La sveglia suonò alle sette e la spensi subito (stranamente), quella mattina ero già sveglia dalle sei e mezza, mi giravo nel letto pensando alla sicuramente fantastica mattinata che mi avrebbe attesa.
Con tu fÍsica y tu quÍmica, también tu anatomÍa
La cerveza el tequilla y tu boca con la mia
Ya no puedo mas, (Não aguento mais)
Ya no puedo mas, (Não aguento mais)
Con esta melodia, tu color, tu fantasia
Con tu filosofÍa, mi cabeza esta vacÍa
Y ya no puedo mas, (ya no puedo mas)
Y ya no puedo mas, (ya no puedo mas)
Yo quiero estar contigo, vivir contigo,
Bailar con tigo, tener con tigo una noche loca
Con tremenda loca
<<oooh, oooh, oooh>> in una mano tenevo la mia crema corpo, nell’altra la lametta usata durante la mia sacrosanta doccia scacciapensieri mentre cantavo a squarciagola Bailando (sono pur sempre argentina!) ed eseguivo un incerto passo base di salsa per tutta la camera da letto. Non vedevo l’ora di vederlo! Chissà cos’altro aveva architettato per oggi, sapevo solo che potevo aspettarmi di tutto, non avevo la minima idea di cosa indossare, cosa portare con me, quanto sarei stata via, niente di niente! Ad interrompere i miei dubbi e le mie paranoie lo squillo del telefono. Un messaggio di Jeff
Non fare colazione, tra poco sono da te.
Essenziale, composto e restrittivo come sempre, lui insomma! L’orologio del telefono segnava le sette e mezza e considerando che avevo ancora addosso il mio comodissimo e avvolgente accappatoio in spugna di cotone, un improbabile turbante in testa fatto con un asciugamano e le mie eterne infradito anti-sesso… si, in effetti ero nella merda! Presi dall’armadio un completino intimo, un top a fascia rosa, un hot pants a vita alta in jeans e le mie fedelissime scarpe di tela. La vera sfida iniziò nel momento in cui guardai la mia immagine riflessa nello specchio: ero a 0, se non a meno! I capelli cadevano pesanti gocciolando sulla schiena e la faccia era di un adorabile bianco cadavere, Charles dove sei??
Asciugai i capelli lasciandoli morbidi lungo la schiena ed applicai sugli occhi giusto un filo di matita nera e il mio inseparabile mascara, phard sulle guance e un velo di gloss pesca sulle labbra. Non male! Raccolsi la mia borsa morbida in tessuto a fantasie floreali, abbinabile praticamente con tutto, i Ray-Ban a specchio e scesi
Camicia bianca con le maniche arrotolate sulle braccia, pinocchietto blu con una fantasia quadrettata piccolissima, infradito blu e occhiali a specchio senza montatura… come faceva ad essere così spettacolarmente perfetto in ogni occasione? Come faceva a sembrarmi ogni volta circondato da luce celestiale e coro degli angeli?? Mi si avvicinò passandosi una mano tra i suoi meravigliosi riccioli neri, in una mossa tremendamente sexy. Come avrei voluto farlo io! <<buongiorno>> gli dissi, con le guance in fiamme <<buongiorno a te, splendore>> mi sentivo completamente fatta di ricotta! Salimmo in macchina e partimmo. Jeff si girava spesso a guardarmi, con aria interrogativa e un sorrisetto di chi la sa lunga <<cosa c’è??>> chiesi alla fine <<no, niente, niente>> disse trattenendo una risata <<no sul serio, che c’è?>> chiesi nuovamente fissandolo <<cos’è, non mi chiedi dove stiamo andando?>> mi chiese guardandomi negli occhi, era incantevole <<ah no, con te ho perso le speranze! E sappi che se non sono adeguata al luogo, sicuramente improprio, nel quale andremo, io alzo i tacchi>> lo minacciai <<Julieta, Julieta, non ti smentisci mai. Secondo te non ho pensato a qualsiasi evenienza? Ti sembro uno sprovveduto?>> mi chiese sorridendo e no, certo che non lo era <<vedremo>> gli dissi infine in tono di sfida. Il mio sguardo si posò su di una chiavetta USB rivestita in pelle nera <<e questa?>> chiesi prendendola <<prova e giudica>> mi disse senza guardarmi. La inserii e lessi velocemente alcuni titoli in una cartella: La diabla, Eres mia, Cancioncitas de amor, Te robaré, Soy el mismo, Me encanta, Solita… non ci potevo credere! Prince Royce e Romeo Santos nella chiavetta di Jeff Spencer? Lo guardai incredula <<che c’è? Cosa pensavi di trovare? Mozart e Beethoven? Ho 26 anni, non 70>> mi spiegò sorridendo <<perché non me l’hai detto? La mia camera era tappezzata di poster di Prince Royce, ero sicura che ci saremmo sposati un giorno!>> ok, forse potevo risparmiarmelo <<ci sono così tante cose che non sai di me, Julieta>>
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E fu amore.
RomanceJulieta Alamirez è un'intraprendente ventiduenne sud-americana che vive a Londra come receptionist in un lussuoso hotel. In una normale giornata di lavoro Julieta incontra Jeff, il tipico ragazzo bello, affascinante, talentuoso e facoltoso. con l'ai...