9. Qualcosa di cui parlare

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Il pomeriggio uggioso li vide accampati sul divano a guardare un DVD; prepararono una cena frugale, composta da bistecca ed insalata, e poi ne approfittarono del fatto che avesse smesso di piovere per fare una passeggiata lungo la spiaggia.
La sabbia era bagnata, e c'era vento. Jo infilò la lunga coda dentro al cappuccio della felpa per evitare che i capelli le finissero continuamente in bocca; Louis arrotolò i bordi dei pantaloni e si tolse le scarpe, arrischiandosi a farsi lambire le caviglie dalle onde fredde. I due chiacchieravano di lavoro, di alcune persone dell'equipe con cui avevano lavorato, chiedendosi come stessero andando le cose per alcuni casi clinici che non avevano fatto a tempo a seguire fino in fondo. Luca ed Harry, che erano qualche passo addietro, parlavano a loro volta tra loro. Luca seguiva distrattamente la figura di Jo, guardandola ridere e scappare via dagli schizzi che Louis voleva farle arrivare addosso.
-Sono molto affiatati- disse ad un tratto Harry.
-Come dici? Ah, sì... a quanto pare- disse in tono casuale l'altro, passandosi una mano tra i capelli e spettinandoli.
-Sai Luca, da come ti comporti sembreresti geloso- considero' Harry.
-Io? Ma va là. Sono contento che lei sia felice- replicò Luca, sorpreso dall'uscita di Harry: il ragazzo raramente si intrometteva negli affari degli altri.
-Avete tanto di cui parlare. Forse è solo questo- commentò Harry mentre Jo scappava a tutta velocità e si nascondeva dietro a Luca, respirando affannosamente e ridendo.
-Non osare, Tomlinson! Non osare!-
Louis arrivò con tutta calma, con un sorrisetto.
-Mamma mia, che poca fiducia che hai in me-
-Ti conosco, sei un mascalzone e non hai nessun ritegno!- Ribatté lei, spuntando da dietro il braccio di Luca. Solo Harry si rese conto che l'amico avesse trattenuto il fiato.
-Ma no, non ti faccio niente. Non voglio farti ammalare- capitolò Louis, affiancandosi a Luca e voltandosi verso la stessa loro direzione. Jo si mise tra lui e Luca, e fecero ancora qualche passo, nella quiete della sera, ascoltando lo sciabordio delle onde.
-Torniamo? Fa freschetto- ruppe il silenzio Luca, notando che la ragazza si stringeva il collo della felpa per chiuderlo meglio. Acconsentirono girandosi semplicemente indietro, e Jo prese sottobraccio Louis, rabbrividendo. Luca si infilò le mani in tasca, ed Harry pensò che la coppietta di amici avesse quella confidenza perché erano abituati a condividere la quotidianità. Jo e Louis parevano non avere confini fisici tra di loro, e si chiese se fossero mai finiti a letto insieme. Non che gli importasse molto; era semplicemente curioso. Ed in qualche modo, per ragioni che non sapeva spiegarsi, il pensiero lo infastidì.

Jo si fece la doccia per prima, poi lasciò il bagno a Louis ed ando' in cucina per prepararsi del the. Il clima era freddo per la stagione, ed aveva voglia di bere qualcosa di caldo. Louis rimase a lungo sotto al getto dell'acqua, perché gli piaceva fermarsi a pensare con l'acqua che gli scorreva addosso. Quando uscì, indossando soltanto dei pantaloncini al ginocchio, si stava strofinando i capelli con un asciugamano, ed entrò in cucina così com'era.
Sorrise a Jo e le chiese:
-Ce n'è uno po' anche per me?-
Jo gli passò la propria tazza senza esitare, e Louis le si sedette accanto, rubandole qualche sorso e scottandosi la lingua, ignorando Luca che era a loro volta seduto a tavola.
In quel mentre entrò in cucina Harry fresco di doccia ed a sua volta con la testa bagnata. Louis restituì la tazza a Jo e poi alzò lo sguardo. Non l'avesse mai fatto. Allargò impercettibilmente gli occhi e cerco' di darsi un contegno girandosi ostentatamente verso Jo, che stava a sua volta guardando il torace tatuato del ragazzo.
-Che belli questi tatuaggi- osservo', ammirata.
-Grazie. Anche quelli del tuo amico sono belli; non pensavo ne avessi, Louis-
Chiamato in causa, il ragazzo fu costretto ad interagire.
-Si', beh, grazie-
La risposta laconica, così insolita per lui, attiro' su di lui lo sguardo dell'amica, che lo trasse d'impaccio cambiando discorso:
-Hai chiamato i tuoi, Lou?-
-Si', ancora stamattina. Ti salutano, e vogliono sapere quando verrai a trovarli-
La ragazza abbassò lo sguardo con un sorriso triste:
-Mi sembrerà strano non averti attorno ventiquattro ore su ventiquattro, quando ce ne andremo da qui-
Louis si girò a guardare Luca:
-A tal proposito dobbiamo ringraziare te per la tua generosa ospitalità. Davvero, Luca. Grazie mille-
Luca alzò le spalle:
-Gazie a te di aver riportato a casa Jo-
La frase suonò strana, e fu seguita da un breve silenzio.
-Dove andrai dopo questa vacanza?- Si interessò Harry. Louis evitava di guardare dalla sua parte, ma anche solo la voce lo turbava. Era roca, e profonda, ed il ragazzo aveva una parlata lenta e suadente.
-Ho fatto domanda in varie città, per ora concorsi statali in Italia non ce ne sono, per cui sto valutando altre possibilità- spiegò lei. Alla sua affermazione Louis alzò gli occhi al cielo.
-Jo...ti ho già detto che sarei felicissimo che tu lavorassi a Londra nel mio stesso ospedale-
-Ed io ti ho già detto che non voglio essere raccomandata-
-Ma non si tratta di farsi raccomandare; semplicemente di presentare domanda e di lasciare che mettiamo una buona parola per te, poi quel che sarà, sarà- ripeté pazientemente Louis. Dal suo tono, si capiva perfettamente che fosse un discorso ripreso già molte volte.
-Sembrate una coppietta sposata- scherzò Harry, provocando un fremito quasi impercettibile nell'amico seduto accanto a sé. La risposta di Jo fece spalancare gli occhi a Luca, perché Jo rispose serenamente:
-Infatti a Freetown ci chiamavano "i piccioncini"-
Louis arriccio' il naso e le diede un buffetto sulla guancia.
-Adesso capisco perché volevate condividere la camera- fu il caustico commento che Luca non riuscì a trattenere. Jo aggrottò le sopracciglia, meravigliata:
-Ma cosa stai dicendo, Luca?-
Lui alzò le spalle, infastidito.
Jo lo fissò per alcuni secondi, arrossendo :
-Aspetta...tu credi che noi due abbiamo una storia?!-
Louis fece una strana espressione, poi si posò una mano sulla fronte.
-Siamo solo amici- cercò di spiegarsi Jo, all'improvviso conscia di quello che potevano aver insinuato le apparenze.
Louis, desideroso di togliere d'impaccio l'amica, esordì tranquillamente con un:
-Sono gay-
Luca sgranò gli occhi. Harry sembrava una statua di sale. Jo accarezzò un braccio a Louis, dispiaciuta. Il silenzio venne interrotto dallo stesso Louis, che affermò:
-Ora, se qualcuno di voi due ha problemi con questa cosa, sappiate che me ne frego altamente. Se non vi dispiace, adesso vado a fumarmi una sigaretta, dato che avrete qualcosa di cui parlare. Buonanotte-
Louis si alzo'. Jo gli posò nuovamente la mano sul braccio, e lui le dedicò un breve sorriso per rassicurarla.
Appena Louis fu uscito dalla porta che dava sul portico, Jo gettò un'occhiata di fuoco a Luca ed Harry, colpevoli di non aver detto niente per smentire l'apparente avversione.
-Luca, mi meraviglio di te. Non pensavo fossi di mentalità retrograda e...-
-Ferma, ferma- la blocco' Harry -stai fraintendendo. Il mio silenzio, e sicuramente anche il suo, era dettato dalla sorpresa. Tutto qua. Nessuno ha problemi con nessuno-
Luca guardò Jo:
-Perche' non l'hai detto subito?-
Jo rispose, sarcastica:
-Oh, dai, Luca ,veramente dovevo dirlo? Non era ovvio che te ne avrei parlato, se fosse stato vero?-
-In realtà non lo so...-
-Ok, io vi lascio. Voi per davvero avete qualcosa di cui parlare - si intromise Harry, alzandosi e congedandosi.
Raggiunse Louis sotto al portico, dove vedeva brillare la brace di una sigaretta.
-Guarda che ti sbagli. Nessuno ha problemi con questa cosa- affermò Harry.
-Mi sembrava di sì, o forse parto prevenuto, non so- considerò lui. La brace fu più viva per un momento, poi Harry lo sentì espirare con un sospiro.
-Non ho nessun genere di problema con gli omosessuali. Anzi, a dirti il vero, non ho nessun genere di problema con nessuno- ribadì Harry. La sua voce era intensa, ed avvolgente come miele caldo versato sulla pelle. Louis scacciò l'immagine peccaminosa e fece un altro tiro, appoggiandosi al parapetto. D'improvviso la voce di Harry risuonò più vicina. Vicinissima. Louis rabbrividì.
-Credimi, Louis, ancora non mi conosci, ma non ho preconcetti-
Il tono tranquillo di Harry fece fremere Louis. La sua affermazione lo destabilizzo', perché sembrava allusiva.
-Cosa vuoi dire? Stai uscendo allo scoperto?- Lo provocò. Voleva sentirlo parlare ancora.
-Non ne ho bisogno- affermò l'altro, sicuro. Louis degluti'. Quel ragazzo, sebbene più piccolo d'età, possedeva un magnetismo che gli stuzzicava le più profonde corde del suo essere.

Dentro casa, Jo guardava dispiaciuta l'amico.
-Mi spiace, Luca... non volevo litigare. Solo... mi pare di non conoscerti più- rivelò, decisa a mettere le carte in tavola.
Luca scosse il capo, senza guardarla.
- Le persone cambiano. Tu sei cambiato- continuò lei.
-Tu sei quella che è cambiata di più, tra noi due- commentò Luca.
-Spiegami. In cosa mi vedi cambiata? Io sono sempre la stessa-
-Sei nervosa, con me. Non hai più la confidenza che avevi un tempo. Che ora hai Louis-
-E' questo, allora? Sei geloso?-
Luca sbuffo', infastidito.
-No, non sono geloso. Solo, mi aspettavo di ritrovare la mia Jo...-
La ragazza degluti', dispiaciuta.
-Mi dispiace di non essere quella che ti aspettavi. Certe volte mi domando, se fosse andata diversamente, se avrei fatto le scelte che ho fatto-
Luca alzò finalmente gli occhi su di lei. Aveva capito che si stesse riferendo all'incidente di sua madre, ed a tutte le conseguenze.
-Le assomigli ancora di più, adesso- disse dolcemente Luca, sciogliendole il cuore. Jo si asciugò una lacrima, impigliata sull'orlo delle ciglia, ma gli sorrise.
-Tregua? Non mi va di discutere per tutta la vacanza, ed ora che hai capito che Louis non ha secondi fini, puoi smetterla di fare il fratello maggiore- affermò.
-L'ho sempre fatto, secondo te posso smettere ora?- Rispose lui con un sorriso. Jo sbuffo' ed allungò una mano per dargli un buffetto scherzoso sul braccio.
-Sara' il caso di chiarire con Louis, no? Non sembra, ma è una persona molto gentile e sensibile-
Luca alzò un sopracciglio, ma all'occhiataccia scocciata di Jo assunse una espressione neutrale.
Uscirono sul portico e trovarono Harry e Louis intenti a chiacchierare. Louis si voltò e le fece l'occhiolino, rassicurandola sul fatto che fosse tutto a posto.
Luca stavolta non disse niente, e Jo pensò che, forse, le cose si sarebbero messe bene.

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21/06/2016
Nei media un esemplare di Matthew Daddario con la stessa espressione di Luca, mentre Louis fa l'occhiolino a Jo 😉

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