... un bel maschietto>> disse la ginecologa, io e Jenny ci abbracciammo tremando <<di ciao a Simone, zia>> disse Jenny ridendo <<ciao amore di zia>> risposi accarezzando il ventre di Jenny.
Uscite dall'ospedale ci dirigemmo al negozio di articoli per neonati più vicino <<noooo, guarda questa culla con le tendine di seta!>> dissi a Jenny, intenta a guardare biberon e ciucci <<no, Giuly, quella azzurra con gli Swarovski!>> indicò Jenny <<la fantasia trapuntata con gli strass è troppo bella!>> esclamai accarezzando un lato della culla <<posso aiutarvi?>> chiese una commessa che ci guardava con aria perplessa, manco fossimo due ragazzine in un negozio di cosmetici! <<scusi il baccano, ma stiamo cercando qualcosa di meraviglioso per il mio nipotino Simone, la mia amica qui è al terzo mese di gravidanza, non si direbbe vero? Immagini un po'che bel bambino nascerà, vista la mamma! Lo so è meraviglioso, non trova?>> Jenny mi diede una gomitata e tornai a guardare la commessa <<... ok, se avete bisogno chiamatemi>> rispose la commessa allontanandosi, sbigottita <<ma sei tutta scema??>> disse Jenny in preda alle risate <<zitta, muoviamoci>> presi Jenny per un braccio e ci addentrammo nel reparto giocattoli.
Nel tardo pomeriggio, col cuore pieno e il portafogli vuoto Jenny mi accompagnò a casa con la promessa di sentirci presto <<grazie di tutto amore, avevo proprio bisogno di un pomeriggio così>> disse Jenny abbracciandomi <<mi hai dato una gioia infinita, sono io che devo ringraziare te, Barbie... mi raccomando, prenditi cura di voi>> le dissi accarezzandole il ventre <<lo farò. Ciao amore>> scesi dalla macchina e mi avviai verso casa, pensando a Jenny e al mio nipotino in arrivo, quando mi squillò il telefono <<Jeff! Ti devo assolutamente raccontare!>> risposi al telefono cercando le chiavi di casa in quella che, più che una borsa, era un buco nero <<ciao splendore, dimmi tutto>> oddio, splendore!! <<sono andata con Jenny in ospedale, è un maschietto!>> dissi fremendo mentre entravo in casa <<ah si? Che bella notizia, falle le mie congratulazioni. Cresce bene?>> mi chiese Jeff <<si, per fortuna sta benissimo! Poi siamo andate a fare un po'di shopping pre-natale, abbiamo preso culla, carrozzina, biberon e tutti gli annessi e connessi>> gli spiegai togliendomi le scarpe <<e io nel frattempo sono rinchiuso in ufficio, mi sembra giusto>> sospirò Jeff <<ricordati che ci sono io ad allietare le tue faticose giornate lavorative. Come faresti senza di me?>> scherzai con aria sicura <<no, non lo so proprio e non intendo pensarci>> suonò il campanello e mi affrettai a guardare dallo spioncino... Alex! Ancora? <<ti devo lasciare>> dissi a Jeff in preda al panico <<Julieta, tutto ok?>> chiese Jeff preoccupato <<Julieta, per favore ora basta, apri la porta>> disse Alex dall'altra parte <<chi è? Julieta che sta succedendo?>> chiese Jeff nervoso <<tutto ok, ti richiamo tra un attimo>> lasciai il telefono e aprii la porta <<cosa c'è? Cos'altro vuoi?>> chiesi ad Alex fissandolo <<ti ostini a comportarti come una bambina? Quando la finirai?>> mi chiese Alex fissandomi <<ed io sarei la bambina?? Tu nemmeno ti rendi conto di quello che hai fatto, sei folle!>> lo accusai <<già, sono più che folle, puoi dirlo forte! Sono proprio un imbecille! Mi ostino a cercarti, a chiedere il tuo perdono, quando chi mi ha pugnalato alle spalle sei stata tu!>> disse Alex alzando la voce <<ti ho pugnalato alle spalle?? L'ho solo fatto per proteggerti, ma sei così cieco e fissato che non vedresti la verità nemmeno se te la sbattessi in faccia!>> gli risposi <<volevi proteggermi?? Questa poi! È da cosa? Dalla verità?? Si chiama mentire Julieta, ed è l'unica cosa che hai fatto! Apri gli occhi!>> disse Alex prendendomi le spalle <<avrebbe potuto risolversi tutto, se solo me ne avessi dato l'opportunità... invece no, hai preferito comportarti da... da animale! È così che intendevi chiedermi scusa?! Missione fallita!>> gli Urali contro cercando di trattenere le lacrime <<smetti di accusarmi, di colpire dove fa più male... sapevi benissimo quello che provo per te e non hai nemmeno avuto la decenza di dirmi che stavi continuando a uscire con quel verme arrapato che ti ha trattata a pezza! O hai la memoria corta, Julieta?>> a quelle parole tirai uno schiaffo in pieno volto ad Alex che si ammutolì, guardandomi con gli occhi sgranati. Scoppiai a piangere e iniziai a tirare pugni sul petto di Alex <<perché?? Perché deve essere tutto così maledettamente difficile?? Io ho bisogno di te! Non lo capisci? Sei troppo importante, non ce la faccio a lasciarti andare! Vaffanculo! Vaffanculo! >> Alex mi fermò e mi strinse a sé <<basta Julieta, basta.>> mi disse accarezzandomi i capelli <<ti odio>> gli dissi singhiozzando tra le sue braccia.
STAI LEGGENDO
E fu amore.
RomantikJulieta Alamirez è un'intraprendente ventiduenne sud-americana che vive a Londra come receptionist in un lussuoso hotel. In una normale giornata di lavoro Julieta incontra Jeff, il tipico ragazzo bello, affascinante, talentuoso e facoltoso. con l'ai...