"Era così bello essere a casa, al sicuro, quando fuori pioveva. Elisabetta poteva distinguere fra le gocce i contorni di Piazza dei Miracoli.
In tutti i suoi nove anni di vita si era sentita chiedere migliaia di volte come fosse Firenze, sua città natale, senza sapere mai rispondere adeguatamente, poiché lei dalla Dominante se ne era andata con i suoi genitori quando era una bimbetta di appena due anni.
Per lei Pisa era la sua vera casa, la città che aveva accolto con mille onori suo padre,messer Andrea de' Servi, e sua madre, la bella Lucrezia Linardi.
Andrea era il primogenito della famiglia de' Servi, importante stirpe fiorentina che aveva fatto fortuna con le guerre d'Oriente ottenendo in patria grandi onori e riconoscimenti, quali uno stemma, importanti incarichi pubblici e una posizione privilegiata in società.
Lucrezia era la secondogenita di una famiglia pisana di mercanti di stoffe, ed era stata famosa in città fin da bambina per la sua straordinaria bellezza. Aveva sposato Andrea all'età di sedici anni in seguito a un accordo stipulato tra il patriarca di casa de' Servi, messer Gian Piero, e suo padre Giacomo Linardi per mere questioni finanziarie.
Grazie alla sua ricca dote, Lucrezia avrebbe potuto vivere agiatamente con marito e suocero se non fosse stato per i litigi sempre più violenti che invadevano le sale del palazzo. Così, un giorno, dopo l'ennesimo litigio che aveva visto come soggetto la primogenita dei giovani sposi, Elisabetta, Andrea aveva deciso di andare a vivere nella città natale della bella moglie, ignorando le minacce e gli insulti del burbero padre, con il quale aveva poi chiuso ogni rapporto.
Per questa vecchia storia, pensava Elisabetta, a lei era sempre stata negata la conoscenza del nonno paterno.
A riscuoterla da questi pensieri fu una voce nota: - Che fate così silenziosa accanto alla finestra, madonna? Vi siete forse addormentata?
Elisabetta sorrise allontanandosi. -Tranquilla Brigida, va tutto bene. Guardavo la pioggia.
-Deve essere uno spettacolo ben interessante se non mi avete nemmeno sentita bussare! Su, lasciate che vi aiuti a indossare la camicia da notte...
Brigida era un'allegra ragazza di campagna, o almeno era quello che sembrava, con quel viso tondo e perennemente arrossato, incorniciato da riccioli castano scuro che sfuggivano insistentemente dalla cuffia nella quale li raccoglieva.
Era di carattere spiritoso e dolce, condito da una pazienza infinita che la rendeva un'ottima balia.
-Brigida... Pensi che possa andare a dare la buonanotte a mia madre e a mio padre? - chiese timidamente Elisabetta, sfilando i capelli dalla scollatura dell'ampia e candida camicia.
-Da che so io, messer vostro padre e madonna vostra madre non hanno ancora richiesto l'assistenza mia o di Pietro per prepararsi per la notte. Quindi penso di non fare male ad accompagnarvi alla loro stanza- aggiunse la serva sorridendo con complicità.
Elisabetta non avrebbe ricordato più nulla dell'ora successiva, se non il buio, il silenzio interrotto solo dall'incessante ticchettio della pioggia e l'odore del sangue che le riempiva il naso, mentre tremando stava immobile sotto il grande letto di noce dei genitori.
E poi quella voce.... - Dov'è la mocciosa dei de' Servi?! Il padrone ha detto di ammazzare anche lei!
-Frena l'animo, in fondo è solo una femmina, non può avanzare pretese su nulla e se lo facesse non le crederebbero. E qualsiasi cosa abbia detto il Fosco Messere, io non ci tengo a far fuori una bambina.... "
-Elisabetta! Elisabetta!
No, questo non c'entrava.
Elisabetta dovette aver bisogno di un po' di tempo prima di ricordarsi che aveva ormai quattordici anni compiuti e che da cinque anni viveva con sua zia Cassandra Linardi Varesini di Pisa.
La zia Cassandra era stata indubbiamente di grande aiuto e prontezza nella tragedia, tuttavia aveva il vizio di rimuginare un po' troppo spesso su quanto era successo alla sorella e a suo marito, finendo regolarmente per trascinare la nipote nella cappella di famiglia per un rosario a tutti i santi.
Da quando era morto suo marito Perotto, poi....!
Elisabetta dovette riscuotersi, accettando la presenza di Berta, la vecchia domestica della zia, affinché potesse acconciarle i lunghi riccioli castano chiaro ramato e vestirla adeguatamente per le preghiere del mattino, cui lei, da ottima "dignitissima et nobile madonna" doveva prestarsi, se non altro per far piacere a Cassandra.
Tuttavia, per l'intera durata della funzione non poté non pensare all'incubo ricorrente che la tormentava, seppur saltuariamente, da cinque anni.
E poi quello strano titolo che aveva imparato a caro prezzo a odiare e temere ormai da anni... Chi era il Fosco Messere?
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La Dama Di Venere
Historical FictionAnno 1471. Elisabetta de' Servi è l'erede di una ricca e influente famiglia fiorentina, tuttavia abita e cresce a Pisa felice con i suoi genitori e la servitù. Tutto questo fino a che una notte dei sicari infrangono la calma della casa uccidendo a...