Elisabetta scriveva.
Si era finalmente decisa a rimettersi in contatto con Cassandra, la quale da un anno non riceveva sue notizie.
Sorvolò sul periodo di apprendistato presso il Botticelli, passando direttamente alla descrizione di Firenze, della sua vita, del nonno....
Fu più difficile parlare del suo matrimonio e di Lorenzo, ma si affrettò a descrivere il benessere acquisito con lui.
" Dovevate vedere, zia, il modo in cui egli si è comportato con me per tutto il tempo del nostro fidanzamento e in occasione del nostro matrimonio..."
Si prese la libertà di ricamarci un po' sopra, lasciando che sua zia potesse illudersi, leggendo, che quello fosse stato l'accaduto migliore per lei nella Dominante. " Sono stata oltremodo spiacente nel constatare che voi non eravate presente alla cerimonia, ma purtroppo non ho potuto occuparmi degli inviti. Spero non ve ne abbiate troppo a male.
Vi augura tutto il bene del mondo la vostra cara nipote,
Elisabetta de' Servi Lanzarotto"
Terminò con uno svolazzo prima di stendersi sulla sedia, assaporando il calore del sole del mattino inoltrato sul volto.
In fin dei conti non era così male, essere sposata.... Ormai era perfettamente consapevole di come mezza città la invidiasse per il matrimonio prestigioso contratto.
Adesso, il nome di Lorenzo era diventato un lasciapassare per la corte medicea che prometteva grandi fortune e un certo peso in società.
Quel solo anello che portava all'anulare le permetteva di discorrere con i maggiori artisti e letterati ospitati nel famoso palazzo in via Larga senza alcun problema e anzi traendone un certo vantaggio: quando avesse voluto, avrebbe potuto commissionare un'opera o addirittura farsene dedicare una......................) (.....................
- Dunque non hai scoperto nulla di nuovo? - chiese Lorenzo, misurando a grandi passi il pavimento ligneo del suo studio.
- Purtroppo no, mio signore. Però ho un certo numero di informatori in città.
Ho fatto in modo di avere qualcuno di fidato in ogni via di Firenze e ho qualche testimonianza sul modus operandi del cosiddetto "Fosco Messere".-
Lorenzo sospirò, frustrato, accasciandosi sulla prima sedia che gli capitò a tiro.
Da settimane aveva richiamato a sé Antonio, amico d'infanzia dall'oscuro passato perché svolgesse per lui le indagini sull'assassino della famiglia della moglie.
Era certo delle sue grandi capacità, ben mitigate dal fatto che Antonio fosse un frate.
Frate rinnegato, ovviamente.
Era finito così in seguito ad una storia poco chiara avvenuta nei pressi di Fiesole, ma nessuno aveva mai sentito la necessità di chiedere delucidazioni al nerboruto ex religioso, che comunque aveva fama d'essere particolarmente vendicativo e suscettibile.
Forse, l'unico suo grande pregio era la devozione sconfinata nei confronti della famiglia Lanzarotto che lo aveva raccolto bambino dal fango delle peggiori strade.
Per questo ora era ben felice di applicare la propria forza e abilità "persuasiva" al servizio dell'amico d'infanzia Lorenzo in veste di spia e sicario, e di quando in quando di infiltrato, ruolo reso più agevole dal saio che non aveva ancora abbandonato.
L'uomo iniziò a giocherellare nervosamente con il cordone che gli cingeva i fianchi, contrariato quanto il padrone.
La verità era che aveva anche dovuto minacciare per ottenere informazioni, le quali si erano irrimediabilmente rivelate scarne e vaghe.
- La verità, messer Lorenzo, è che il nemico della vostra sposa è più furbo del diavolo.-.
A quelle parole, il giovane aristocratico si alzò dalla sedia fulmineo, riprendendo la sua andatura da anima in pena.
- Lo immaginavo, accidenti.... Ma anche il migliore deve pur fare degli errori, no?!-
- È vero, signore, ma per vostra sfortuna quell'uomo non ha fallato una sola volta.-
Lorenzo si passò una mano fra i capelli, socchiudendo gli occhi, preso dal tentativo di pensare freddamente.
- Ho sentito che colpisce soprattutto in ambienti alti, con ricatti, intimidazioni.... Nessuno ha ancora parlato granché?-
Si voltò, cogliendo l'interesse nello sguardo di Antonio.
- Allora prova a chiedere all'avvocato Corona. Sembra che abbia parecchi affari sporchi per le mani e pare anche che chi ha tentato di ottenere giustizia contro il Fosco Messere davanti al bravo avvocato sia stato miracolosamente convinto a lasciar perdere. Secondo me, la prospettiva di una conversazione fra te, lui e quattro pollici di lama potrebbe farlo cantare. -.
Il frate sorrise, compiaciuto.
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La Dama Di Venere
Historical FictionAnno 1471. Elisabetta de' Servi è l'erede di una ricca e influente famiglia fiorentina, tuttavia abita e cresce a Pisa felice con i suoi genitori e la servitù. Tutto questo fino a che una notte dei sicari infrangono la calma della casa uccidendo a...