Capitolo tre

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Sentii qualcuno battere le mani, così mi fermai. Mi girai per vedere chi era e rimasi pietrificata: ma era ovunque?
Arrossii violentemente e mi alzai prendendo la mia cartella a testa bassa. Rimisi a posto gli spartiti senza guardarlo negli occhi e feci per andarmene ma lui mi prese la mano per bloccarmi.
«Cosa?» gli chiesi nervosamente mentre lo guardavo negli occhi.
«Hey porta rispetto. Comunque sei brava.» Era più alto di me di un bel pezzo, perciò mi sovrastava e per vederlo in viso dovevo alzare la testa.
«Ora posso andare?» mi divincolai mentre lo dicevo ma non mi lasciò per niente.
«No, non ancora.» rispose tirandosi delicatamente a sé.
Mi alzò il mento con due dita e poi appoggiò le mani sui miei fianchi.
E mi baciò, così, senza fare una piega. Un semplice bacio a stampo.
Mi staccai subito e sputai nel cestino per poi asciugarmi la bocca con la manica mentre scrutavo Jacob con un'espressione arrabbiata.
Me ne andai via guardando per terra. Quello non lo consideravo il mio primo bacio.

«Marie tu oggi vieni a fare i compiti a casa mia, sappilo.» dissi a Marie quando suonò la campanella della fine delle lezioni. Lei si limitò ad annuire e venne a casa con me.
«Mamma oggi Marie può fermarsi da noi a fare i compiti? Sì Muriel. Grazie!» dissi tutto d'un fiato.
«Che succede?» domandò mia madre scendendo le scale.
«Ciao Marilyn, come stai?»
«Beh mamma noi andiamo di sopra a posare gli zaini.»
Così facemmo e poi andammo a mangiare.
In un quarto d'ora finimmo e salimmo in camera mia.
«Ehm... ti devo dire una cosa» timidamente attirai l'attenzione della mia migliore amica su di me.
«Cos'hai combinato Muriel?» si siede vicino a me.
«Jacob potrebbe avermi accidentalmente baciata.»
«SARTORIUS?!ACCIDENTALMENTE BACIATA?!DOVE ESATTAMENTE?!» urla con le mani nei capelli.
«Stavo suonando nell'aula di musica e poi ha fatto irruzione, mi ha detto che sono brava e boh, l'ha fatto.» risposi disinvoltamente.
«E tu?»
«E io mi sono staccata e me ne sono andata via.» mi sdraiai sul mio letto e mi misi il cuscino in faccia; non sapevi cosa fare ed ero arrabbiatissima.
«E ora che si fa?»
«Si spera che la notizia non si sparga fino ad arrivare alle orecchie della Jones.» mugugnai, poi sentii la gamba vibrare, così mi tirai sù e lessi il messaggio.
"Hey Muriel sono Drake, sei occupata oggi? Magari potremmo uscire se ti va."
Intanto Marie, che era di fianco a me, lesse tutto e a braccia conserte chiese: «E questo Drake da dove l'hai tirato fuori?»
«È un mio nuovo compagno di danza.»
Risposi a Drake di venire a casa mia spedendogli anche l'indirizzo e in dieci minuti era già alla porta.
«Ciao Muriel e ciao anche a...» si interruppe guardando Marilyn con occhi sognanti e lei, sempre con lo stesso sguardo, gli rispose balbettando: «Marilyn, per gli amici Marie, piacere.» le strinse la mano e salì con noi.
«Drake, visto che sei un anno più grande, non è che...» gli chiesi facendo gli occhi dolci e il labbruccio.
«Ti ho già capito. Fuori i quaderni gente.»

«Voi due siete delle capre ambulanti con in mano delle matite. Ma è possibile che non sappiate fare quattordici più sette senza calcolatrice?» si rassegnò Drake dopo un'ora di "studio intenso".
Decidemmo di uscire e dopo cena il rosso dovette andarsene, così rimanemmo solo io e Marie che si fermò da me a dormire.

#spaziospazioso
Ciao a tutte scusate per il capitolo piuttosto palloso ma sono chiusa fuori di casa e i miei non ci sono, magari mi fate un po' di compagnia.
Baci vic🐞

Can a bully love? •Jacob Sartorius•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora