Il pomeriggio uggioso li vide accampati sul divano a guardare un DVD; prepararono una cena frugale, composta da bistecca ed insalata, e poi ne approfittarono del fatto che avesse smesso di piovere per fare una passeggiata lungo la spiaggia.
La sabbia era bagnata, e c'era vento. Jo infilò la lunga coda dentro al cappuccio della felpa per evitare che i capelli le finissero continuamente in bocca; Louis arrotolò i bordi dei pantaloni e si tolse le scarpe, arrischiandosi a farsi lambire le caviglie dalle onde fredde. I due chiacchieravano di lavoro, di alcune persone dell'equipe con cui avevano lavorato, chiedendosi come stessero andando le cose per alcuni casi clinici che non avevano fatto a tempo a seguire fino in fondo. Luca ed Harry, che erano qualche passo addietro, parlavano a loro volta tra loro. Luca seguiva distrattamente la figura di Jo, guardandola ridere e scappare via dagli schizzi che Louis voleva farle arrivare addosso.
-Sono molto affiatati- disse ad un tratto Harry.
-Come dici? Ah, sì... a quanto pare- disse in tono casuale l'altro, passandosi una mano tra i capelli e spettinandoli.
-Sai Luca, da come ti comporti sembreresti geloso- considero' Harry.
-Io? Ma va là. Sono contento che lei sia felice- replicò Luca, sorpreso dall'uscita di Harry: il ragazzo raramente si intrometteva negli affari degli altri.
-Avete tanto di cui parlare. Forse è solo questo- commentò Harry mentre Jo scappava a tutta velocità e si nascondeva dietro a Luca, respirando affannosamente e ridendo.
-Non osare, Tomlinson! Non osare!-
Louis arrivò con tutta calma, con un sorrisetto.
-Mamma mia, che poca fiducia che hai in me-
-Ti conosco, sei un mascalzone e non hai nessun ritegno!- Ribatté lei, spuntando da dietro il braccio di Luca. Solo Harry si rese conto che l'amico avesse trattenuto il fiato.
-Ma no, non ti faccio niente. Non voglio farti ammalare- capitolò Louis, affiancandosi a Luca e voltandosi verso la stessa loro direzione. Jo si mise tra lui e Luca, e fecero ancora qualche passo, nella quiete della sera, ascoltando lo sciabordio delle onde.
-Torniamo? Fa freschetto- ruppe il silenzio Luca, notando che la ragazza si stringeva il collo della felpa per chiuderlo meglio. Acconsentirono girandosi semplicemente indietro, e Jo prese sottobraccio Louis, rabbrividendo. Luca si infilò le mani in tasca, ed Harry pensò che la coppietta di amici avesse quella confidenza perché erano abituati a condividere la quotidianità. Jo e Louis parevano non avere confini fisici tra di loro, e si chiese se fossero mai finiti a letto insieme. Non che gli importasse molto; era semplicemente curioso. Ed in qualche modo, per ragioni che non sapeva spiegarsi, il pensiero lo infastidì.Jo si fece la doccia per prima, poi lasciò il bagno a Louis ed ando' in cucina per prepararsi del the. Il clima era freddo per la stagione, ed aveva voglia di bere qualcosa di caldo. Louis rimase a lungo sotto al getto dell'acqua, perché gli piaceva fermarsi a pensare con l'acqua che gli scorreva addosso. Quando uscì, indossando soltanto dei pantaloncini al ginocchio, si stava strofinando i capelli con un asciugamano, ed entrò in cucina così com'era.
Sorrise a Jo e le chiese:
-Ce n'è uno po' anche per me?-
Jo gli passò la propria tazza senza esitare, e Louis le si sedette accanto, rubandole qualche sorso e scottandosi la lingua, ignorando Luca che era a loro volta seduto a tavola.
In quel mentre entrò in cucina Harry fresco di doccia ed a sua volta con la testa bagnata. Louis restituì la tazza a Jo e poi alzò lo sguardo. Non l'avesse mai fatto. Allargò impercettibilmente gli occhi e cerco' di darsi un contegno girandosi ostentatamente verso Jo, che stava a sua volta guardando il torace tatuato del ragazzo.
-Che belli questi tatuaggi- osservo', ammirata.
-Grazie. Anche quelli del tuo amico sono belli; non pensavo ne avessi, Louis-
Chiamato in causa, il ragazzo fu costretto ad interagire.
-Si', beh, grazie-
La risposta laconica, così insolita per lui, attiro' su di lui lo sguardo dell'amica, che lo trasse d'impaccio cambiando discorso:
-Hai chiamato i tuoi, Lou?-
-Si', ancora stamattina. Ti salutano, e vogliono sapere quando verrai a trovarli-
La ragazza abbassò lo sguardo con un sorriso triste:
-Mi sembrerà strano non averti attorno ventiquattro ore su ventiquattro, quando ce ne andremo da qui-
Louis si girò a guardare Luca:
-A tal proposito dobbiamo ringraziare te per la tua generosa ospitalità. Davvero, Luca. Grazie mille-
Luca alzò le spalle:
-Gazie a te di aver riportato a casa Jo-
La frase suonò strana, e fu seguita da un breve silenzio.
-Dove andrai dopo questa vacanza?- Si interessò Harry. Louis evitava di guardare dalla sua parte, ma anche solo la voce lo turbava. Era roca, e profonda, ed il ragazzo aveva una parlata lenta e suadente.
-Ho fatto domanda in varie città, per ora concorsi statali in Italia non ce ne sono, per cui sto valutando altre possibilità- spiegò lei. Alla sua affermazione Louis alzò gli occhi al cielo.
-Jo...ti ho già detto che sarei felicissimo che tu lavorassi a Londra nel mio stesso ospedale-
-Ed io ti ho già detto che non voglio essere raccomandata-
-Ma non si tratta di farsi raccomandare; semplicemente di presentare domanda e di lasciare che mettiamo una buona parola per te, poi quel che sarà, sarà- ripeté pazientemente Louis. Dal suo tono, si capiva perfettamente che fosse un discorso ripreso già molte volte.
-Sembrate una coppietta sposata- scherzò Harry, provocando un fremito quasi impercettibile nell'amico seduto accanto a sé. La risposta di Jo fece spalancare gli occhi a Luca, perché Jo rispose serenamente:
-Infatti a Freetown ci chiamavano "i piccioncini"-
Louis arriccio' il naso e le diede un buffetto sulla guancia.
-Adesso capisco perché volevate condividere la camera- fu il caustico commento che Luca non riuscì a trattenere. Jo aggrottò le sopracciglia, meravigliata:
-Ma cosa stai dicendo, Luca?-
Lui alzò le spalle, infastidito.
Jo lo fissò per alcuni secondi, arrossendo :
-Aspetta...tu credi che noi due abbiamo una storia?!-
Louis fece una strana espressione, poi si posò una mano sulla fronte.
-Siamo solo amici- cercò di spiegarsi Jo, all'improvviso conscia di quello che potevano aver insinuato le apparenze.
Louis, desideroso di togliere d'impaccio l'amica, esordì tranquillamente con un:
-Sono gay-
Luca sgranò gli occhi. Harry sembrava una statua di sale. Jo accarezzò un braccio a Louis, dispiaciuta. Il silenzio venne interrotto dallo stesso Louis, che affermò:
-Ora, se qualcuno di voi due ha problemi con questa cosa, sappiate che me ne frego altamente. Se non vi dispiace, adesso vado a fumarmi una sigaretta, dato che avrete qualcosa di cui parlare. Buonanotte-
Louis si alzo'. Jo gli posò nuovamente la mano sul braccio, e lui le dedicò un breve sorriso per rassicurarla.
Appena Louis fu uscito dalla porta che dava sul portico, Jo gettò un'occhiata di fuoco a Luca ed Harry, colpevoli di non aver detto niente per smentire l'apparente avversione.
-Luca, mi meraviglio di te. Non pensavo fossi di mentalità retrograda e...-
-Ferma, ferma- la blocco' Harry -stai fraintendendo. Il mio silenzio, e sicuramente anche il suo, era dettato dalla sorpresa. Tutto qua. Nessuno ha problemi con nessuno-
Luca guardò Jo:
-Perche' non l'hai detto subito?-
Jo rispose, sarcastica:
-Oh, dai, Luca ,veramente dovevo dirlo? Non era ovvio che te ne avrei parlato, se fosse stato vero?-
-In realtà non lo so...-
-Ok, io vi lascio. Voi per davvero avete qualcosa di cui parlare - si intromise Harry, alzandosi e congedandosi.
Raggiunse Louis sotto al portico, dove vedeva brillare la brace di una sigaretta.
-Guarda che ti sbagli. Nessuno ha problemi con questa cosa- affermò Harry.
-Mi sembrava di sì, o forse parto prevenuto, non so- considerò lui. La brace fu più viva per un momento, poi Harry lo sentì espirare con un sospiro.
-Non ho nessun genere di problema con gli omosessuali. Anzi, a dirti il vero, non ho nessun genere di problema con nessuno- ribadì Harry. La sua voce era intensa, ed avvolgente come miele caldo versato sulla pelle. Louis scacciò l'immagine peccaminosa e fece un altro tiro, appoggiandosi al parapetto. D'improvviso la voce di Harry risuonò più vicina. Vicinissima. Louis rabbrividì.
-Credimi, Louis, ancora non mi conosci, ma non ho preconcetti-
Il tono tranquillo di Harry fece fremere Louis. La sua affermazione lo destabilizzo', perché sembrava allusiva.
-Cosa vuoi dire? Stai uscendo allo scoperto?- Lo provocò. Voleva sentirlo parlare ancora.
-Non ne ho bisogno- affermò l'altro, sicuro. Louis degluti'. Quel ragazzo, sebbene più piccolo d'età, possedeva un magnetismo che gli stuzzicava le più profonde corde del suo essere.Dentro casa, Jo guardava dispiaciuta l'amico.
-Mi spiace, Luca... non volevo litigare. Solo... mi pare di non conoscerti più- rivelò, decisa a mettere le carte in tavola.
Luca scosse il capo, senza guardarla.
- Le persone cambiano. Tu sei cambiato- continuò lei.
-Tu sei quella che è cambiata di più, tra noi due- commentò Luca.
-Spiegami. In cosa mi vedi cambiata? Io sono sempre la stessa-
-Sei nervosa, con me. Non hai più la confidenza che avevi un tempo. Che ora hai Louis-
-E' questo, allora? Sei geloso?-
Luca sbuffo', infastidito.
-No, non sono geloso. Solo, mi aspettavo di ritrovare la mia Jo...-
La ragazza degluti', dispiaciuta.
-Mi dispiace di non essere quella che ti aspettavi. Certe volte mi domando, se fosse andata diversamente, se avrei fatto le scelte che ho fatto-
Luca alzò finalmente gli occhi su di lei. Aveva capito che si stesse riferendo all'incidente di sua madre, ed a tutte le conseguenze.
-Le assomigli ancora di più, adesso- disse dolcemente Luca, sciogliendole il cuore. Jo si asciugò una lacrima, impigliata sull'orlo delle ciglia, ma gli sorrise.
-Tregua? Non mi va di discutere per tutta la vacanza, ed ora che hai capito che Louis non ha secondi fini, puoi smetterla di fare il fratello maggiore- affermò.
-L'ho sempre fatto, secondo te posso smettere ora?- Rispose lui con un sorriso. Jo sbuffo' ed allungò una mano per dargli un buffetto scherzoso sul braccio.
-Sara' il caso di chiarire con Louis, no? Non sembra, ma è una persona molto gentile e sensibile-
Luca alzò un sopracciglio, ma all'occhiataccia scocciata di Jo assunse una espressione neutrale.
Uscirono sul portico e trovarono Harry e Louis intenti a chiacchierare. Louis si voltò e le fece l'occhiolino, rassicurandola sul fatto che fosse tutto a posto.
Luca stavolta non disse niente, e Jo pensò che, forse, le cose si sarebbero messe bene.------------------------------
21/06/2016
Nei media un esemplare di Matthew Daddario con la stessa espressione di Luca, mentre Louis fa l'occhiolino a Jo 😉
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La Giudecca
FanfictionLa Giudecca è un'isola che si trova di fronte alla città di Venezia, nella laguna veneta. E' un piccolo paradiso terreste, dove sono situati una riserva naturalistica ed un piccolo villaggio vacanze. In una delle abitazioni residenziali vive la fami...