11. Parole in sospeso

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Louis seguì con lo sguardo l'amica, che rientrava dietro a Luca dopo avergli detto che doveva parlargli, aggrottando la fronte. Preso com'era dal suo inconveniente non aveva osservato in volto la ragazza, e ora si chiese cosa fosse successo a casa con Rosanna.
Harry attirò di nuovo la sua attenzione sedendosi accanto a lui, ma proprio vicino, a gambe larghe e con le mani dietro alla nuca, in totale relax. Cogliendo lo sguardo su di sé il ragazzo alzò le sopracciglia.
-Beh? Che c'è?-
-Nulla. Perché me lo domandi?-
-Avevi una strana espressione-
-Come fai a dire che era strana? Ci conosciamo appena-
Harry fece un sorrisetto:
-Sono bravo a leggere le persone-
-A capirle, vorrai dire. Non si "leggono" le persone- lo corresse Louis.
Anziché infastidirsi, Harry parve divertito dal tono da maestrino di Louis.
-Va meglio?- Cambiò discorso Harry, facendo cenno verso il piede ferito.
-Uhm uhm. Brucia ancora, ma niente in confronto a prima. Come hai fatto a capire che era una medusa?-
-Che "fosse"- ammiccò Harry. Louis avvampò:
-Non farmi il verso! Si può dire!-
Harry ridacchiò, ed il suono, stranamente, non infastidì affatto il solitamente permalosissimo Louis.
-Ok. Come hai fatto a capire che "fosse" una medusa?- Ripeté Louis, calcando la parola.
Harry lasciò perdere, e rispose:
-Mi era capitato in vacanza coi miei, so che fa malissimo-
-Sei figlio unico?-
-...Sì. Tu?-
-Ne ho una moltitudine- rivelò in tono lugubre Louis.
-Cosa?!- Ridacchiò Harry.
-Si'. Ne ho quattro- rispose il ragazzo, con un tono che malcelava l'affetto che in realtà provava per loro.
-Caspita- commentò il riccio, spalancando gli occhi.
Rimasero in silenzio per qualche momento, ascoltando il rumore perenne delle onde. L'aria si era scaldata, ora era in pieno una giornata estiva.
-Dovremmo andare in spiaggia- disse Louis.
-Ti verrà un'abbronzatura col calzino- sorrise Harry, ed indicò la fasciatura.
-Cazzo. Non ci avevo pensato- si rabbuio' Louis, mettendo inconsapevolmente su un broncio adorabile. Quando torno' a guardare Harry, col cipiglio che rendeva più blu i suoi occhi, Harry si sporse semplicemente in avanti e gli appoggiò le labbra sulle sue.
Louis si gelò, stupefatto dal gesto, mentre l'altro rimaneva semplicemente lì, labbra contro labbra. La mente di Louis andò in black-out ed il desiderio guido' i suoi gesti, spingendolo a socchiudere le labbra ed approfondire il bacio. Un allarme nel fondo della sua coscienza scampanellava forsennatamente, ma tacito' ogni buonsenso e gusto' quel contatto totalmente imprevedibile. Le labbra di Harry erano carnose e piene, perfette, provocanti, da mordere. E soprattutto, esitanti: si lasciavano sfiorare, ma lasciavano all'altro il compito di condurre il gioco. Louis lasciò che accadesse, così, e mentre un calore oscuro gli faceva ribollire il sangue nelle vene, accarezzò provocante la lingua di Harry con la propria, in un gesto tanto intimo quanto erotico.
Harry si staccò, ma gli tenne ferma la nuca con una mano, fronte contro fronte. Louis si sentì ipnotizzato dalle iridi verdi del ragazzo, più scure del solito, e trattenne il fiato.
Harry si alzò repentinamente ed entrò in casa, lasciandolo così, a chiedersi cosa diamine fosse successo.

Il cuore sembrava volergli esplodere nella cassa toracica, mentre un vortice di pensieri confusi lo preoccupava. Era stato un errore? Ma non era stato lui a baciarlo. Certo, lui aveva risposto, ma il gesto era partito dal ragazzo.
Non aveva avuto alcun sentore che ad Harry potessero piacere i ragazzi, anzi, quel bacio esitante, di cui aveva preso le redini lui, ora gli dava l'impressione di essere stato dettato da un istinto che era emerso lì per lì.
Oppure Harry aveva esitato perché non pensava potesse piacergli Louis, ed era stato un gesto nato e subito trattenuto.
Però i suoi occhi, alla fine, parevano volergli dire che anche lui aveva gradito.
Forse era pentito perché non poteva...forse era impegnato.
Louis scosse la testa, imponendo di calmarsi. Si alzò e poggiò cautamente il piede a terra; non riscontrando altro che fastidio, mosse alcuni passi per entrare. Aveva bisogno di una sigaretta, e se Jo avesse detto qualcosa stavolta l'avrebbe zittita.
Rientrò in casa e sentì su di sé gli sguardi di Jo e Luca, ma non alzò gli occhi. Frugò nella sua borsa a tracolla e ne estrasse pacchetto ed accendino. Ebbe un guizzo di divertimento al pensiero della riprovazione di Luca, che avvertiva anche senza guardarlo, e tornò fuori. Capì che l'amica lo stava seguendo anche se il rumore delle onde coprì i passi dei suoi piedi scalzi.
-Ehi... va tutto bene?-
Louis fece un tiro, ed annuì.
-Hai baciato Harry?-
-Veramente lui ha baciato me, ma comunque, gli affari tuoi no, eh?-
Jo, che lo conosceva bene, sorvolò sulla frase maleducata. Non voleva innescare una discussione inutile.
-Vi abbiamo visti per sbaglio, e subito dopo Harry è entrato in casa con l'aria stravolta. Dimmi solo questo: avete litigato?- Si limitò a dire.
-No, non lo so, cambiamo discorso. Di cosa dovevi parlare a Luca?-
-Rosanna mi ha chiesto un consiglio di salute, ed ho avvertito Luca di spronarla ad andare dal suo medico per precauzione- spiegò subito lei.
Un rumore li fece voltare verso l'ingresso. Era Luca, e l'occhiata che gettò a Louis non fece presagire nulla di buono.
-Jo, ho tuo padre in linea. Vuole parlarti- le disse porgendole il telefono.
Louis vide esitare l'amica, per cui afferrò senza tante cerimonie il cellulare, senza curarsi dell'espressione di Luca.
-Ciao Miguel-
Jo e Luca guardarono il ragazzo mentre scambiava qualche parola al telefono, ogni tanto aspirando una boccata.
-Certo. Sta bene. Quando arriverai?-
Louis guardò l'amica e mimò un "vuoi parlargli?". Jo negò col capo, e Louis disse:
-Jo sta facendo il bagno in mare. Te la saluto. A presto, allora. Ciao-
Rese il cellulare a Luca, che lo afferrò con un gesto irritato:
-Perche' ti impicci? Cercava lei-
-Ma lei non gli parla volentieri-
-A volte bisogna passare sopra a quello che si vuole, e far fronte al proprio dovere- replicò Luca.
-Fammi un favore: distribuisci le tue perle di saggezza lontano da me. È fiato sprecato- reagì, sprezzante.
-Louis!- Lo rimprovero' Jo, sgranando gli occhi.
-Jo, tieni il tuo amico sputasentenze lontano da me, grazie- ribatté Louis, spegnendo la sigaretta e scendendo le scale del portico. Voleva allontanarsi prima di litigare seriamente.

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