Chapter 20 || In my world only you exist

265 13 1
                                    

NON IGNORATE QUESTE PAROLE IN GRASSETTO PER FAVORE È IMPORTANTE PER ME! ❤️❤️

Ragazze!! Non ci credo ho pubblicato a così poco tempo di distanza mi sento invincibile 💪🏻💪🏻😎 questo è un bellissimo e muovessimo capitolo ricco di favolose novità, anche il prossimo sarà ricco di novità !! Adesso però vorrei porvi qualche domanda poiché è anche grazie a voi che va avanti la storia e dunque vorrei sapere un po cosa vi aspettate per la fine di questa storia, spero rispondiate! Mi farebbe piacere un vostro parere quindi per favore non ignorate!! Comunque buona lettura e fatemi sapere nei commenti cosa vi aspettate! ❤️❤️



-Tomlinson, non cercare di ignorarmi, il mio discorso non è compiuto.- disse lei facendomi nuovamente bloccare.
Stavolta la guardai in faccia, guardai i suoi occhi, occhi pieni di cattiveria. Non era quella ragazza innocente come si presentò inizialmente ai miei occhi, era perfida.
-Che cazz..- mi bloccai quando mi resi conto che anche la bambina era lì presente. -Cosa vuoi?- dissi nel modo più gentile possibile.
-Solo informarti che il 26 di questo mese ci sarà l'inaugurazione del nuovo bar, e ho portato gli inviti per te e per tutta la tua famiglia.- disse estraendo i biglietti di invito dalla borsa e poggiandoli sul bancone.
-Grazie.- sospirai rumorosamente.
-Di nulla Tomlinson, ciao.- disse mettendo di nuovo i suoi occhiali.
-Ciao piccola.- salutò mia figlia.
-Ciao.- rispose la bambina riprendendo a colorare.
-Papà, ma come si chiama quella?- chiese non alzando la testa dal foglio.
Deglutii rumorosamente.
-Tara, si chiama Tara.- strinsi i pugni.

Pov's Lucy
Anche la mia giornata lavorativa era finita, Max mi aveva proposto anche di fare le analisi e le feci, e tra un paio di giorni avrei potuto ritirarle.
Ero per strada, camminavo lentamente anche perché non avevo fretta di tornare a casa in quanto non c'era nessuno ad aspettarmi. Harry mi aveva inviato un messaggio dicendomi che aveva delle faccende da spicciare, Annie invece era ancora a lavorare, la piccolina era con il padre, e a proposito di Louis, avevo un ansia quella che parte dallo stomaco e ti arriva dritto fino alla gola, stasera avrebbe dormito a casa e non sapevo davvero come fare o come comportarmi, però se lo stavo facendo era per la bambina poiché non riuscivo a dirle la verità. Infondo amavo tantissimo Louis, e ciò non era assolutamente cambiato ma quello che aveva commesso era un errore troppo grande per potersi aggiustare subito. Respirai profondamente cercando di non piangere, ma tutta d'un tratto mi scontrai con una ragazza. Quest'ultima aveva i capelli lunghi, scuri e lisci, portava un paio di occhiali da sole.
-Scusami.- dissi guardandola.
Lei abbassò di poco gli occhiali per guardarmi bene in faccia.
-Sta più attenta a dove cammini, e cerca di stare con la testa a terra e non nelle nuvole.-  fece una smorfia.
Sta stronza.
-Puoi anche levarti quei fottuti occhiali e guardare dritto.- mi innervosii.
-Patetica.- disse solo, e mi diede una spinta alla spalla.
Face abbastanza male, tant'è che mi morsi il labbro inferiore.
Ma si poteva essere più deficienti?
Mossi un po il capo cercando di non pensarci più e ripresi a camminare.
Ero quasi arrivata a casa, mancavano pochi metri quando il mio cellulare iniziò a vibrare, estrassi il cellulare dal pantalone e guardai lo schermo, mi aspettavo fosse o Louis o Harry, ma era un numero a me sconosciuto.
Con aria interrogativa risposi.
"Pronto?"

"Pronto. Parlo con Lucy Styles?" Chiese una voce maschile, era molto familiare.

"Si, sono io ma lei chi è?"

"Oddio, Lucy finalmente! Sono Zayn, ti ricordi di me?" Domandò il ragazzo quasi esultando.

Come potevo dimenticarmi di lui, ero felicissima che quasi scoppiai in lacrime per la gioia.

"Ovvio che mi ricordo di te Zayn! Ma dove sei? Qui in città?"

"Si, ci siamo sia io, che Niall.. E con noi è venuta anche Isabelle." Disse in maniera dispregiativa l'ultimo nome. "Ti va di incontrarci qualche volta?" Chiese serio.

Questa sua serietà un po mi preoccupava.

"Va bene." Dissi un po intimidita dal fatto che c'era Isabelle.

"Ci vediamo domani alle 4 al bar Chioccolate, a domani." Disse

"A domani."   E attaccò la chiamata.

Un po' ero contenta che fossero tornati Zayn e Niall, ma il fatto che ci fosse Isabelle mi intimidiva, non ne avevo paura ma non sapevo che mi sarei dovuta comportare.
Respirai ancora profondamente, e pensai prima di tutto di portare Harry con me, poi ripensai al nome del bar "Chioccolate", era il bar in cui lavorava Louis il che mi metteva ancora più in soggezione anche perché non gli avrei mai detto che mi sarei incontrata con loro. Non solo per il fatto che ci fosse Isabelle, ma perché non volevo, dovevo stare da sola e il più lontano dalle sue parole.
Finalmente arrivai a casa, quando entrai posai la borsa sul divano e poggiai anche il cappotto  di pelle nero. Mi diressi poi verso il bagno e mi guardai allo specchio, mi struccai e presi un elastico raccogliendo i miei capelli in una coda di cavallo, dopo di che levai la camicia e il pantalone, rimasi in intimo, ero intenta a farmi una doccia, ma non potei dato che il campanello suonò. Con un po' di vergogna avvolsi un asciugamano intorno al mio corpo e mi recai verso la porta d'entrata, l'aprii.
Era Louis insieme a Delia.
Rimasi senza parole quando dopo un bel po' incrociai di nuovo quegli occhi color oceano, erano fottutamente belli e mandavano in tilt il mio sistema nervoso.
-Ehm.. Scusami.- disse Louis squadrandomi da capo a piede.
-Non importa.- dissi solo e mi sposati leggermente per farli entrare.
-Mamma!!- urlò la bambina.
Mi calai un po verso di lei assicurandomi che non si vedesse nulla, mentre Louis chiuse la porta dietro di se.
-Piccola, mi sei mancata.- le diedi un bacio sulla guancia.
-Anche tu.- disse. -Devi lavarti?- chiese.
-Si, adesso sono tornata da lavoro.- le diedi un altro bacio sul nasino. -Ti sei divertita a lavoro con papà?- chiesi non calcolando minimamente Louis.
-Si tanto, adesso vado a posare in cameretta i disegni che ho fatto.- mi sorrise e andò verso la sua camera.
Mi alzai assicurandomi di essere coperta. Diedi le spalle alla figura dietro di me. Ma iniziò a parlare.
-Tutto bene?- chiese, mi irrigidii a quella domanda.
-Tutto bene.- dissi solo, sempre di spalle.
-Okay, beh ecco io... Io preparo qualcosa da mangiare per tutti e tre.- disse balbettando quasi.
-Ok.- dissi dirigendomi verso il bagno.

*** 

La cena era passata in modo del tutto silenzioso, almeno io non avevo aperto bocca mentre Louis cercava di giocare con la bambina per non farle avvertire il disagio che si era creato tra me e lui.
Dopo un po Louis mise la bambina a letto, io invece ero a lavare i piatti, cercando come sempre di non pesare a niente e a nessuno. Mai miei pensieri furono revocati dal tocco di due mani che si posizionarono in maniera perfetta con i miei fianchi. Non mi mossi, anzi mi bloccai quando sentii il viso di Louis poggiarsi vicino al mio.
I brividi invasero tutto il mio corpo, non riuscivo a muovermi o a dire una sola vocale.
-Possiamo parlare?- chiese con una voce sottile ed estremamente sexy.
Non sapevo che dire, respirai profondamente.
-Adesso ho da fare.- cercai di non tremare mentre dicevo quelle parole.
-Sono solo due minuti.- disse, stringendomi ancor di più i fianchi.
-Louis lasciami!- mi lamentai.
-No, finché non parleremo.- disse con aria prepotente.
-Louis, non ti è bastato il fatto che nonostante tutto io ti abbia fatto rientrare qui, con me e la bambina.- dissi girandomi verso di lui.
Sbagliai a girarmi poiché mi trovavo ad una distanza minima tra il mio e il suo volto.
Mi persi nuovamente nei suoi occhi.
-Ho bisogno di farti capire che nel mio mondo esisti solo tu.- disse avvicinandosi ancora di più.
Non parlai, sentii però le lacrime bagnare il mio volto, erano lacrime silenziose.
-Louis ti prego, lasciami stare!- lo pregai.
Si allontanò di poco, aveva capito quanto dolore stavo provando in quel momento, guardai lui, ed era nella mia stessa situazione. Ci una mano asciugai le lacrime.
-Scusami Lucy, non volevo.- disse si girò per andare verso il salotto -Però ricorda, io ti amo più di me stesso!- disse andandosene.
E fu lì che scoppiai ancora

Us || [L.T.] #wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora