Un fatto increscioso

189 15 0
                                    

Ormai era iniziato l'anno nuovo e il lavoro era ricominciato con naturalezza nella bottega del Botticelli.
Sembrava che dopo la frenesia che aveva influenzato il periodo natalizio tutto fosse più stanco e sonnacchioso di prima.
I ragazzi lavoravano più silenziosi e tranquilli e le chiacchiere trattavano svogliatamente dei discorsi più disparati.
Quel giorno, però, Giuliano aveva una novità.
- Ho sentito che de' Servi ha fatto spargere la voce a proposito di una ricompensa per chi gli riporterà sua nipote Elisabetta sana e salva.
Gli occhi di tutti erano brillati in un attimo.
- Quanto è disposto a sborsare?- chiese Giannotto con un lampo d'interesse nello sguardo.
- Non ha detto una somma precisa. E anche fosse, non verrei a dirlo a te. Sappiamo tutti che saresti capace di spacciare una delle tue "amichette" per la giovane de' Servi.- rispose Giuliano con tono di sfida.
L'affronto era stato abbastanza esplicito da far voltare tutti, a eccezione di Andrea, che, chissà perché, ultimamente era piuttosto svagato.
Tutti aspettavano una reazione di Giannotto. Il ragazzo era rapidamente arrossito per l'offesa e la stizza e gli altri apprendisti sapevano bene il genere di sventole che era capace di assestare.
- Vedi di tacere, se non hai di meglio da fare che accusare gratuitamente chi ti fa solo una domanda- sibilò il giovane voltandosi lentamente.
- Ehi, sentite, è stato solo un malinteso, ne sono certo. Perché non ci mettiamo una pietra sopra, eh?- propose precipitosamente Filippo, frapponendosi tra i due.
- Levati di torno- disse Giannotto con tono tagliente.
Andrea si voltò, percependo la tensione che era calata nel laboratorio.
I due erano a pochi passi l'uno dall'altro e i loro volti non promettevano nulla di buono.
-Allora? Vediamo un po', cosa credi di fare?
Giuliano aveva assunto un'aria minacciosa e allo stesso tempo canzonatoria.
Ormai era chiaro che se le sarebbero date di santa ragione.
Paolo provò a mettere a tacere tutto un'ultima volta.
- Suvvia, ragazzi, il Maestro non c'è e si arrabbierà moltissimo se verrà a sapere che c'è stata una rissa. Lasciate perdere, parlate invece di massacrarvi inutilmente.... - - Taci!- gridò Giannotto in risposta, ormai paonazzo dalla rabbia.
Il povero paciere dovette scansarsi per evitare il primo pugno che volò tra i contendenti.
Andrea era impietrito.
Una situazione del genere non l'aveva mai messa in conto. Che fare? Era consapevole di essere troppo debole per interrompere e riappacificare i due attaccabrighe senza farsi nulla.
Che fare?
Quando, attirato dal rumore della lotta arrivò Cecco veloce come un fulmine, Andrea avrebbe voluto gridare per il sollievo.
- Ma che succede?! - esclamò sconcertato il figlio del mercante.
- Si...si stanno picchiando. Hanno litigato- balbettò Marco pallido come un cencio.
Francesco si guardò attorno e incrociò lo sguardo disperato e implorante di Andrea.
Si intromise tra i litiganti con un coraggio secondo a pochi, contando la ferocia con cui essi si colpivano.
Alla fine il ragazzo si dimostrò determinante nella fine dello scontro, poiché il suo intervento permise agli altri di separare i due.
Peccato che per lo sventurato eroe fosse troppo tardi.
E ormai Andrea aveva fatto la sua scelta.

La Dama Di Venere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora