13. Istinto

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Harry e Louis si allontanarono, e Jo rimase a guardarli mentre si attorcigliava i capelli in uno chignon disordinato, fermandolo con un elastico. Luca, ormeggiato il motoscafo, la raggiunse.
-Dove ti va di andare?- Le chiese.
-Decisamente a prendere un gelato!- Esclamò lei, illuminandosi al pensiero. Luca sorrise scuotendo leggermente il capo:
-Sei proprio una bambina. Su, andiamo-
Si incamminarono verso la via principale, cercando un chiosco di gelato artigianale. Il sole era impietoso, e subito la cappa di afa li avvolse come una coperta.
Poco oltre la torre del campanile di Sant' Andrea, sotto ai portici, vi era un piccolo bar senza pretese, dove Luca sapeva esserci il gelato. Guardò l'amica mentre leggeva tutti i gusti esposti, sorridendo.
-Scommetto che so cosa prenderai- commentò lei, sentendo il suo sguardo addosso.
Luca alzò un sopracciglio, e Jo ordinò per lui:
-Una coppetta menta e limone-
Luca annuì in direzione del commesso, che preparò il suo gelato, e si voltò di nuovo verso Jo:
-Sono così scontato?-
-Non sei scontato, sei abitudinario- rispose lei.
Uscirono a sedersi sotto ai portici, la torre in bella vista.
-Ti ricordavi che è il secondo orologio più antico al mondo?- Fece Luca accennando verso il campanile.
-No, l'avevo dimenticato. Ed il primo qual'è?-
-Quello della cattedrale di Salisbury, ma solo di pochi mesi-
Jo si infilò una cucchiaiata di cocco e cioccolato in bocca, sospirando di piacere.
-Vuoi assaggiarlo? È una favola- propose all'amico.
-Mmm... è un abbinamento che non mi convince- declinò Luca.
-Ma come?! Cocco e cioccolato sono perfetti insieme! Sono limone e menta che mi danno i brividi- considerò lei.
-Nemmeno sul gelato andiamo d'accordo- commentò Luca.
-In cos'altro non andiamo d'accordo?-
Luca le rivolse un'occhiata eloquente, al che Jo si rabbuio'.
-Seriamente, Jo. Ora che non c'è il dottoruncolo tra i piedi...-
-Non osare insultare Louis davanti a me- lo interruppe Jo.
-Ok, scusa. Ora che non c'è il tuo amico presente, voglio farti una domanda. Posso?-
Jo tentennò, poi l'espressione seria di Luca la fece capitolare.
-E va bene- brontolo'.
-Non ti arrabbiare... rispondimi solo sinceramente. Perché lo tieni a distanza? Non ti manca?-
Jo appoggiò il gelato sul tavolino, improvvisamente con lo stomaco chiuso.
-Io... non lo so, Luca. Mi ha fatto sentire abbandonata- mormorò Jo, con gli occhi d'un tratto lucidi.
Luca fece una smorfia, mangiando un altro cucchiaino. Tacque qualche istante, considerando le parole dell'amica.
-Non posso negare che ci sia un fondo di verità in quello che dici- ammise.
-Mi sono sentita tradita- aggiunse lei, che ora guardava il campanile senza vederlo, persa in un ricordo.
-Ma perché non sei tornata qui? Perché sei scappata via? Ti avremmo aiutata. Io, ti avrei aiutata- disse lentamente Luca.
-Lo so... ma mio padre era qui, ed io non sopportavo il suo dolore. Era già immenso il mio- rivelò la ragazza asciugandosi le lacrime.
-Oh, no. Mi dispiace. Non volevo farti piangere- si scusò lui, appoggiando il gelato sul tavolo ed attirandosela tra le braccia. Jo si ritrovò stretta sul suo torace, ed appoggiò la testa sotto alla sua gola, in cerca di conforto.
-Quello che è successo è orribile, ma sono passati cinque anni, Jo. Dovreste risolvere i vostri problemi. Dovresti lasciarlo parlare- le mormorò sui capelli, mentre ci passava le dita attraverso, accarezzandole la testa.
-Luca, io... dovrebbe arrivare a giorni, vero? Devi promettermi che mi starai vicino- si agitò lei.
-Ma certo, Jo. Non preoccuparti. Sei la mia sorellina. Non voglio mai più passare tanto tempo senza vederti-
A Jo quelle parole pesarono sul cuore, e non disse niente. Rimase ancora qualche momento appoggiata a lui, chiedendosi il perché del turbamento che stava provando.
-Dai che si scioglie tutto- la spronò Luca, scostandola.
Jo recuperò il cucchiaino e lo immerse svogliatamente nella crema semisciolta. Consumarono il gelato in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, e rimasero sotto ai portici, senza far niente.
Jo riconobbe la camicia floreale di Harry, scorgendo i due venire loro incontro da una stradina laterale.
-Gia' di ritorno?- Fece Luca, aggrottando le sopracciglia.
-Si', tornerò con calma. Il tecnico era impegnato- affermò Harry. Jo notò una strana sfumatura rossa sulle orecchie del ragazzo. Si voltò verso Louis, sgranando gli occhi nel riconoscere una certa espressione soddisfatta e rilassata, non volendo credere ai propri occhi. Lui alzò un sopracciglio e si accese una sigaretta. Jo incenerì l'amico con lo sguardo, ma non disse niente.
-Beh? Che si fa?- Interloqui' Louis, strofinandosi le mani l'una sull'altra.
-Il gelato è molto buono- affermò Luca, con un cenno alle sue spalle ad indicare il bar.
-Dai. Prendiamolo- annuì lui, precedendo Harry.
Jo,con espressione eloquente, guardo' Harry seguirlo.
-Beh? Che c'è?- La distrasse Luca.
Scosse la testa.

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