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<<Alex!! Alex!!! Alex!!>>  correvo a perdifiato sulla sabbia cercando di raggiungere Alex, poco più avanti di me. Gridavo il suo nome, ma era  come essere in un sogno, uno di quegli orribili sogni dove nonostante tu corra con tutte le tue forze, l’obiettivo si allontana sempre di più e non riesci mai a raggiungerlo <<ti prego, fermati. Ti devo spiegare>> gridai con le ultime forze con le mani sulle ginocchia e il cuore in gola, esausta, quando Alex si girò e venne verso di me, nero in volto <<cosa vuoi?? Cosa vuoi da me?? Eh, Julieta? Vedermi soffrire, farmi stare male? Farmi incazzare??>> nei suoi occhi si leggeva chiaramente che era furioso <<ma cosa dici?? Alex, io… io non potevo dirtelo! Non dopo quello che è successo, tu… non avresti capito!>> cercai di spiegare <<tutte quelle balle, quelle menzogne! E pensare che hai anche fatto finta di arrabbiarti quando mi hai trovato con Katy! Oh, aspetta, com’era?? Io ti ho sempre detto tutto e pensavo che fosse lo stesso? Sei disgustosa Julieta>> strinse i pugni, e sul suo volto apparve una smorfia di disgusto <<no! Non ti permetto di parlare così! Ero davvero arrabbiata, stavo davvero male quando ti ho visto con Katy senza che ne sapessi niente…>> Alex mi bloccò <<perché?? Perché cazzo stavi male Julieta??>> mi chiese a due centimetri da me <<io… stavo male… ecco…>> Alex scoppiò a ridere <<perché sei forse innamorata di me?? Oh no, Julieta, certo che no, tu hai il tuo ricco fidanzato, il tuo principe azzurro! Se non vado errato, lo stesso per il quale hai pianto quella notte a casa mia, la stessa notte che ti ho consolata tenendomi tra le mie braccia, la stessa notte che hai dormito nel mio letto!! Vedi, Julieta, io ti ho sempre rispettata, ti ho sempre trattata con i guanti e sai cosa mi ritrovo ora? Sai qual è stato il mio compenso? Niente… niente se non una presa per il culo. E lo sai perché mi fa incazzare tanto tutto questo? Perché mi sento vinto da lui? Perché credevo che saremmo stati amici per sempre? Perché? Lo sai, Julieta?>> ero spiazzata, non riuscivo a parlare, avevo solo voglia di sciogliere il mio nodo alla gola in lacrime <<no, non lo so>> dissi a testa bassa <<perché ti amo! Cazzo, ti ho sempre amata, avrei dato cuore ed anima per te, per vederti felice, perché il tuo sorriso, la tua felicità era ciò che mi faceva stare bene! Anche a costo di rimanere nell’ombra, a costo di fare il migliore amico a vita, anche a costo di essere sempre qualcuno su cui ripiegare dopo che il coglione di turno ti ha trattata a pezza! Non mi è pesato un singolo secondo passato ad abbracciarti, consolarti o asciugarti le lacrime. Io soffrivo insieme a te, Julieta, e pensa un po’ che idiota, nel mio piccolo speravo sempre che un giorno ti saresti resa conto di me, che avessi iniziato a provare anche solo una piccola parte del sentimento che io provo per te… ma no, ovviamente non sarà mai così, perché io sono quello buono, io sono il fratellone, la conquista facile… e tu, bè tu meriti di meglio>> riuscivo a vedere i suoi occhi scuri gonfi di lacrime, di dolore e tristezza, mi sentivo uno schifo <<ma ti voglio dire solo una cosa: se pensi che il ragazzo sulla spiaggia, quello che ti sta aspettando e che avrà il grande privilegio di accompagnarti a casa, tenerti vicina o anche solo godere della tua compagnia, se pensi che sia lui il meglio per te… o non hai capito niente, o davvero credi di valere così poco. Buona fortuna, Julieta>> Alex si girò per andarsene <<no, ti prego non te ne andare, aspetta>> lo implorai prendendolo per un braccio <<dammi una sola motivazione per la quale dovrei rimanere qui>> tacqui. Non sapevo cosa dire, troppe informazioni da immagazzinare, troppi elementi da elaborare, troppo dolore tutto insieme. Alex mi guardò con espressione rassegnata, si liberò dalla mia presa e se ne andò, lasciando dentro di me un vuoto, demolendo una delle mie colonne portanti, uno dei miei punti fissi… da sempre.

E fu amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora