Capitolo 14

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«N-nate...» sussurro

«angioletto! Dove sei!? Vengo a prenderti! » dice preoccupato

Ha la voce tesa e si sente che sta per esplodere.

«mi hanno rapita... S-sono gli stessi di due anni fa... Chiederanno un riscatto hanno detto...ti prego chiama la polizia!» dico fra i singhiozzi

«ok! Descrivi il posto dove ti hanno portata...»

«è...è una casa diroccata... Non so dove sia...» non riesco a fermare le lacrime

«ehi angioletto... Arriviamo! Tu calmati... Sono qui con te!» dice con voce dolce

Sento la serratura della porta scattare. Sono tornati!
Chiudo la chiamata e nascondo il telefono sotto un mobile.

POV. NATHAN

Sono passate quasi quattro ore dalla chiamata con Jocelyn.

Non riesco a fare altro che pensare a come risolvere il problema e riavere la mia piccola.

Siamo andati in centrale per denunciare il rapimento e ora io, Max, Sam e tutta la squadra della polizia sta aspettando la telefonata dei rapitori per chiederci il riscatto. Se riusciranno a rintracciare la chiamata sapremo dove sono i rapitori.

«vedrai che la troveremo...» mi rassicura Max

Annuisco, ma il mio cervello sta per esplodere da tutti i pensieri che lo affollano.
E se non arrivassimo in tempo?
E se scappassero con Jocelyn?
Queste sono alcune delle domande che continuo a farmi da quando è scomparsa.

Il telefono suona risvegliandomi dai miei pensieri.

«può rispondere... » mi segnala un poliziotto in divisa

«pronto!?» rispondo serio

Sento un urlo di dolore e un tonfo.

«Na-than...» è Jocelyn, continua a tossire e mugolare per il dolore

«allora ti chiami Nathan!? Bel nome! Hai guadagnato un punto con il tuo futuro suocero!» dice la voce di un uomo

«finiscila...» sussurra in sottofondo Jo

«cosa vuoi!?» chiedo a denti stretti

Sapere che le stanno facendo del male mi manda in bestia.

«penso che la tua fidanzatina ti manchi! - fa una risatina - voglio solo un riscatto!» dice sempre con tono arrogante

«quanto!?» dico freddo, devo restare calmo

«500.000 potrebbero bastare, no!?» esclama

«dove dobbiamo incontrarci?» chiedo

Il poliziotto che è davanti a me fa segno che hanno rintracciato la chiamata. Sanno dov'è il mio angioletto!

Il rapitore mi da un indirizzo e l'ora dell'incontro, per poi riattaccare la chiamata.

«sappiamo dov'è Jocelyn!» esclama il comandante

Sono un po' più sollevato, ma finché non la rivedrò non starò davvero bene.

POV. JOCELYN

Un incubo! È solo un incubo!

Continuo a ripetere questa frase da quando mio fratello a cominciato a picchiarmi.

«è solo colpa tua se i miei genitori sono morti!» sbraita e mi colpisce con l'ennesimo calcio

È da più o meno un'ora che va avanti questa tortura.
Seduto all'angolo della stanza, c'è Nash, che mi guarda con le lacrime agli occhi. Anche se fosse pentito non la scamperà facilmente.

Il mio coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora