Capitolo 7: "Anche l'occhio vuole la sua parte!"

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Sono di riposo finalmente!
Credo che stamattina mi allenero'; il pregio di essere il figlio di una famiglia agiata, con un ottimo lavoro, e una buona posizione sociale, e' anche quello di potersi permettere una palestra privata a casa propria: io posso!
Ho proprio bisogno di sfogarmi un po'! Sara' intensivo, Jose' mi ha preparato un nuovo prospetto di lavoro:
Un ora di tapis roulant, mezz'ora alla panca, mezz'ora di pesi e un'ora al sacco: tre ore di sano sfogo sportivo.
Bene cominciamo!

****

Oggi devo andare in ospedale per il controllo Doc ha insistito, e devo dire che non sono entusiasta di ritrovarmi il suo vecchio collega di fronte, ma non posso farne a meno! Lui e' stato chiaro: vuole che sia tutto a posto prima che io ricominci a lavorare!
Strano che non sia in cucina, e questo rumore? Da dove verra'?
Io sono la curiosita' fatta a persona quindi off limits non esiste per me!
Credo sia in palestra e credo che andro' a controllare...

La porta e' leggermente aperta e la luce accesa devo dire che quello che vedo mi lascia senza fiato!
Doc sta' armeggiando con i pesi, tutto e' decisamente proporzionato e ben distribuito: i bicipiti allenati e scolpiti per non parlare dei suoi pettorali cesellati e dei suoi addominali che senza maglietta sono da urlo, i pantaloni della tuta lo fasciano divinamente...
Credo che godro' ancora un po' dello spettacolo che ho davan...

"Juls! Invece di stare sulla porta puo' benissimo entrare!"

Ma come ha fatto? Cioe' ok che viviamo solo io e lui in questa casa... ma non ho fiatato, non sono inciampata... quindi?

"Gr..grazie! Scusi ho visto la luce accesa e... tolgo il disturbo!"

Appoggio i pesi, la vedo osservarmi con uno sguardo acceso, incuriosito e attento, credo sia piacevolmente colpita e so cosa ha catturato la sua attezione... mi asciugo il viso dal sudore, la guardo dritta negli occhi:

"Le serviva qualcosa Juls?"

"Si... ecco... io volevo chiederle se ha impegni in mattinata!"

"Si spieghi meglio!"

Mi guarda sempre piu' imbarazzata, mentre si tortura le dita della mano destra tirandole vigorosamente...
Mi avvicino a lei pericolosamente...

"La mette a disagio questo fisico signorina tutto love e niente sex!?"

"Si insomma no ... io .... io volevo chiederle se puo' accompagnarmi al controllo in ospedale!"

"Era scontato visto che per avere un appuntamento con Sullivan dovrebbe aspettare mesi..."

"Bene allora me ne vado non voglio disturbarla oltre!"

"A dopo!"

Mannaggia a me, e alle mie idee.

Credo di averle concesso qualche minuto di puro piacere, anche se non lo ammettera' mai. Ho colpito il bersaglio con un centro perfetto!

****

Siamo in macchina e' particolarmente silenziosa e il suo sguardo e' perso nel nulla.

So che mi osserva e questa cosa mi mette a disagio, ma non so come uscire da questa situazione imbarazzante ... almeno siamo quasi arrivati...

Qualche minuto dopo...

"Juls mi aspetti in reception io parcheggio e arrivo!"

Poco dopo siamo sulle scale, arriviamo e ci sediamo in sala d'attesa...

"Dottore che ci fa' qui? Avviso subito il Dottor Sullivan?"

"Grazie Eve sarebbe meglio!"

Un secondo dopo la porta dello studio si apre lui mi precede sicuro di se'

"Ciao ti ho riportato la signorina Henz! Ricordi l'ustione da caffe' ... Trattamela con i guanti!"

"Dubiti di me collega?"

"No della paziente! Credo sia un po' agitata"

Dice in tono scherzoso. Poi mi guarda con quel sorriso che mi trapassa da parte a parte lasciandomi senza parole.

"Juls mi raccomando! Io aspetto fuori"

"No! Resta!!!"

Mi guarda sorpreso e poi annuisce mentre io nell'imbarazzo piu' totale resto in reggiseno.
Il dottore senza troppa delicatezza rimuove la medicazione tasta tutta la zona e controlla i piccoli segni rimasti controllandoli con una speciale lente di ingrandimento. Io fisso il mio Doc che, tra un sorriso e l'altro rivolti a me, osserva attentamente il collega e il suo operato.
Ho il cuore che batte a mille, sudo freddo: questo vecchio medico e' il sosia sputato di Karl!
E il peggio e' che non so quanto ancora resistero'.

Mi avvicino a lei e le appoggio la mano sulla spalla, mi guarda con due occhioni timorosi e spalancati, non capisco il perche', so che e' imbarazzata, per assurdo sembra quasi impaurita, quello sguardo, e la tensione muscolare delle spalle non mentono.
Dopo un tempo interminabile il dottore si esprime dicendo:

"E' decisamente in via di guarigione, continuerei facendo degli impacchi di camomilla su tutta la zona scottata e insisterei nella zona dell'ustione 2x3 cm con della crema idratante: aiutera' il tessuto a riformarsi senza lasciare grosse cicatrici!"

"Grazie dottore! Posso tornare a lavorare?"

Dico velocemente, e con altrettanta velocita' mi rivesto!

"Se deve! Con le dovute precauzioni!"

"La ringrazio!"

"Grazie! A buon rendere!"

"Owen figurati per cosi poco!"

Appena siamo in macchina il pallore che aveva sulle guance si trasforma in una dolce sfumatura di rosso.
E io non resisto oltre...

"La mia domestica una fifona! E chi l'avrebbe detto ?!?"

"Lei e' fuori strada!"

"Allora visto che e' quasi ora di pranzo direi che con un ottimo hamburgher di fronte potrei essere un ottimo amico... o medico... o
tutto quello che potrebbe servirle per sciogliersi e raccontarmi il problema!"

"Quindi lei pranza fuori?"

"Punto uno noi pranziamo fuori, punto due non deviare il discorso, punto tre non avevi cominciato a darmi del tu?"

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo... quest'uomo e' un mastino!!!

"Uno la domestica non puo' prendere l'abitudine di mangiare con il 'signorino'!
Due io ho una vita privata con un passato che spesso torna invadente, ma non per questo ho l'obbligo di parlarne.
Tre ha capito perfettamente che io ero nel pallone ... non puo' solo fingere che quel 'tu' non sia mai stato pronunciato?"

"Il ' Signorino' insiste! Pranza con me! Voglio sapere cosa ti ha spaventata...
E no non posso fingere perche' questo 'tu' e' troppo importante!"

"E per quale motivo e' cosi importante?"

"Perche' la corazza di qualcuna si sta' indebolendo e intendo approffittarne fin da subito!"

"Che corazza!?!"

"Andiamo Juls... quella che prontamente utilizza per prendere le distanze a difesa da tutto quello che non condivide o che la spaventa!"

Scuoto la testa e mi arrendo.

"D'accordo vada per l'hamburgher!"

"Cosa direbbero i suoi genitori di questo pranzo?"

"Andiamo Juls non farti pregare, e per la cronaca ho smesso da molto tempo di chiedere a mia madre o a mio padre il permesso per fare cio' che mi va'!"

"Ha capito benissimo ... l'etichetta lo vieta, quindi non e' opportuno!"

"Che vada a farsi fottere anche l'etichetta! Juls ti faccio cosi schifo? No perche' basta che tu lo dica chiaramente, almeno la smettero' di rendermi ridicolo e di insistere."

"Oddio! Owen non devi prenderla cosi! Io lo dicevo per te... tutti quelli che frequentano casa tua mi conoscono come Juls nipote di Hana domestica dei signori Evans!"

"Sai che vivo fuori dagli schemi!"

"Ok di fronte a tanta insistenza accetto".

"All'improvviso...Tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora