Capitolo 28: "Ad ognuno il suo...o quasi"

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Finalmente un caffe' bollente seduto, nella calma del mio studio, adoro i turni di pronto soccorso, una palestra sul campo, ma sono i piu' massacranti, a volte passo ore ed ore in sala operatoria, e' stancante, ma salvare una vita non ha prezzo.

Costanza entra affannata senza bussare:

"Dottore...finalmente la trovo...deve correre in pronto soccorso sono...in arrivo tre ambulanze per un incidente stradale..."

"Ok andiamo... ma come mai e' cosi ansimante?"

"Dottore!!! Se lei... si ricordasse...di cambiare le pile del suo cercapersone io... non dovrei fare il test da sforzo tutte le volte!"

"Costanza ha proprio ragione, cosa farei senza di lei?"

Sorrido per non scoppiare a riderle in faccia, la devo coccolare di piu' questa donna e' il mio angelo custode, lavorativamente parlando... ovvio.

"Dottor Evans, le ricordo che tra qualche anno questa vecchia va' in pensione!"

"Vecchia a chi? Lei e' ancora una ragazzina! E poi ha ancora molto da dare qui! Dove la trovo un'altra capo-infermiera come lei?"

Mi guarda con sguardo comprensivo e un attimo dopo diventa padrona della situazione indicando alle infermiere come dividersi i pazienti e che medico chiamare.
Poi si accolla alla barella che stiamo portando in sala operatoria.

"Costanza in che sala?" Dico

"Chi ci sar.."

"Sala due, il dottor Shelby sta' arrivando, operera' la paziente con lei!"

Questa donna e' un mostro... mi conosce troppo bene, addirittura anticipa i miei pensieri.

Finalmente la paziente e' pronta per l'intervento, mi lavo velocemente e faccio quello che so fare meglio: il chirurgo.
L'intervento e' durato quasi un paio d'ore, ma la ragazza e' stabile, e' andato tutto bene.

"Portatela in stanza, se ci fosse qualche minimo cambiamento voglio essere subito avvisato... sono stato chiaro?"

"Si dottor Evans"

mi risponde l'infermiera Cassidy.

Forse ora dovrei mangiare qualcosa, per arrivare a sera e' ancora lunga.
Entro nel mio studio e mi lascio cadere sulla mia poltrona.
Mi massaggio le tempie, lo stress di questo lavoro a volte e' a livelli altissimi e quando succede, l'emicrania e' la mia compagna abituale.
Sono seduto da pochi secondi e bussano alla porta.

Rispondo spazientito:

"Avanti... Infermiera spero per lei che mi stia disturbando per una cosa seria!"

"Dottore ho un mal d'amore che solo lei puo' curare."

"Ju ju che ci fai qui?"

Mi fa' quel sorriso che io adoro...

"Scherzi a parte... e' un brutto momento? Volevo solo salutarti... mi mancavi".

"Vieni qui!"

E' veramente un dio greco con questa divisa verde... il camice bianco poi gli conferisce la giusta autorita' e lo rende sexy... sexy da morire!"

Mi bacia con trasporto, il suo sguardo da imbronciato torna sorridente.

"Ne avevo proprio bisogno, sei una ricarica di energia"

"Mattinata intensa?"

"Mostruosa direi..."

"Il grande chirurgo il dottor Oven Evans... che si lamenta del suo lavoro? Da non credere".

"All'improvviso...Tu"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora