Capitolo venti

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Entrammo nella villa degli Ziegler, una specie di maniero bianco leggermente fuori città per via della sua grandezza. Dentro era la solita festa con musica a palla con la gente che ballava o andava a zonzo per la casa senza un motivo preciso. Non ho mai amato tutto quel casino ma ormai ero lì, avrei dovuto fare qualcosa. Vidi un appendiabiti e ci attaccai la mia giacca e lo zaino.
«Dai andiamo a ballare!» mi incitò la mia amica prendendomi per il braccio e trascinandomi nella pista. Spalancai gli occhi: non volevo ballare, non ero brava in quel genere di cose.
«C-cosa devo fare?» le urlai cercando di farmi sentire nonostante il frastuono in quella stanza.
«Fai come me.» mi rispose a voce altrettanto alta. Provai a copiarla e dopo un po' mi sentii meno a disagio così provai ad improvvisare qualcosa. Ballammo per un sacco di tempo e quando mi sentii troppo stanca smisi.
«Marie io vado a riposarmi un secondo.» mi mimò un "okay" con le mani e andò verso una ragazza di un anno più grande che la stava chiamando.
Salii la prima rampa di scale e trovai solo camere da letto, così tornai giù. Entrai in un corridoio vuoto e vidi una porta scorrevole; la aprii e finalmente avevo trovato quello che cercavo.
La cucina era enorme e aveva un tavolo alto con attorno degli sgabelli della misura giusta su cui sedersi. Cercai dentro la credenza un bicchiere e dopo qualche minuto lo trovai. Poi tirai la maniglia di quello che sembrava il frigorifero e mi si presentò davanti una cella frigorifera piena di ogni genere alimentare esistente. Presi una bottiglia d'acqua e la appoggiai sul tavolo poi chiusi la cella. Mi versai un po' di quel liquido trasparente nel bicchiere e ne bevvi un po'. Poi mi guardai in giro e pensai "deve avere proprio un sacco di soldi questa".
Dalla porta entrò un ragazzo, quello dell'ultimo giorno di scuola, l'amico di Jacob.
«Wow.» disse.
«Ma anche ciao.» gli risposi.
«Ti entrano le mosche in bocca se non la chiudi.»
«Sei wow. Non pensavo potessi... non mi sembravi il tipo da...» aveva un che di tenero quella scena.
«Il tipo da potersi vestire anche così? Lo so.» continuai a bere.
«Comunque ti ho seguita.» lo guardai male.
«Non volevo fare lo stalker, devo solo chiederti una cosa.»
«Parla.»
«La tua amica Marie é fidanzata?»
«Perché me lo chiedi?» ci sedemmo uno difronte all'altra.
«Secondo te?» fece con sarcasmo.
«No, non lo é.» esultò a bassa voce.
«Bene, ora tu mi aiuterai a conquistarla.»
«Ma non ci conosciamo nemmeno!» mi porse la mano.
«Piacere Joey. Ora ci conosciamo, quindi puoi aiutarmi.» disse mentre stringeva la mia.
«Cosa vuoi sapere?»
«Come avvicinarmi a lei.»
Ci pensai. Se fossi stata un ragazzo come avrei cercato di conquistarla?
«Penso... dovresti andare da lei, presentarti e provare a parlare di qualcosa. E...» cos'altro avrebbe potuto fare?
«Prova a fare amicizia, non avere paura di prendere confidenza, quella parla con chiunque. Poi vedi se le stai simpatico. Insomma credo che come inizio potrebbe andare bene.»
Annuì.
«Andiamo a cercarla.»
Uscii dalla cucina e lui mi seguì.
«Eccola.» stava parlando con la ragazza di prima. La raggiungemmo.
«Ciao, possiamo portarti via Marie per un attimo?» lei annuì e rientrammo nella cucina.
I due si guardavano negli occhi, immobili.
«Beh, fate conoscenza, hop hop!» li avvicinai uno all'altra.
«P-piacere, Joey.» era già tanto che si reggeva ancora in piedi.
«Io vado, ciao.» gli dissi, ma loro non mi ascoltavano.
Uscii e davanti alla porta trovai Jacob che origliava.
«Hey.» lo chiamai.
«Ciao.» mi stava squadrando da capo a piedi. «Sei bellissima.» mi prese una mano e mi fece girate su me stessa.
«Grazie.» risposi timidamente.
«Da quanto sapevi che Joey si era innamorato di Marie?» ci sedemmo per terra uno accanto all'altra.
«Tre settimane circa. Parlava solo di quello.»
Stavo per chiedergli perché ma arrivò una tipa mai vista.
«Di sopra nella stanza di Maddie stanno facendo obbligo o verità, volete venire?»
«Ti va?» mi chiese Jacob. Io annuii.
«Chiamo Marie e Joey, tu vai pure.»
«Okay.» entrai per la terza volta nel locale e li vidi a ridere come due idioti.
«Ragazzi cosa avete bevuto esattamente?»
«NIENTEEEEE.» dissero in coro strillando dalle risate.
«Comunque ora venite a fare obbligo o verità grazie.» li tirai giù dalle sedie e con loro salii verso la camera di Maddie.

#spaziospazioso
Questo capitolo non mi convince ma fa niente lol.
Baci vic🐞

Can a bully love? •Jacob Sartorius•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora