Eravamo da poco arrivati all'inaugurazione, il nuovo bar era davvero molto carino si chiamava anche esso "Chioccolate" soltanto che rispetto all'altro bar la scritta era più grande e aveva colori che andavano dal rosso all'arancio.
Io ero mano nella mano con Louis mentre cercavamo di evitare tutta la folla di gente che c'era, la bambina invece era con i nonni e le zie dentro al bar, mentre io e Louis stavamo cercando il signor Pattison, nonché proprietario e capo di Louis.
Il ragazzo era davanti a me, mi stringeva la mano in maniera forte in modo da non perdermi. Arrivammo poi in una zona dove le persone erano di meno e così potei camminare di fianco a Louis.
Sentii, però, improvvisamente la mano del ragazzo irrigidirsi e non ne capivo il motivo, alzai lo sguardo per poterlo guardare in faccia e mi sembrava serio, fin troppo serio. Decisi così di guardare nella sua stessa direzione, quando guardai lì mi trovai una ragazza, aveva lunghi capelli scuri, un vestito corto ma molto aderente e dei tacchi molto più alti dei miei. Le guardai meglio il viso l'avevo già vista quella ragazza.Flashback
D'un tratto mi scontrai con una ragazza. Quest'ultima aveva i capelli lunghi, scuri e lisci, portava un paio di occhiali da sole.
-Scusami.- dissi guardandola.
Lei abbassò di poco gli occhiali per guardarmi bene in faccia.
-Sta più attenta a dove cammini, e cerca di stare con la testa a terra e non nelle nuvole.- fece una smorfia.
Sta stronza.
-Puoi anche levarti quei fottuti occhiali e guardare dritto.- mi innervosii.
-Patetica.- disse solo, e mi diede una spinta alla spalla.
Face abbastanza male, tant'è che mi morsi il labbro inferiore.
Fine FlashbackEra lei, era quella stronza che mi aveva dato quella spallata. Nel vedere il suo volto quasi mi innervosii.
Guardai di nuovo Louis, ed era lì immobile che mi stingeva la mano, vedevo quanto odio provava lui verso quella ragazza e fu lì che ebbi un ulteriore conferma del fatto che lui non l'amasse.
-Lou.- sussurrai quasi, volevo attirare la sua attenzione.
Girò il volto verso di me e mi sorrise dolcemente, era così bello quando lo faceva, sembrava che il mondo si fermasse.
-Dimmi amore mio.- sorrise dolcemente.
Era il mio paradiso.
-Quella è Tara, vero?- chiesi intimorita.
Il suo sorriso scomparve all'udire il nome della ragazza e fece un respiro profondo.
-Si, è lei.-
Ci stavamo guardando negli occhi, potevi ancora leggere quanto fosse pentito per quello che aveva fatto. Gli sorrisi e gli strinsi ancor di più la mano, e mi avvicinai un po al suo volto, volevo baciarlo, ancora un'altra volta. Avvicinò anche lui il suo volto, e lietamente chiudemmo gli occhi, le nostre labbra stavano per sfiorarsi, ma ci fu una voce a me conosciuta a farci distanziare immediatamente.
-Louis, ciao.- disse Tara con la sua voce da gatta morta.
-Ciao.- disse Louis guardandola con disprezzo.
Avevo un po paura di quella ragazza, così non solo continuai a mantenere la mano di Louis, ma con l'altra mano gli strinsi il braccio.
-Ah, quindi la tua ragazza è quella che non guarda mai in avanti?- disse lei squadrandomi dalla testa ai piedi.
Il suo sguardo metteva inquietudine, si vedeva da lontano che era perfida. In un certo senso mi ricordava molto Elly.
-Sei tu quella che porta gli occhiali da sole anche quando il sole non c'è.. Potresti toglierli.- dissi in maniera arrogante.
Louis ovviamente era un po' confuso, non capiva come conoscessi quella arpia, e non potevo dargli torto in fondo non glielo avevo detto.
-Ragazzina, come si vede che di moda non ne capisci.- dopo quella frase le stavo per puntare il dito contro ma Louis mi bloccò con lo stesso braccio a cui io mi ero attaccata. -Louis, sei bellissimo questa sera.- disse la mora avvicinandosi al mio Louis.
A quel punto, non so da dove presi la forza per liberarmi dalla presa di Lou, mi spostai avanti al mio ragazzo non poteva e non doveva azzardarsi a toccarlo, lo aveva già fatto abbastanza.
-Molto protettiva la tua ragazza.- disse facendo una smorfia.
-Tara, adesso smettila.- disse Louis spazientito e mettendosi di fianco a me.
-E allora manda questa a casa. Ci rovinerà solo la serata.- disse avvicinandosi di nuovo a Louis.
Avevo le lacrime agli occhi, sapevo che eri di troppo, ma non pensavo fino a questo punto. Non dissi nulla, mi misi di nuovo nella posizione di prima, di fianco a Lou. Lui però prese il mio fianco e mi strinse a se, come se il quel momento volesse far capire che al di fuori di me per lui non esiste nessuno.
-Se lei deve andarsene allora me ne andrò pure io.- disse a denti stretti.
Ma una voce da dietro lo bloccò. Questa voce non la conoscevo, era un uomo, forse un uomo troppo maturo. Poggiò una mano sulla spalla del ragazzo e ci fece girare tutti e due. Come avevo immaginato era un uomo, molto grande poteva avere sulla cinquantina d'anni, era calvo e un po grasso.
-Louis, tu non te ne puoi andare, devi firmare tu il contratto dato che tu sei il responsabile dell'apertura del nuovo bar.- sorrise il signore.
Sembrava davvero molto buono.
-Si, ma sta di fatto che sua figlia non vuole che la mia ragazza sta qui.- disse Louis innervosito.
Io non aprii bocca, ma sapevo che per lui questo posto era molto importante ed io non dovevo rovinargli tutto. Sapevo che lui mi amava, e non avrei avuto problemi a lasciarlo da solo per tornare a casa. Volevo solo che lui arrivasse ai suoi scopi.
Prima che Tara o il signore potessero dire qualcosa, trascinai Louis un po lontano da quei due per parlargli.
Lui si girò verso di me e così potrò guardare bene i suoi occhi.
-Lou, non voglio creare disagio ok?- stavo per continuare ma venni interrotta dal mio ragazzo.
-Se tu crei disagio lo creo anche io quindi ce ne andiamo insieme.- disse serio.
-Amore, non dire cazzate! Ascoltami, è molto importante per te questo bar.- dissi stingendogli entrambe le mani.
-Ma tu sei più importante.- sorrise guardandomi.
-Lou, lo so ok? Però adesso pensa al bar, tanto poi torni tra un paio d'ore a casa. Io starò bene e la bambina verrà con me.- sorrisi.
Volevo fargli sicurezza e speravo tanto di esserci riuscita. -Ok?- chiesi.
-Va bene. Ma appena arrivi mi mandi un messaggio, ok?- disse.
Mi guardò intensamente, e poggiò le sue mani sulle mia guance, avvicinò il suo volto al mio e mi diede un bacio leggero ma ricco di dolcezza. Ci staccammo subito dopo e sorrisi.
-Ti amo piccola mia.- disse.
-Anche io Lou.- gli diedi un bacio sul naso e poi mi allontanai da lui.
Sorrisi pensandolo, era l'uomo della mia vita.***
Pov's Louis
Erano appena le dieci di sera ed ero fuori casa. Stavo cercando le chiami ma non ricordavo in quale tasca le avevo messe. Avevo sempre la testa tra le nuvole.
Finalmente le trovai e le inserii entrai dentro, non si sentiva anima viva e probabilmente sia Delia che Lucy dormivano.
Io ero stanchissimo tanto che mi slegai la cravatta, levai la giacca e la buttai sul divano del salotto, sbottonai il primo bottone della camicia e mi sedetti esausto sul divano. Mentre mi sedevo notai una cosa sul tavolino, che si trovava di fronte al divano, erano delle carte, più che carte erano delle analisi. Spora la busta delle analisi, ancora non aperte, c'era un nome.
Lucy Styles.
Non ci pensai due volte ed aprii quelle analisi, iniziai a leggere cose su cose, e la cosa che capii fu che Lucy aveva un tumore che si andava espandendo. Iniziai a tremare e a non decifrare ciò che leggevo, non potevo credere che la mia piccola avesse un tumore, ma la cosa che più non capivo è perché non me l'avesse detto?
Ero incazzato nero, ma allo stesso tempo avevo paura, avevo paura di perdere la mia donna.
Poggiai di nuovo le analisi sul tavolino e presi un biglietto che si trovava sul tavolo. Era piegato.
Lo presi tra le mani e lo aprii.
C'era segnata la data dell'operazione, quell'operazione era sicuramente di Lucy. Presi il biglietto e anche gli altri fogli e mi recai verso la camera dove sicuramente stava Lucy.
Avrebbe dovuto spiegarmi tutto.Pov's Lucy
Da quando ero tornata non avevo fatto altro che cercare le analisi, non volevo che Louis le vedesse, glielo dovevo dire io ma purtroppo non le trovavo da nessuna parte. Non ricordavo dove le avessi messe e Louis non doveva trovarle.
Avevo la testa nei cassetti del comodino ma in nessuno di loro c'era nulla. Non li riuscivo a trovare.
-Maledizione!-esclamai.
Decisi di non cercarle più in camera da letto ma di andare a cercarle in salotto, probabilmente le avevo lasciate lì nella fretta. Mentre mi stavo per alzare davanti ai miei occhi comparve Louis, però non un Louis con una espressione tranquilla e serena, ma un Louis incavolato, con occhi tristi e spenti, quasi delusi.
Mi bloccai davanti a lui, lo squadrai, aveva le mie analisi tra le mani, sapeva tutto. Adesso non c'era più nulla da fare.
-Cercavi queste?- disse Louis avvicinandosi con aria infuriata.
Deglutii, non sapevo davvero che dire.
-Lou..Louis, io po..posso spiegarti.- dissi balbettando.
-Che cosa cazzo significa che ti deve operare?- disse a denti stretti.
-Louis, calmati. Chiudi la porta della stanza, Delia dorme.- dissi portando le mani sulla fronte.
Mi sentivo in colpa.
Fece come gli dissi, intanto io mi sedetti sul letto, avevo ancora il vestito della festa addosso poiché come ho già detto avevo iniziato a cercare le analisi appena ero tornata a casa. Ero senza scarpe, i capelli non erano più legati ma erano sciolti e del trucco ormai era rimasto solo l'eye-liner.
Mantenni il volto basso e aspettai che lui si sedesse accanto a me.
Quando sentii che si sedette decisi di iniziare a parlare.
-Lou, tutto è iniziato da quando mi sono sentita male, quella volta in cui ti eri al viaggio di lavoro. Mi sentii male e non sapevo cosa mi stesse accadendo. Max mi aveva già anticipato qualcosa, ma..ma non ne era sicuro e dunque decisi di non dirti nulla, ma allo stesso istante e come sapevi Max mi aveva fatto le analisi. Poi passò il Natale e ripresi a lavorare, il giorno stesso in cui ripresi a lavorare Max mi portò le analisi e mi disse che avevo un tumore, fu lo stesso giorno in cui tu mi dicesti di...di Tara.- presi una pausa.
Stavo piangendo, lo potevo sentire, non solo dalle lacrime che cadevano sulle mie guance ma anche dalla mia voce. Sentii una mano di Louis posarsi sulla mia gamba, come se con quel gesto volesse darmi sicurezza. Non riuscivo a continuare a causa dei troppi singhiozzi.
-Se non c'è la fai lascia stare.- sentii sussurrarmi vicino all'orecchio.
-No..no voglio continuare.- tremavo come una foglia e Louis mi strinse a se. -Ultimamente però, Max mi aveva proposto un operazione per eliminare il tumore poiché nella situazione in cui mi ritrovo potrei morire da un momento all'altro. Io per stare accanto a te e alla bambina ho accettato di operarmi. Ed eccomi qui. Nemmeno Harry sa nulla, nessuno sa nulla.- piansi ancora di più.
Sentii Louis darmi un bacio fra i capelli, mollò poi le analisi in un angolo del letto, mi prese a mo di sposa e mi stese sul letto, lui si stese di fianco a me. Strinse la mia testa sul suo petto e potei sentire il suo cuore battere in maniera forte. Era molto forte e non capivo perché.
Alzai un po il volto per incontrare quello di Louis, piangeva anche lui, un pianto lento e doloroso.
-Louis.- sussurrai.
-Amore mio.- disse abbracciandomi forte a se.
Mi strinse talmente forte che quasi l'aria mi mancava, ma non mi importava, la cosa più importante era lui.
-Tu non morirai, te lo prometto. Farò di tutto per farti stare accanto a me. Tu sei mia, tu mi appartieni e il destino non ci può sperare. Basta un solo abbraccio e guarda cosa provochi al mio cuore, inizia a battere forte, e se batte così è solo perché tu mi sei affianco. Mi fai sentire vivo piccola, mi fai sentire solo ed esclusivamente tuo.
Perché tu sei mia ed io sono tuo, nessuno ci può separare nemmeno il destino! Te lo giuro io farò di tutto per non farti ...per non farti morire.- disse tremando l'ultima frase.
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Us || [L.T.] #wattys2016
FanfictionCiao a tutti, io sono Lucy Styles, alcune di voi già conosceranno il mio nome altre invece no. Io e Louis ci siamo finalmente trasferiti a Doncaster e abbiamo un piccolo appartamento tutto per noi, l'appartamento si trova a pochi passa da casa di J...