Capitolo 28

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«dov'è il tesoro della zia!» la voce di Sam irrompe nella stanza

Diciamo che non abbiamo avuto molta tregua perché sono arrivati tutti dopo qualche ora dalla nascita della piccola Jess.

Uno ad uno dalla porta entrano Sam, Max, Mitch, Cass, Cate, Meg e i genitori di Nate. Ci sono proprio tutti. Le persone che mi hanno sostenuto e aiutato in tutte le mie difficoltà e i miei casini.

Nathan al mio fianco mi lascia un bacio fra i capelli e va a salutare tutti.

Jessica dorme ancora fra le mie braccia e io mi perdo a guardarla.

Con i suoi piccoli occhietti chiusi, il nasino all'insù, le manine strette a pugno, il respiro regolare e il suo musetto dolce e rilassato.

«è davvero bella...» sussurra Sam al mio fianco

Non mi ero nemmeno accorta che si era avvicinata per quanto ero incantata.

«già... Vuoi tenerla?» le chiedo

«e lo chiedi? Non aspettavo altro!» sorride e tende le braccia verso la bambina

Appena si stacca dalla mia presa rilascia un piccolo lamento, ma poi si accoccola al braccio di Sam.

Max le cinge la vita e le lascia un bacio fra i capelli, guardando dolcemente Jess.

Li vedrei davvero con un figlio.
Max lo vedrei davvero nelle vesti di papà iperprotettivo e Sam come mamma dolce e premurosa.

I miei pensieri si dissolvono quando sento la voce di Christie.

«la mia nipotina!» la guarda con uno sguardo adorante e la prende fra le sue braccia

Dietro di lei il padre di Nathan fa lo stesso senza dare nell'occhio.

Nathan si siede accanto a me e mi circonda la vita con un braccio.
Lascio andare la mia testa contro il suo petto e chiudo gli occhi, lasciando spazio ad un sorriso.

«ahh! È così carina!» dice Cass, mentre guarda Jessica

«prendila un attimo Mitch...» Cassandra gli sistema la bambina fra le braccia

Non appena Jess tocca le braccia di Mitchell, apre gli occhi e si mette a piangere, sollevando le risate di tutti i presenti.

«cugino! Mi sa che non le piaci!» ridacchia Nate e si appresta a prendere la bimba

Appena Nathan la culla un po' il pianto si placa e il suo volto si rilassa di nuovo.

«poverina la mia piccola! Tutti la strapazzano... » strofina il suo naso contro quello di Jessica e lei sorride, toccando la guancia di Nathan con le sue piccole manine

Dopo un'ora di chiacchiere i ragazzi se ne vanno e gli occhi cominciano a farmisi pesanti.

«dammi la piccola e riposa un po'... È stata una giornata pesante!» mi scosta una ciocca di capelli da davanti il viso e mi lascia un bacio a fior di labbra

Lascio che prenda Jess e mi accoccolo fra le lenzuola bianche, chiudendo gli occhi.

Sogno...

Sono in una stanza bianca, i muri e il pavimento sono bianchi.

Non c'è nessuno, solo una tiepida luce infondo ad essa.

Mi siedo per terra e continuo a guardare la luce, poi sento una mano posarsi sulla mia spalla.

Mi volto e una lacrima scappa lungo la mia guancia.

«mamma...papà... » sussurro e continuo a guardarli

La donna dai lunghi capelli cioccolato e gli occhi verdi mi sorride e stringe la mano all'uomo dai capelli brizzolati e gli occhi nocciola.

«mi mancate così tanto... » confesso

Ed è vero. Dalla loro morte non ho fatto altro che rivederli nei miei incubi e mai in un sogno.

«anche tu piccola Joce!» dice la voce calda di mio padre

«vieni!» mi prendono la mano

Ci ritroviamo in un giardino.
Conosco questo giardino... È casa mia! La mia vecchia casetta...

Le grandi finestre luminose, i fiori che mamma tanto adorava, le pareti bianche della casa su cui papà aveva perso un'estate intera a dipingere, l'erba rasata di fresco e la mia piccola altalena vuota.

È tutto come quando ero piccola...

Ci sediamo sulle altalene e mamma passa le dita fra i miei capelli come faceva quando ero piccola.

«abbiamo visto che hai trovato un ragazzo... » dice papà e sorride

«già! Si chiama Nathan e...» comincio a raccontargli tutto quello che è successo fino ad arrivare alla piccola Jess

«oh! Allora siamo diventati nonni!» ridacchia la mamma

Sorrido e la guardo.
Mi mancavano il suo sorriso e la sua voce...

«credo sia il momento di andare...altrimenti il capo si arrabbia!» indica il cielo

Mamma annuisce e ci alziamo.

«comportati bene piccolina mia! Noi ti guardiamo da qua su!»

Ci stringiamo in un abbraccio.
L'abbraccio della mia famiglia, un abbraccio che desideravo da tempo.

Fine sogno...

Apro gli occhi piano e mi guardo attorno.

Sono di nuovo nella mia stanza d'ospedale.

Nathan è vicino alla finestra e culla Jessica fra le sue braccia.

Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio piano.

«oh! Jess guarda, la nostra mammina dormigliona si è svegliata!» si volta verso di me e si avvicina al letto

Jessica sorride e batte le manine quando mi vede.

La prendo in braccio, mentre Nathan si siede dietro di me, tirandomi fra le sue gambe.
Poggia il mento sulla mia spalla e ci lascia piccoli bacini umidi.

E solo ora mi rendo conto che la mia famiglia è tutta qui a Los Angeles.

Nathan e la piccola Jessica sono la mia vita e non potrei immaginare un futuro senza di loro.
Poi ci sono i miei amici...
Sam con i suoi abbracci e la sua gentilezza.
Max con la sua simpatia e i suoi consigli sempre giusti.
Cate e Meg che mi hanno aiutato a superare i momenti di crisi.
Mitch e Cass con i loro modi scherzosi.
E poi ci sono i miei genitori, che anche se non sono più qui, mi proteggono e osservano da lassù.

Per diverse volte ho pensato che quel giorno, quando ho messo piede in questa città, fosse stata una scelta sbagliata. Ma non c'è nulla di più sbagliato.

Qui ho trovato amici, nemici... Ho fatto nuovi incontri, ma soprattutto ho trovato l'amore della mia vita, magari nella persona meno indicata che potevo trovare...

Ma ora eccomi qui.
Con un sorriso enorme e sincero, a guardare la mia bambina e il mio ragazzo, mentre si scambiano facce buffe e ridono assieme.

Potrebbe esserci cosa migliore?

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