Capitolo 30

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"così mi sporchi di vernice!" ridacchio

"Oh! Davvero..." schizza ancora con il suo pennello

"vuoi la guerra, Black!?" ammicco e faccio partire uno schizzo di vernice rossa, che lo colpisce in piena faccia

"non ti conviene, Parker!" si avvicina con il pennello verde in mano e fa un sorrisetto beffardo

Quando capisco cosa vuole fare cominciò a correre giù per le scale, urlando.

Siamo nella nostra nuova casa e fino a qualche secondo fa stavamo verniciando la camera di Jessica.
La domenica lasciamo la bambina con Christie e Erik, e ci dedichiamo alla nostra casetta.

Per ora siamo in alto mare, visto che ogni volta che proviamo a fare qualcosa ci ritroviamo imbrattati di vernice o con il mal di pancia dalle risate.

Sento il braccio di Nathan avvolgermi la vita e alzarmi da terra. Mi ritrovo contro il suo petto muscoloso.

"Non è giusto! Sei troppo veloce!" mi lamento, tirandogli dei pugnetti che non lo smuovono nemmeno, e metto su un adorabile broncio

"Oh poverina!" mi schernisce

Gli faccio la linguaccia e lui in risposta mi sporca il naso con una spennellata, facendo un sorriso soddisfatto.

Mi avvicino piano alla sua faccia e posso sentire il suo respiro accorciarsi, le sue labbra schiudersi e la sua pelle rabbrividire sotto il mio tocco.

È no, caro!

Mi fermo a due centimetri dalla sua bocca e lo guardo negli occhi con sguardo furbo.

Ancora prima che se ne accorga gli imbratto la faccia e ricomincio a correre, ridendo.

"Ma hai usato il mio punto debole!" si lamenta

"Quanto mi dispiace!" ironizzo

Non ricevo risposta così smetto di scappare.

In un batter d'occhio sono attaccata al muro.

"Ah ah! Non si scappa!" sorride sornione Nate

"E poi devi finire quello che hai iniziato prima..."

Si attacca alle mie labbra dolcemente e intanto accarezza i miei fianchi. Porto le mani fra i suoi capelli, tirando un po', e lo sento mugolare.

Ed ecco come da tre domeniche a questa parte finisce il nostro pomeriggio di lavoro...

"Ho avuto un'idea!" esordisco, staccandomi dal bacio

"E sarebbe?" chiede curioso

Lo prendo per mano e lo porto in camera di Jess.

Stendo i teli protettivi sul parquet e apro i barattoli di vernice colorata.
Ci immergo le mani dentro e le premo sul muro bianco.

Nathan continua a studiarmi con sguardo attento.
Si avvicina al barattolo blu e ci immerge le sue mani, per poi imitarmi.

Dopo quasi un'ora di risate e colori, ammiro il risultato.
Il muro è pieno delle impronte arcobaleno delle nostre mani.

"mi piace!"

***

Dopo il pomeriggio rilassante torniamo al nostro appartamento.

Apro la porta seguita da Nathan e il pianto di Jessica ci accoglie.

"Che succede?" chiedo, entrando in cucina

"Piange da quando si è svegliata..."

Mi avvicino a Christie e prendo la mia bambina in braccio.

Il mio coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora