Schiudendo leggermente gli occhi capii che era già mattina, e avevo un caldo tremendo! Mi girai nel letto e, a due centimetri di distanza, c’era Jeff. Eravamo ancora nella baita, di certo dovevo essermi addormentata in veranda, ma non ricordavo come fossi arrivata nel letto, un po’ come quando da bambina mi addormentavo sul pavimento e mi risvegliavo nel mio letto la mattina dopo… solo che era molto meglio! I capelli neri erano più scarmigliati del solito e il suo immancabile riccio gli cadeva come sempre sugli occhi. Aveva addosso solo l’intimo, io invece ero completamente vestita. Gli si vedeva la linea dei muscoli pettorali, la spalla definita e il tricipite. Gli addominali erano un po’ nascosti dalla posizione rilassata, ma era comunque bellissimo! Avrei voluto toccarlo, accarezzare la sua pelle, sfiorare le sue labbra, togliergli il suo riccio dagli occhi, ma non potevo, se si fosse svegliato mi avrebbe colta in fragrante e non avrei retto alla pessima figura. Presi il telefono e guardai l’orario: le 11 e 30 merda! Avevo promesso a Jenny di andare da lei e poi che strano, nessuna chiamata… conoscendola a quest’ora avrei dovuto avere la segreteria intasata! <<Jeff… Jeff svegliati…. È tardi>> Jeff aprì dolcemente i suoi meravigliosi occhi azzurri e mi sorrise, facendomi quasi dimenticare che era tardissimo! <<mmh… buongiorno>> si stiracchiò facendo tendere ogni muscolo del suo corpo… che meraviglia! <<che ore sono?>> mi chiese aprendo gli occhi <<le 11 e 30. È molto tardi e tu sei un dormiglione>> Jeff balzò dal letto <<diamine! Devo essere in ufficio a mezzogiorno, è tardissimo. Dove ti devo accompagnare?>> mi chiese infilandosi i jeans <<dove mi sei venuto a prendere ieri, va benissimo li>> mi guardai allo specchio e cercai di darmi una sistemata <<prendi tutto, dobbiamo andare>> uscimmo in fretta e furia dalla baita e in un attimo fummo in macchina.
<<scusami se stamattina è stato tutto così frettoloso, ma devo proprio andare, recupereremo>> Jeff mi diede un lungo bacio e io scesi dalla macchina <<ok, a dopo allora>> dissi aprendo lo sportello <<a dopo>> Jeff mi fece l’occhiolino e partimmo. A dopo, che dolce, meravigliosa promessa. Assuefatta mi avviai verso il cancello della villa di Jenny, della quale non c’era traccia. Salendo la scala sentii dei singhiozzi, provenivano dalla stanza di Jenny <<Jenny? Dove sei?>> chiesi entrando; nessuna risposta <<Jenny mi stai facendo preoccupare, dove sei?>> trovai Jenny nel bagno della sua camera, a terra che piangeva <<tesoro, cos’è successo?>> lei non mi rispose, si buttò tra le mie braccia, singhiozzando. Aveva gli occhi rossi, con due profonde occhiaie <<io… non… volevo…>> non riusciva a parlare <<Jenny calmati, respira e raccontami cosa è successo, non riesco a capirti>> dissi abbracciandola <<non è stata… colpa mia… non lo sapevo… lui si… lui si!>> non riusciva a smettere di piangere <<lui chi? Tesoro, andiamo di là, bevi qualcosa e vedrai che ti calmi>> cercai di farla alzare <<non lo voglio! Io non lo voglio! Bastardo!>> gridò all’improvviso <<Jennifer ora basta! Guardami! Guardami! Cosa cazzo è successo??>> Jenny mi diede uno stick blu <<sono incinta! Ecco cosa cazzo succede che sono incinta!>>
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E fu amore.
Roman d'amourJulieta Alamirez è un'intraprendente ventiduenne sud-americana che vive a Londra come receptionist in un lussuoso hotel. In una normale giornata di lavoro Julieta incontra Jeff, il tipico ragazzo bello, affascinante, talentuoso e facoltoso. con l'ai...