Capitolo 8

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Entriamo di corsa in ospedale e corriamo verso i genitori di Nate e Max.

Christie è appoggiata alla spalla di suo marito e continua a piangere.
Erik invece continua ad accarezzarle la schiena e guarda dritto davanti a sé. Ha gli occhi vuoti e lucidi.

«mamma... Come sta?!» trema Max e mi affianca

La madre dei gemelli sprofonda ancora di più con la testa nella spalla del marito.

«non si ricorda nulla...» sussurra Erik e una lacrima gli percorre il viso

Le mie gambe cedono e cado a terra in ginocchio piangendo.
Max mi si avvicina, ma Nash lo blocca.

«vai dai tuoi e da Sam...» sussurra tremante Nash

Mi prende per i fianchi e mi fa alzare.
Affondo con la faccia nella sua maglietta per soffocare l'urlo che tiro dopo.

Non può non ricordare nulla... Non può non ricordare noi... Ora voglio solo sentire la sua voce, le sue labbra, i suoi occhi su di me...

«shhh... Vedrai che ricorderà tutto... » mi stringe un po' di più

«voglio solo vederlo... » mi stacco e mi asciugo le lacrime

Chiediamo a Erik se si può entrare e mi informano che si può, ma uno alla volta. Per ora, dicono i dottori, è meglio non dirgli nulla del passato se non ricorda da solo.

«vai tu!» dice Max abbracciato a Sam. Quanto darei per avere qui Nate che mi stringe a se per consolarmi...

Entro nella stanza e resto di spalle al letto per un attimo, con le mani sulla maniglia e il cuore in gola.

«angioletto...» la sua voce bassa e roca riempie la stanza

Si ricorda di me...

POV. NATHAN

È da circa un'ora che dalla mia stanza entrano ed escono persone di cui non ricordo l'esistenza.

Per ora il flusso sembra essersi fermato fino a quando la porta non si apre di nuovo.

Un profumo di pesca e fiori mi invade le narici.
Davanti a me c'è una ragazza alta e snella. Ha i capelli color cioccolato con qualche riflesso rosso, dei jeans neri attillati e una maglietta bianca, le gambe le tremano ed è girata di spalle.

Ad un tratto mi parte un flash.

Sono disteso su un letto. C'è quella ragazza accoccolata a me. Io canto una canzone e lei si addormenta piano. Le do un bacio fra i capelli e sussurro 'buonanotte angioletto...'.

«angioletto... » sussurro

Lei si volta di scatto e mi incanto a guardarla.

Ha gli occhi verdi, ma di un verde acqua, i capelli le incorniciano il viso alla perfezione e le sue labbra a dir poco perfette sono piegate in un sorriso di speranza.

Vedo che una lacrima le scende sul viso, seguita da altre.

«p-per caso... Ti ricordi di me...?» chiede

Wow! Anche la sua voce è stupenda...

«n-no...» la fisso

Abbassa lo sguardo e il suo magnifico sorriso sparisce.

«ma ho avuto un flash! Tu c'eri... Eravamo abbracciati e io cantavo una canzone... Poi ti ho chiamata angioletto!» dico tutto d'un fiato

Le appare di nuovo quel stupendo sorriso sulle labbra, ma non alza lo sguardo.

Il mio coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora