Capitolo ventisette

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Piano piano si era fatta primavera e i primi accenni di temperatura vivibile si facevano avanti.
Era un sabato pomeriggio soleggiato con un venticello freddo che ti obbligava ad indossare almeno una felpa. Da qualche tempo non mi sentivo più con Marie, non avevo tracce di lei; e in fondo mi stava anche bene, nonostante non volessi ammetterlo, le cose senza di lei erano notevolmente migliorate.
Camminavo lungo un sentiero costeggiato da alberi mezzi spogli del parco più grande della città con le cuffie nelle orecchie isolandomi dal mondo. Canticchiavo con le mani nelle tasche guardandomi in giro. Dal giorno in cui Jacob mi aveva baciata mi sentivo piuttosto allegra ma continuavo comunque a stare piuttosto sola come al solito.
Camminai guardando per terra per un paio di canzoni, finché arrivai esattamente davanti alla villetta del ragazzo.
Suonai il campanello e aspettai che mi aprisse.
«Ciao Muriel.» mi salutò arrossendo leggermente.
«Ciao Jacob. Ti va di fare un giro?» gli chiesi sorridendo. Lui annuì e avvisò sua madre.
«Dove si va?»
«Andiamo nel posto nascosto.» non sapevo se avesse capito, ma sperai di sì. Camminammo fianco a fianco fino ad arrivare a destinazione, dove l'acqua ghiacciata del lago si era sciolta e il salice la accarezzava con i suoi rami pieni di gemme.
Mi sedetti con lui sulla panchina e incrociai le gambe; appoggiai la testa sulla sua spalla e guardai davanti a me senza parlare.
«Ehm... dovrei dirti una cosa.» mormorò.
«Dimmi.» risposi guardandolo negli occhi.
«Allora... hai presente sulla ruota panoramica, quando ti ho baciata?» annuii.
«Io lì avrei già dovuto dirtelo ma non sapevo come... quindi eccoci.» sospirò.
«Muriel. Magari mi prenderai per scemo o pazzo ma penso che me ne farò una ragione.»
«Spara.» lo incitai.
«Ti amo.»
Il mio cuore si fermò per un attimo e poi riprese a battere fino a quasi scoppiare. Arrossii violentemente, sorrisi, mi mancò l'aria tutto insieme.
«Tu mi ami. Davvero?»
«Davvero.» sorrisi guardando in basso.
«È incredibile.» ripresi.
«Cosa?»
«È incredibile come questo sogno possa sembrare reale. Ora mi sveglierò e tornerò alla stupida vita di prima.» ammisi amaramente.
«Muriel non è un sogno.» lo guardai.
«Certo che lo è. È visto che è il mio sogno, lo voglio rendere il più bello possibile.» mi sporsi verso di lui, poggiai una mano sulla sua guancia e lo baciai lentamente. Piano piano lui si sdraiò con me ancora sopra. Mi staccai dalle sue labbra e lo abbracciai stringendolo forte a me.
«Spero di ricordarmi questo sogno.»
«Muriel non è un sogno.» cercò di farmi credere.
«Dimostramelo.» senza preavviso mi diede un pizzicotto sul braccio che mi fece molto male.
«Ahia! E questa che prova sarebbe?!» dissi sedendomi di nuovo sulla panca.
«Bah io ci ho provato. Non puoi semplicemente credermi? E magari dirmi cosa ne pensi?»
«È che mi sembra tutto così incredibile!»
«Non necessariamente  se qualcosa è incredibile è falso.»
«Quindi tu stai dicendo che è tutta questa cosa è vera e che io ti sono appena saltata addosso baciandoti.» ricapitolai.
«Esatto.»
«Ops.» Jacob ridacchiò.
«Che c'è da ridere?!» il ragazzo scoppiò letteralmente.
«Non pensavo che tu avessi mai sognato di saltarmi addosso in quel modo.» lo guardai malissimo finché non smise di ridere.
«Mi sono innamorata di un maniaco pervertito.» dissi forse troppo ad alta voce.
«Comunque, tornando alle cose serie...»
«Cosa?»
«Vuoi essere la mia ragazza?»
«Solo se ti sistemi il pube che hai in testa.» gli scompigliai i capelli ridendo.
«Il pube che ho in testa? Come ti vengono in mente queste cose?»
«E da tutta la vita che lo penso.» risposi orgogliosa.
«Sai una cosa? Non sei molto affabile come ragazza.» considerò.
«Io sono affabilissima.»
«Sì certo! Prova a dirmi qualcosa di carino.»
«Sei veramente bellissimo.»
«Mmm, questa cosa dell'affabilità mi piace parecchio.» concluse.

#spaziospazioso
Lol li shippo. Da notare le citazioni di Tris e Tobias nelle ultime righe😎 fra l'altro sto sclerando perché non trovo un nome per la ship Christina-Uriah. #Cruriah o #Urinah (😂)?
(Vi prego #Urinah no😂😂😂)
Baci vic🐞

Can a bully love? •Jacob Sartorius•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora