Capitolo due

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"I am a lost boy from Neverland, usually hanging out with Peter Pan and when we're bored we play in the woods, always on the run from Capitan Hook." Mi svegliai lentamente intonando fra me e me la canzone che usciva dal mio cellulare, la mia sveglia.
Non avevo per niente voglia di andare a scuola dopo ciò che era successo con Jacob; avevo paura di incontrarlo, paura che mi prendesse in giro come faceva di solito. Mentre pensavo se saltare scuola o no preparai l'occorrente per una doccia e dei vestiti: dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una felpa  grigia piuttosto larga e dei vecchi hugg che non mettevo da secoli. In un quarto d'ora mi sistemai legando infine la selva oscura che avevo sulla testa in una coda abbastanza alta e andai a fare colazione con del latte e dei biscotti.
«Mamma, lo skate?» chiesi a mia madre mentre mangiavo.
«Se non l'hai spostato in luoghi strani, dovrebbe essere in salotto. Ah e datti una mossa che sei in ritardo.» guardai l'orologio e spalancai gli occhi: le lezioni sarebbero cominciate da lì a cinque minuti e io ero ancora seduta.
Veloce come un lampo presi la cartella e lo skate che lanciai sul marciapiede per poi salirci e darmi la prima spinta.
Quando arrivai erano tutti nelle proprie classi, tranne me e un ragazzo voltato di spalle che leggeva degli avvisi su una bacheca.
Ansimando misi le mie cose nell'armadietto e mi sedetti sulla scala non sapendo cosa fare.
«Hey Cox come siamo belle oggi!» mi chiamò il ragazzo di prima.
Lo riconobbi dalla voce, visto che per la fretta non avevo messo le lenti: faceva parte della compagnia di Jacob, Blake credevo si chiamasse ma non ne ero sicura.
Senza fare una piega me ne andai al secondo piano, il più lontano possibile da quel deficiente.
Vagai un po' per l'edificio, finché suonò la campanella del cambio dell'ora e tutti gli studenti si riversarono nei corridoi. Cercai Marie e la trovai vicino al distributore mentre lo prendeva a calci infuriata.
«Ciao Marie.» le dissi da dietro facendola sobbalzare.
«Ciao Muriel, come mai non c'eri alla prima ora?»
«Ero in ritardo.» chiacchierando ci dirigemmo al pianterreno dove ci sedemmo su una panca a continuare la nostra discussione.
Ad un certo punto ci passarono davanti delle cheerleader con i loro vestitini cortissimi accompagnate da Jacob cha teneva un braccio in vita a Jordyn, che era la capa, e i suoi amici.
Non ci degnarono di uno sguardo continuando a chiacchierare, come dire? Snobbamente.
«Muriel cos'hai?»
«Niente Marie. Ora vado, ciao.» mi diressi verso il bagno delle ragazze e mi appoggiai a un lavandino. Mi dava fastidio il fatto che non mi avesse degnata di uno sguardo. In qualche modo Jacob era qualcosa per me, non sapevo esattamente cosa, ma quel qualcosa lo era di sicuro.
«Tu pensi troppo, ragazza mia.» soggiunse improvvisamente la mia coscienza. E aveva ragione, io pensavo troppo. In poche parole pensavo, riflettevo, ricordavo e rimuginavo tutto il tempo possibile.
E a volte ricordare faceva male.

Mancava solo l'ultima ora, così decisi, per non passarla di nuovo a pensare, che sarei andata nell'aula di musica che per fortuna trovai vuota. Posai lo zaino per terra e cercai nell'armadio gli spartiti e il testo di All of me di John Legend, la mia canzone preferita.
Quando finalmente li trovai, li posai sul leggio del pianoforte e mi sedetti sullo sgabello.
Jacob's P.O.V.
«Sartorius piantala di parlare ed esci dalla classe!» mi urlò la prof di storia. Tanto meglio, almeno non avrei dovuto vedere più la sua stupida faccia a culo di gallina.
Uscii come mi aveva detto e girovagai per un po' finché sentii una voce accompagnata da una musica bellissima.
«What would I do without you're smart mouth
Drawing me in, and kicking me out
Git my head spinning, no kidding, I can pin you down
What's going on in that beautiful mind
I'm on you're magical mystery ride
And I'm so dizzy, don't know what hit me, but I'll be alright
My head's underwater
But I'm breathing fine.»
Entrai nell'aula di musica e il suono s'intensificò.
Muriel era seduta al piano cantando. Era infinitamente brava, perciò mi fermai dietro di lei e ascoltai tutta la canzone.
«You're crazy and I'm out of my mind.
'Cause all of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All you're perfect imperfections.
Give your all to me
I give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all, all, all of me
And you give me all, all, all of you
Oh...»
Muriel's P.O.V.
Sentii qualcuno battere le mani, così mi fermai. Mi girai per vedere chi era e rimasi pietrificata: ma era ovunque?

#spaziospazioso
Ed ecco qui il secondo capitolo! Spero vi piaccia, commentate e mettete tante stelline.
Baci vic🐞

Can a bully love? •Jacob Sartorius•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora