Capitolo 18

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Mi sveglio grazie ai raggi del sole e mi stiracchio piano.
Tasto con la mano accanto a me, ma Nate non c'è.

Mi metto seduta e ad un tratto sento un enorme frastuono e qualcuno che impreca.

Mi alzo con le mie fidate pantofole rosa ai piedi e vado verso la cucina, strofinandomi gli occhi.

POV. NATHAN

Stamattina mi sono svegliato presto, voglio fare una sorpresa al mio angioletto visto che abbiamo la casa libera per oggi.

È da un'ora buona che provo a preparare una colazione decente, ma non sono davvero in grado.

Finalmente sono riuscito a fare l'impasto per i pancake, ma appena lo appoggio sul bancone della cucina la ciotola cade per terra, mandando a farsi benedire tutto quello che ero riuscito a fare.

Ora mi toccherà pure pulire!

Sto passando lo straccio per terra quando sento l'inconfondibile risata di Jo invadere la stanza.

Mi volto e sorrido quando la vedo.
È poggiata sullo stipite della porta, il suo pigiamino gigante a pois, i capelli scompigliati, si strofina gli occhi con le mani e ridacchia mentre mi guarda.
Sembra una bambina.

«cosa c'è da ridere?» la guardo, trattenendo un sorriso

«sai! Fa tanto CSI scena del crimine!» ridacchia e indica quello che c'è per terra

«ehi! Volevo farti una sorpresa!» sbuffo e metto un finto broncio. So che ora verrà a consolarmi.

Si avvicina e mi pizzica le guance.

«poverino, il bambinone!» dice con una strana voce e non riesco più a trattenere le risate

La prendo in braccio e le faccio allacciare le gambe attorno alla mia vita, per poi stampargli un bacio sulle labbra.

«stavi facendo i pancake?!» annusa il profumo, ma poi il suo viso cambia espressione

Scende velocemente dalle mie braccia e corre in bagno e rimettere.
Sta sempre male la mattina e comincio a preoccuparmi.

La seguo e le scosto i capelli da davanti.
Quando ha finito si appoggia a me.

«dovremmo andare dal medico... Stai sempre peggio...»

«non serve... È un virus...» si alza per andare in camera.

***

Stamattina Jo ha vomitato altre tre volte e poi di punto in bianco ha cominciato a mangiare gelato, anche se siamo agli inizi di novembre.
Ora è crollata nel sonno fra le mie braccia.

Il telefono mi squilla e sul display compare: "mamma"

Ho fatto pace con lei e ora ci sentiamo ogni giorno.

Mi stacco da Jo senza svegliarla e vado in cucina per non svegliarla.

«ciao mamma!» rispondo

«Nath! Come state?!» dice dolcemente

«io bene! Jo continua a stare male...» sbuffo

«oh! Mi dispiace... Cos'ha di preciso?» chiede

«vomita continuamente e stamattina aveva una voglia matta di gelato... »

Christie rimane un attimo in silenzio.

«sei ancora qui?!» chiedo

«sì sì! Non è che avete avuto qualche rapporto ultimamente?»
Ma che domanda è!? Ho capito che sei mia madre, ma...

Il mio coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora