Capitolo 52: "La villa di George"

608 29 2
                                    

"Doc vado a farmi una doccia ne ho bisogno!"

Ne approfitto e telefono all'agente Mirani, concordiamo di vederci tra un'ora in albergo per l'interrogatorio, qui Juls sara' forse un pizzico piu' tranquilla.

Sono in doccia, lascio che l'acqua calda accarezzi il mio corpo, continuo a strofinarmi con forza quasi a voler cancellare la traccia delle sue mani sul mio corpo.
Mentre mi strofino piango, piango sommessamente, e' un pianto liberatorio... e' finita! E' uscito per sempre dalla mia vita, ora devo solo chiarirmi con doc, sa' del mio passato, l'ha saputo nel modo peggiore e questo mi fa' male, ma in fondo sono convinta che sara' difficile, ma non doloroso quanto pensassi.
Ci amiamo e questo mi basta.

Mi vesto sotto lo sguardo attento di Owen. Indosso la mia tuta di cotone, la mia preferita e non mi importa se fuori e' estate e fa caldo, ho bisogno di sentirmi protetta.

"Juls... ?"

Vedo la preoccupazione nei suoi occhi.

"Sto' bene, sai che quando passo un momento no, questa tuta diventa come una corazza, mi sento protetta e coccolata."

"Appunto! Io sono qui con te ok?"

La abbraccio da dietro e la bacio sul collo. Spesse volte risulto apprensivo con lei: ho una fottuta paura di perderla... ancora.

"Tra non molto arrivera' l'agente Mirani, deve farti delle domande... e' la prassi!"

"Qui?"

"Ho pensato che ti saresti sentita piu' a tuo agio!"

"Ti amo doc!"

Bussano, e  quello che penso essere l'agente Mirani entra salutando Owen come se si conoscessero.

"Buongiorno signorina Henz, se la sente ora di rispondere a qualche domanda?"

"Sicuramente!"

'Qualche domanda' si trasforma in un'ora di interrogatorio, Juls inizia ad essere tentennante nelle risposte, e stanca fisicamente.

"Direi che abbiamo finito, grazie per la collaborazione e soprattutto grazie a lei dottore senza quella sua telefonata, mesi di indagini sarebbero stati vani!"

"Quale telefonata?"

Dico con un fil di voce.
A rispondermi e' Mirani:

"Quella che Owen ci ha fatto quando ha capito che Amarante stava architettando qualcosa a vostro discapito... lo stiamo tenendo d'occhio da un po' e questa sua ultima prodezza la paghera' cara!
Ora vi lascio grazie ancora.
Ci vediamo domani per la firma delle deposizioni!"

"Grazie commissario a domani!"

Un attimo dopo:

"Dottore cos'e' che devi dirmi? Che telefonata?"

Mi siedo vicino a lei e comincio a raccontarle tutta la storia... vedo alternarsi sul suo viso: l'ilarita', la fierezza, il rammarico, la rabbia quando finisco inchioda i suoi grandi occhi verdi nei miei...

"Amore mio grazie!"

"Ehi futura signora Evans! Via quel musetto, voglio uno dei tuoi fantastici sorrisi!"

Lo accontento e subito lo trovo incollato alle mie labbra, le divora lentamente fino a perdersi con la sua lingua all'interno della mia bocca.
Non mi scanso: lui e' il mio eroe.
Si sdraia a letto e io mi abbraccio a lui, beandomi delle sue coccole cado in un sonno profondo.

L'indomani mattina finisco di preparare i bagagli, andiamo e a firmare la deposizione, una volta usciti....

"Partiamo e lasciamoci tutto alle spalle... Abruzzo arriviamoooo!"

"Doc sicuro di star bene?"

"Tu stai sorridendo, quindi si!".

Verso tardo pomeriggio raggiungiamo la nostra destinazione, ma superiamo l'albergo e lasciamo la strada principale per prendere una strada sterrata, quando l'auto si ferma guardo Owen stupita.

"Siamo arrivati."

Mi guardo intorno e vedo solamente una signora villa situata a pochi metri dalla spiaggia..

"Dormiamo sotto le stelle stanotte?"

"Fantastica idea! Maaa no. Noi siamo ospiti in questa fantastica villa!"

"Scherzi vero? Questa villa per quanto ne so potrebbe essere di... di... George Clooney!"

"Per questi pochi giorni sarà nostra e il caro vecchio George se ne farà una ragione"

"Se è uno scherzo è di pessimo gusto!"

"Allora entriamo o vuoi restare lì imbambolata?"

Il cancello è in  ferro battuto con grandi lavorazioni ed intrecci, appena si apre, un vialetto in porfido ci accompagna all'ingresso.
Aperto il portone un atrio immenso e molto luminoso ci accoglie.
Sono estasiata.

"È immensa."

"Siamo nell'atrio non vuoi vedere il giardino?"

"E me lo chiedi?!? Andiamoci subito"

La vetrata scorrevole si apre resto senza parole: a destra un'enorme piscina cattura il mio interesse, a sinistra un gazebo con poltroncine e sdraio con rivestimento morbidissimo al tatto; al centro un tavolo contenente un vasto assortimento di frutta fresca.
La cosa più bella: di fronte a me la vista mozzafiato del mare e della spiaggia privata a pochi metri da me.

"Ti piace Juls?"

"È... È... Wooow"

"Felice di averti lasciata senza parole"

Lo guardo e sorrido:

"Andiamo a farci un bagno!"

"Juls è ora di cena, domani avrai tutto il tempo del mondo per fare tutti i bagni che vuoi".

Mi giro e senza pensarci oltre mi spoglio:

"Non ti sentoo ho già il costume adosso"

La vedo afferrare il salviettone  e saltare felice e spensierata come una ragazzina.
La amo.
La vorrei sempre vedere così felice.
Si tuffa in mare e mi incita a seguirla.

"Non ci penso nemmeno, l'acqua sarà gelida, preferisco aspettarti qui, goditi il bagno"

"Owen non te lo ripeterò. Non farmi uscire a prenderti, perché sarebbe solo peggio per te"

"Provaci bambina. Voglio proprio vedere come mi smuoverai da qui!"

Torno verso riva, mi guarda trionfante, è convinto di aver già  vinto, ma so il fatto mio...

"Owen una stella cadente! La vedi?"

"Non vedo niente. Dove?  Aaah"

Mentre sta ancora parlando lo abbraccio appiccicandomi a lui per bagnarlo il più possibile, utilizzando anche la mia chioma appositamente non strizzata.

"Cavolo sei gelata"

"E tu umido, motivo in più per farti un bagno...non trovi?"

Non risponde, si spoglia, restando in slip, poi si gira, mi fissa, in un attimo mi solleva di peso e a grandi falcate mi porta al largo.
Arrivati ad un'altezza ragionevole mi lascia cadere.
Appena riemergo inizio a schizzarlo finché non si butta.
Mi alzo in piedi e godo del mio trionfo.
Ho vinto io!

Dopo poco torna da me, sorride, mi trascina facendomi impattare sul suo corpo, poi mi bacia con passione.

"Ora sarà meglio rientrare"

Annuisco, mentre mano nella mano ci incamminiamo verso casa.

Dopo aver cenato usciamo in terrazza, l'aria fresca e salmastre ci accarezza il viso, il mio uomo mi stringe una mano sul fianco, mentre restiamo abbracciati a guardare la luna e le sue mille sfumature, lo sciabordio dell'acqua ci fa compagnia con il suo ritmo calmo e deciso.
Ne sono sempre più convinta: Owen è il mio cavaliere senza macchia e senza paura.
Quasi istintivamente torniamo sui nostri passi per raggiungere la camera padronale.
Facciamo l'amore come mai prima d'ora: mi sento completamente sua.
Abbiamo tutto ciò che ci serve, il nostro grande amore, la nostra complicità e la nostra passione bruciante.

"All'improvviso...Tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora