Chapter 7 || What are you saying?

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Belle bamboline eccomi qua!!
Ecco il capitolo di Dicembre, vi avviso in anticipo che non sarà solo questo il capitolo appena arrivano le feste natalizie giuro che cerco di aggiornare minimo un giorno sì e due no!
Comunque questo è il capitolo è un po' più lungo spero vi piaccia. ❤️

-Mamma ma perché se n'è andato quell'uomo?- chiese la piccola sempre fra le mie braccia.
Non sapevo come risponderle infatti spostai lo sguardo su di Louis per cercare una risposta plausibile.
-Come ha detto la mamma è un nuovo vicino un po fastidioso.. Ora non ci pensiamo e preparatevi piccole mie che andiamo a fare le spese per il Natale.- disse entusiasta l'uomo che amavo.
La bambina felice per l'affermazione del padre si gettò nelle sue braccia e quest'ultimo la prese e la fece sorridere, loro fecero sorridere anche me. Li amavo tutti e due.
***
Eravamo pronti finalmente, erano appena le 11, e io indossavo un paio di jeans, un paio di stivali neri ai piedi e un maglione nero a causa del freddo, il trucco invece era composto da eye-liner, mascara e lucida labbra. La piccolina invece aveva indosso un piccolo vestito rosso con le calze nere come gli stivali e un piccolo cappello del colore del vestito al capo; infine Louis aveva un semplice maglione color arancio, i suoi adorati skinny e le solite Vans.
Prendemmo i cappotti e uscimmo di casa per recarci nella macchina di Lou; quest'ultimo mise in moto e sulle note di "All i want for Christmas is you" partimmo.
Louis iniziò a cantare le note di questa canzone, chiusi gli occhi e posai la testa sul sedile, la sua voce mi rilassava era così bella.
Per una ventina di minuti ascoltammo la voce di Louis cantare le varie canzoni che passavano per radio.
-Eccoci arrivati.- annunciò
-Che bello, finalmente!- esultò la bambina da dietro.
Sorrisi e Louis mi stampò un piccolo bacio a fior di labbra.
Scendemmo dall'auto cercando di far attenzione a non scivolare a causa della neve e mano nella mano tutti e tre ci recammo verso l'entrata del centro commerciale.
Entrammo e una scia di calore accarezzò i nostri corpi, mi guardai intorno e vidi cose bellissime, il centro era decorato con oggetti natalizi, si sentiva il calore del Natale. Gente con i bambini che correvano avanti e indietro, chi entrava felice e senza nessun pensiero fra la mente, oppure chi usciva soddisfatto.
-Allora principesse siamo pronte per le folli spese di Natale?- disse Louis esaltato.
Sembrava un bambino, un bambino al quale avevano regalato delle caramelle; era buffo ma allo stesso tempo unico, risi a ciò che aveva detto, era troppo perfetto.
-Ovvio.- urlammo io e Delia.
-Ok, allora corriamo a compare le palline.- prese la bimba in braccio.-Tanto vinciamo io e Delia.- iniziarono a correre.
-Non ci contante.- li rincorsi anche io.
Corsi dietro Louis e la bambina in modo totalmente spensierato, senza pensare a niente.
Li raggiunsi ma il tentativo di sopparsarli fu inutile, si bloccarono vicino ad un negozio che vendeva decorazioni, ed io con loro.
-Visto che abbiamo vinto.- disse il ragazzo.
-Siete scorretti.- dissi facendo la finta offesa.
-No, siamo una squadra perfetta.- disse la bambina.
Eh già come darle torto, pensai.
-Ora andiamo a compare le decorazioni, così che babbo natale mi porta tante belle cose.- disse la bambina scendendo dalle braccia del padre e entrando nel negozio insieme a noi.
Prendemmo tante cose, comprammo delle palline di colore argento e rosso, la stella di Natale sempre rossa, i nastrini, alcuni piccoli ciondolo da appendere come decorazione, e una lavagna con babbo natale sopra con scritto "Marry Christmas" da appendere fuori la porta d'entrata.
-Ecco fatto.- disse Louis pagando il tutto. -Ora andiamo a prendere una buonissima cioccolata calda, che un dite?- disse sorridendo.
-Siii.- esultò la bambina.
-Dico che ti ci vizi un po troppo.- sorrisi anche io.
Stavamo per uscire dal negozio fino a quando non andai a sbattere contro un uomo, e vidi Louis bloccarsi insieme la bambina.
-Non è possibile che non guardi mai avanti.- alzai di poco lo sguardo, la voce era familiare.
-Max, scusami.- dissi vedendolo.
-Fa nulla, ormai ci sono abituato. Cosa fai qua?- chiese.
-Sono con loro, lui è Louis il mio ragazzo e lei è nostra figlia.- guardai Louis e aveva in aria interrogativa, non gli avevo mai parlato di Max.
-Piacere Max.- disse porgendo la mano a Louis, il quale la strinse e sembrava anche molto forte.
-Piacere Louis, tu saresti?- chiese acido.
-Un tirocinante di medicina e lavoro con Lucy.-
-Beh, non mi aveva mai parlato di te.- disse Louis fulminandomi con lo sguardo, per poi puntarlo di nuovo sul ragazzo difronte a noi.
-Neanche a me di te.- disse con un sorriso beffardo sul volto Max.
-Ok, si è fatto tardi, dobbiamo andare adesso.- interruppi la conversazione fra Louis e Max.
-Ma io voglio la cioccolata.- disse la bambina.
-Andiamo da nonna e così te la fa lei.- disse Louis acido.
-Ok, ciao Max.- dissi abbassando il volto.
-Ciao, è stato un piacere.-
***
Per tutto il tragitto, centro commerciale-casa di Johanna, Louis non aprì bocca e non mi guardò nemmeno in faccia, e ne tanto meno io mi azzardavo a dire qualcosa. Ero in macchina aspettando che Louis uscisse da casa di sua madre, dove avrebbe lasciato la piccola per qualche oretta, per poi andare a casa nostra.
Lo vidi uscire aveva l'aria di un uomo arrabbiato, e non poco.
Entrò in auto e ancora una volta non si azzardò a parlare.
Io guardavo le mie mani, erano più interessanti in quel momento.
-La piccola rimane da tua madre oppure l'andiamo a prendere dopo?- spezzai il silenzio.
Sospirò.
-Ha voluto rimanere lì.- disse parcheggiando l'auto fuori casa, scese senza dire più nulla.
Scesi anche io e insieme ci recammo in casa.
-Hai intenzione di non rivolgermi mai più la parola.- dissi.
-Sei tu quella che ormai non parla più con me.- disse guardandomi dritto negli occhi.
Mi metteva in soggezione.
-Non ti ho parlato di Max perché non me ne frega di lui.- dissi balbettando.
-Quindi non ti frega nulla nemmeno di me?- chiese urlando.
-Ma che sta dicendo?- dissi allontanandomi di un passo.
-Non hai parlato di me a lui.-
-Louis, se non lo ritengo una persona importante perché avrei dovuto parlargli di te? A me di lui non mi frega quindi non penso debba dargli spiegazioni sulla mia vita privata. Quindi evita di dire stronzate.- urlai. -Meglio che me ne vado a letto, non ho nemmeno più fame.- urlai ancora.
Salii sopra nella stanza da letto, levai gli stivali e mi misi a letto.
Come si poteva essere così infantili su alcune cose, io amavo solo e solamente lui, come poteva pensare che per me lui non contava un cazzo.
Alcune lacrime scesero dal mio volto, e i singhiozzi si fecero più forti.
Sentii la porta aprirsi delicatamente, non mi mossi e cercai di tacere, il corpo di Louis si stese dall'altro lato del letto, e potei avvertire il suo valore sulla mia schiena, mi strinse a se e poggiò delicatamente la testa sulla mia.
-Mi dispiace scusami.- disse.
Sentii la mia guancia umida, non solo per le mie lacrime, ma anche per le sue.
Mi voltai leggermente facendo incontrare i nostri volti, mi baciò, non fu un semplice bacio, era un bacio ricco di passione io continuai quel bacio, ne avevo bisogno, avevo bisogno di lui in quel momento.
Sentii le sue mani prendermi per i fianchi e posizionarsi su di me, alzò di poco la maglietta, ma non fu soddisfatto fino a quando non la tolse del tutto, di conseguenza io feci lo stesso con la sua.
Si staccò un po da me per prendere fiato, poi iniziò a baciare il mio collo fino alla parte scoperta del seno.
Ci stavamo amando, ci stavamo amando come non mai, in quel momento io avevo bisogno di lui e lui di me.

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