingaggiavano una debole lotta coi cuscini. Louis decisamente non dimostrava gli anni che aveva; il suo aspetto era quello di un ragazzino. Poi Asia abbaiò spaventando Louis, e Luca si affacciò sul portico. Era completamente fradicio; la maglia gli aderiva al torace, ponendo in rilievo gli addominali. Il ragazzo scosse la testa per scrollare via un po' d'acqua, porgendo un sacchetto di plastica che prontamente Harry afferrò. Jo andò in bagno per recuperare degli asciugamani. Lui si sfilò la maglia ed iniziò ad asciugarsi.
-Che tempo. Mi spiace; volevo portarvi a Venezia- disse, incurante dell'improvviso nervosismo di Jo. Incrociò lo sguardo di Louis, che stava godendosi lo spettacolo neanche tanto velatamente e che alzò un sopracciglio con fare impertinente. Luca sbatté più volte le palpebre ed aggrottò la fronte, smettendo di asciugarsi ed andando in camera.
Intanto Harry estrasse dal sacchetto pane, affettati, formaggio e mele.
-Pane e prosciutto... ah, da quanto tempo!- Esclamò Louis. Pareva essersi improvvisamente sciolto, tornando ad essere il solito. Recuperò salviette e coltelli ed inizio' a preparare dei panini. Luca tornò in soggiorno, rivestito, e fece un breve sorriso in direzione di Jo, che stava coccolando Asia.
Louis passò un panino ad Harry, che nel frattempo si era lavato le mani al lavello della cucina, ed uno a Luca; poi intercettò Jo:
-Passerotto, non vorrai mica mangiare senza esserti lavata le mani-
-Guarda che Asia è pulitissima!-
Louis inarcò un sopracciglio:
-Non si direbbe, dall'odore-
-Louis! Non è vero!- Protestò lei, fulminandolo, ma si diresse al lavandino. Poi si asciugò le mani sulla felpa e fece vedere i palmi aperti a Louis:
-Contento, papa'?-
-Brava bimba- si complimentò lui, porgendole il panino mentre lei gli faceva una linguaccia.
Loro erano abituati a questo genere di schermaglie, per cui quando Louis distolse gli occhi dall'amica si stupì di cogliere lo sguardo di Luca su di sé.
Mangiarono ascoltando la pioggia che stava via via scemando, scambiando solo poche parole, in un momento di quiete per tutti. L'armonia, però, si spezzò ben presto.
Louis stava chiacchierando con Jo sul divano, mentre Luca ed Harry erano in piedi vicino alla vetrata a parlare dell'oasi.
Luca stava ascoltando Harry, quando i due dietro di lui alzarono involontariamente i toni.
-...Ti ho detto che non lo chiamo! Se volesse sentirmi, mi chiamerebbe lui!-
Luca si voltò a guardare Jo, mentre Harry si interrompeva.
-Jo, fai la brava. È settimane che non ci parli. Fai anche tu uno sforzo- ribatté Louis.
-Ma perché non lo chiami tu, visto che ci tieni tanto? Sono adulta e vaccinata, so quello che faccio!-
Jo era passata senza pensarci dall'inglese all'italiano.
-Cosa vuol dire?- Mormorò Harry in direzione di Luca.
-E' un'espressione italiana, vuol dire che è in grado di badare a se stessa- gli spiegò Luca, che poi fece un passo verso i due ed intervenne:
-Ehi, non litigate-
Jo lo ignorò:
-E poi Louis, sai cosa c'è, tu sei tanto un bravo ragazzo, ma ti impicci sempre di cose che non ti riguardano! Ti comporti più da padre tu che Miguel!-
Louis alzò le sopracciglia, ma la ragazza si alzò dal divano e lo piantò in asso, spiazzandolo. Si girò a guardare Luca ed Harry con gli occhi sgranati. Di solito Jo non si arrabbiava mai con lui.
-Scusate- disse alzandosi, ma Luca lo bloccò con una mano sulla spalla:
-Fermo. Vado a parlarle. E, con tutto il rispetto, Louis, forse davvero dovresti lasciar perdere l'argomento-
-Ma tu che ne sai? C'eri quando piangeva sulla mia spalla a causa di Miguel?- Reagì Louis, fulminandolo.
-No. C'ero quando è morta sua madre- lo spiazzò Luca, sorpassandolo e raggiungendo Jo sulla spiaggia.Jo si girò a guardarlo:
-Scusaci, Luca. Noi due siamo così, facciamo un sacco di scene degne di una soap opera. Non volevo dare spettacolo. Siamo melodrammatici, ce lo dicevano anche a lavoro-
Il ragazzo alzò le spalle:
-Non importa-
Jo annuì, stringendosi nella felpa.
-Posso farti una domanda?-
Lui la guardo', facendo un cenno.
-Perche' ci hai invitati?-
Luca rimase in silenzio, tanto che Jo pensò che non sarebbe risposto; poi però affermò:
-Volevo rivederti. Non tornavi mai-
-Quindi non è stata un'idea di Armando? O di mio padre?-
-Smettila di incolparlo di tutto, Jo- reagì lui.
-Ma di cosa parli?-
-Tu non l'hai visto, Jo. Io sì. Tu non c'eri, quando ha affrontato il lutto. Tu hai perso tua madre, ma lui ha perso sua moglie. Lui ha perso tutto. Tu sei andata avanti: sei andata via di casa, sei diventata ostetrica, sei andata in Africa... Lui no. Lui è rimasto-
Jo sentì il gelo dentro il suo petto, mentre il respiro accelerava.
-Lui mi ha abbandonata quando più avevo bisogno di lui. Anche io ho perso tutto- replicò, guardando il mare.
-Lui non lo fa apposta. Tu assomigli molto a...lei. Lo sai. Gliela ricordi- provò a spiegare Luca.
-Io ho reagito perché ero completamente sola. Ho dovuto affrontare il mio lutto, non potevo affrontare anche il suo. Sarebbe dovuto essere lui, l'adulto. Comunque non mi interessa, sai. In fin dei conti hai ragione, io sono andata avanti. Non voglio più parlarne. Ed adesso scusami, vado a parlare col mio migliore amico, che dice le cose che dice perché non sa realmente cosa sia successo, mentre da te tutto mi aspettavo, tranne che prendessi le difese di mio padre- buttò fuori lei, esternando a getto tutto ciò che la angustiava. Fece per andarsene, ma Luca la prese per un polso:
-Aspetta-
Suo malgrado, Jo si fermò. Luca la tirò all'indietro, mormorando un "mi dispiace" e finalmente Jo si rifugiò tra le braccia del suo amico, riconoscendole. Quello era il suo Luca.----------------------------
Spazio autrice 16/06/2016
Il personaggio di Louis è complesso ed apparentemente pieno di contraddizioni. So che, dai primi capitoli, sembra un po' schizofrenico, o che io non abbia le idee chiare nel descriverlo; nel corso dei capitoli si farà conoscere, ed ogni tassello del puzzle andra' al suo posto.
Il prossimo sarà il primo capitolo Larry ed il personaggio di Harry inizierà a prendere spessore.
Con calma, spiego tutto😁
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La Giudecca
FanfictionLa Giudecca è un'isola che si trova di fronte alla città di Venezia, nella laguna veneta. E' un piccolo paradiso terreste, dove sono situati una riserva naturalistica ed un piccolo villaggio vacanze. In una delle abitazioni residenziali vive la fami...