La sabbia scivolava tagliente sotto i miei piedi nudi, i miei passi erano pesanti e stanchi; sul mio volto scuro e cupo una lacrima scendeva indesiderata solcando le mie guance calde. In lontananza, Jeff. Impeccabile come sempre, composto e imperscrutabile come se fosse nel mezzo di un meeting lavorativo, mi venne incontro <<scusami, mi dispiace averti lasciato qui ed essere scappata via senza una spiegazione, ma…>> Jeff mi strinse a sé <<avrai tutto il tempo per spiegarmi, ma non ora. Mi sembra palese che avanzi una spiegazione, ma non è questo il momento>> tra le sue braccia forti e muscolose mi sentivo protetta, sentivo di potermici stringere per sempre, mi bastava un suo abbraccio per essere felice. Affondai il viso nel suo petto respirando il suo profumo, scacciando il dolore, cercando di dimenticare tutto ciò che era appena successo, cercando di pensare che la vita era mia, dovevo fare quello che davvero sentivo di dover fare, correre i miei rischi e fare le mie sciocchezze, al di là di ciò che potessero pensare gli altri… anche se tra gli altri c’era Alex. <<se ti va possiamo andare a casa>> mi disse Jeff accarezzandomi i capelli <<no, portami da Jennifer. Non mi va di fare niente>> dissi guardando a terra <<va bene, Sali in macchina>> assentì Jeff dopo un attimo di silenzio.
<<e cosa ci faceva Alex li?>> sentivo chiedere una voce <<non ne ho idea, ho ritenuto opportuno che non mi raccontasse niente>> Jeff. <<va bene, ti ringrazio, ora me la vedo io>> Jennifer. <<va bene, la sveglio>>disse Jeff venendo verso di me <<non c’è bisogno, sono sveglia>> dissi scendendo fiaccamente dalla macchina per stiracchiarmi <<tesoro, cos’è successo? Hai una faccia!>> mi disse la mia amica abbracciandomi <<ehi barbie, non ti devi preoccupare, sto bene. Niente di grave>> rassicurai Jenny ricambiando l’abbraccio <<allora ci vediamo>> mi disse Jeff senza scomporsi, ma come potevo non ringraziarlo per la meravigliosa giornata appena trascorsa? Corsi da lui e lo baciai <<grazie di tutto, sei sempre fantastico>> gli sussurrai senza staccarmi <<il tuo leopardone>> mi disse lui piano indicando la macchina, aprii lo sportello e presi il mio peluche per poi sparire con Jennifer
<<allora?? Che cosa è successo? Che diavolo ci faceva Alex a Brighton??>> mi chiese Jenny non appena mettemmo piede in camera sua <<non lo so, non lo so proprio. È stato così brutto… il mio migliore amico… l’ho preso in giro e per giunta sono stata colta sul fatto! Che idiota!>> dissi buttandomi sul letto a baldacchino <<ma assolutamente no! È giusto che tu abbia una vita privata e di certo non devi dare conto a nessuno di questo!>> sentenziò Jenny <<si, cavolo, ma non posso dormire da lui dopo che ho pianto per Jeff, arrabbiarmi quando lo becco che si fa una qualche sgualdrina a mia insaputa, dargli il privilegio di poter dire di sapere tutto di me e poi… rovinare tutto così. Capisci cosa intendo? Se è giusto che io abbia una mia vita privata, anche Alex deve essere libero di svolgere la vita che vuole, sessuale e non>> Jenny sbuffò <<bè, su questo sono l’ultima a poter parlare>> mi alzai di scatto <<oddio barbie, sono una merda!! Come stai? Come sta il mio nipotino??>> Le chiesi accarezzandole il ventre <<alla grande! Se non consideriamo la nausea mattutina che praticamente dura tutto il giorno e i limiti nutrizionali… alla grande, sono così eccitata! No, ma dico, mi ci vedi?>> mi chiese Jenny alzandosi in piedi per tirare fuori la pancia, a mo’ di ottavo mese <<la pancia peserebbe più di te! Attenta solo alle smagliature tesoro>> presi in giro Jenny facendole l’occhiolino <<Giuly! Che cosa orribile! Non avrò mai le smagliature, e comunque chi è bello è bello sempre>> mi rispose Jennifer facendomi la linguaccia <<si, si, ne riparleremo tra qualche mese, quando io sarò perfettamente snella e formosa, e tu una cicciona!>> dissi saltando in piedi per farmi ammirare <<le tette si ammosciano>> disse Jennifer mimando un colpo di tosse <<le smagliature escono prima>> risposi tossendo a mia volta per poi correre ad abbracciare la mia amica <<dai, andiamo a mettere un po’ di latte sul fuoco, ci rilassiamo e andiamo a dormire>> mi propose Jenny <<questo si che è parlare!>> assentii facendole l’occhiolino
<<ci vuoi un po’ di miele dentro?>> mi chiese Jenny prendendo le tazze <<mmh, si, basta che tu mi dia tanta nutella e qualcosa da metterci sotto!>> dissi a Jenny <<Giuly, sei disgustosa! La nutella sarà la tua rovina già lo so>> disse Jenny mettendomi il magico barattolo sul tavolo <<si, forse, ma fino ad allora credo che me la godrò>> presi una fetta biscottata e ci spalmai sopra una quantità esagerata di nutella <<attenzione>> mi avvisò Jenny mettendomi davanti la mia tazza fumante di latte
My anaconda don’t
My anaconda don’t
My anaconda don’t
Want none and less you got buns hun
“Anaconda” ricordò a Jennifer di dover rispondere al telefono, così si allontanò scusandosi. <<si. No, no. Non credo. Ok. Adesso non posso parlare. No, ti ho detto che ne parliamo di persona, ora non è il momento. Anche se fosse non ti deve riguardare. Non prendo le parti di nessuno! Dico solo quello che penso! Adesso devo chiudere, ciao Alex>> trattenni l’istinto di sputare il latte in un “effetto pioggia” e guardai la mia amica con uno sguardo tra il terrore e la curiosità <<era Alex>> mi disse Jenny <<nooo! Non mi dire, pensavo fosse il fioraio! Che ha detto??>> chiesi in preda al panico <<voleva dirmi cosa è successo stasera, aveva bisogno di parlare…>> disse Jenny <<ma sa che sei incinta?>> chiesi spostando latte e nutella, dei quali non avevo più voglia <<si, certo>> rispose Jenny mettendo via tazze e affini <<ok. Me ne vado, è giusto che voi parliate>> dissi alzandomi <<ma no Giuly, che dici?? Dove diavolo vorresti andare poi, a quest’ora, da sola??>> disse Jenny indicando fuori <<non lo so, ma come ho parlato io con te, è giusto che lo faccia anche lui>> mi sistemai il top e andai verso la camera di Jenny <<ok ascolta, non fare stronzate. Troviamo una soluzione, con calma per l’amor di Dio, non vuol dire che perché io sono incinta tu debba fare la mia stessa fine>> guardai Jenny con aria scocciata e lei mi si mise davanti <<camera da letto>> mi disse <<che cosa?>> chiesi cercando di passare <<io sarò in cucina con Alex, tu in camera da letto, parleremo e verrò da te e tutto sarà perfetto e meraviglioso come sempre>> concluse Jennifer con aria trionfante <<ma no barbie, non voglio darti questo fastidio, vado a casa, davvero>> dissi scuotendo la testa <<non iniziare a vaneggiare>> mi disse la mia amica trascinandomi per un braccio <<computer, minibar, letto, cuffie, bagno… credo ci sia tutto. Divertiti ci vediamo dopo>> Jennifer chiuse la camera prima che potessi ribattere
<<e stata una stronza>> disse Alex con tono di disprezzo <<si, ma devi anche capirla, non poteva di certo dirtelo, non gliel’avresti mai perdonato, non dopo quello che è successo!>> cercò di difendermi Jenny <<no certo, meglio venirlo a scoprire così, perché se me lo avesse detto mi sarei incazzato, ora che l’ho scoperto così è stato molto meglio!>> immaginavo alla perfezione l’espressione di Alex <<devi cercare di capirla, capisco la tua collera ma aveva i suoi motivi>> e anche quella di Jenny <<probabilmente se l’avessi vista solo come un’amica non sarei così adirato, ma Jenny cazzo, cosa posso farci?? È una merda, tutta questa situazione fa schifo! Non immagini quante volte abbia provato a dire a me stesso che non era così che doveva essere, che dovevo vederla solo come un’amica… quando era nel mio letto la guardavo… era incantevole, sai? Pensavo che non potesse esistere qualcosa di più meraviglioso di lei. Così fragile e sensibile… mi dicevo che avrei potuto ucciderla stringendola anche solo un po’, ma pensavo anche che io fossi l’unico a poter farla star bene, lo vedevo come una specie di compito… e invece>> la voce di Alex si spezzò <<dai, vieni qui>> la voce materna di Jenny e poi… il silenzio.
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E fu amore.
RomanceJulieta Alamirez è un'intraprendente ventiduenne sud-americana che vive a Londra come receptionist in un lussuoso hotel. In una normale giornata di lavoro Julieta incontra Jeff, il tipico ragazzo bello, affascinante, talentuoso e facoltoso. con l'ai...