<<buongiorno July>> sentii qualcuno darmi un bacio sulla guancia <<ciao Alex, direi buonasera piuttosto>> gli risposi <<fatto sta che odio il turno pomeridiano, fa un caldo tremendo>> disse Alex asciugandosi il sudore dalla fronte <<non dirlo a me, pensa che quando sono scesa di casa ero truccata. Senza questo effetto panda intendo>> mi tolsi la sbavatura del mascara sotto gli occhi <<no, devo dire che per mia fortuna non posso capire. Ora vado, che mi si accumulano gli ordini>> mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Ma quanto era dolce? Per fortuna il turno pomeridiano era abbastanza tranquillo perché i clienti alle due del pomeriggio erano in stanza a riposare, in giro per la città o in sala da pranzo a mangiare (povero Alex starà impazzendo) quindi decisi di andare nella stanzetta dove noi dipendenti teniamo le nostre cose, per prendere qualcosa dal frigobar: merendine, biscotti, salatini, un po’ di frutta, energy drink, soda, limonata… scelsi un tramezzino e una coca (ma si, fanculo la linea) e iniziai a gustarmi il mio junk food. Mentre ero intenta a spezzare un pezzo d’insalata qualcuno suonò il campanello alla reception, così mi affrettai a togliermi le briciole dalla bocca e uscire di lì <<salve, mi dica>> salutai andando dietro il bancone, alzai lo sguardo e… o mio Dio! Era senza dubbio il ragazzo più bello che avessi mai visto! Mi guardava con due occhi di un azzurro cielo indescrivibile, sui quali scendevano morbidi dei ricci neri; i lineamenti erano fini, le labbra carnose, il sorriso di un bianco indescrivibile e la pelle scura. Sotto la camicia chiara si intravedeva il fisico asciutto e muscoloso, e il braccio in tensione sul quale teneva la giacca era una conferma della sua muscolosità. <<ho prenotato una stanza a nome Spencer>> mi disse sorridendomi. Sentivo le guance avvampare e in qual momento mi assalirono i pensieri peggiori che potessi avere: e se mi era rimasto un pezzetto di insalata tra i denti? I capelli erano a posto? E l’effetto panda?? Merda, stavo andando nel pallone. <<s-si un attimo che controllo>> presi impacciatamente il mouse per controllare le prenotazioni sul computer <<suite 102, giusto?>> chiesi mettendo le chiavi sul bancone, senza guardarlo <<esatto. La ringrazio molto… signorina>> mi fece l’occhiolino e se ne andò. Non osavo immaginare il colore del mio viso in quel momento. Era assolutamente il momento di chiamare Jenny.
<<no! Ma davvero?? Sicura? Ma sicura di non aver sognato? Guarda che mi stai descrivendo un Dio!>> io e Jenny eravamo sdraiate sul mio letto sgranocchiando caramelle e brownies e finalmente potevo raccontarle del mio fantastico incontro <<no Jen, non scherzo era davvero incredibile! Dovevi vedere gli occhi azzurri e quel sorriso da favola e il fisico!! Era perfetto>> spiegai a Jenny con aria sognante <<ok abbiamo perso Giuly. Terra chiama Giuly, terra chiama Giuly>> disse Jenny con voce robotica <<non fare l’idiota, parli così perché non l’hai visto e ti dirò di più; sono sicura che se lo vedessi te ne innamoreresti come una bimbetta>> le dissi tirandole un cuscino <<a differenza di qualcuno non ho 13 anni, ci vuole ben altro cara>> disse Jenny con una smorfia <<immagino che da brava donna fatta avrai anche programmi per stasera>> la stuzzicai <<certo! Mi sono sentita con Alex, l’idea era di andare al disco-pub che secondo me è una santa cosa: cibo alcol e musica! Che dici ci stai?>> mi chiese infine <<certo, per che ora?>> chiesi mangiando una caramella (quelle gommose le adoravo!) <<merda ma è tardissimo! Ci vediamo alle undici, mi raccomando puntuale!>> mi disse Jenny dandomi un bacio per poi sparire. Nove e mezza, potevo fare le cose con calma. Mi guardai intorno e la mia camera sembrava proprio un accampamento, così decisi di mettere a posto le cibarie e fare il letto, poi andai sotto la doccia, che riusciva sempre a rigenerarmi! Presi dall’armadio un miniabito in Jeans viola, slip brasiliano e reggiseno abbinato, sandali e orecchini gioiello. Asciugai i capelli e li fermai da un lato con dei ferrettini (gioiello) e per il trucco uno smokey eye con tanto, tanto mascara. Ero davvero sexy! Bussarono alla porta, aprii e trovai Alex, con i capelli più sparati del solito, una camicia chiara con fantasie floreali, un jeans scuro e un paio di Nike ai piedi. Stava davvero bene. <<buonasera signorina, siamo pronti?>> mi chiese <<giusto in tempo>> risposi mettendomi in posa, Alex mi fissò forse un po’ troppo tempo sorridendo e poi mi porse il braccio per scendere insieme. Trovammo Jenny che scendeva dalla sua macchina in un abito blu traforato che lasciava vedere gran parte dell’intimo (se non le avessi voluto davvero bene a volte avrei pensato male di lei) <<prendiamo la mia>> disse Alex e ci dirigemmo verso la sua Alfa Mito blu <<io avanti!!>> mi prenotai e ci avviammo <<allora, questo figone?>> chiesi a Jenny facendole l’occhiolino <<non te lo so dire, passeggiavo sulla spiaggia spavalda come una bagnina di Bay Watch e lui mi è venuto incontro, dovremmo vederci a giorni>> mi rispose lei mettendosi il rossetto <<un classico insomma>> osservai mentre Alex parcheggiava, scendemmo ed entrammo nel locale per dirigerci verso il bancone <<due passion on the beach e un mojito>> ordinammo e brindammo <<alla salute e ai soldi>> brindò Alex, io e Jenny ci guardammo <<e ai ragazzi>> dicemmo insieme <<e all’adone dagli occhi azzurri bello come il sole>> aggiunsi io, Alex guardò Jenny interrogativo <<mi sa che la nostra Jenny sta per fare un viaggio di sola andata ad Amorlandia>> rispose lei.
I’m clumsy
And my head’s a mess
Cause you got me growing taller everyday
We’re giants in a little man’s world
My heart is pumping up so big that it could burst…
Dalle casse partì ten feet tall di Afrojack e scendemmo in pista per scatenarci, io e Jenny ondeggiavamo insieme e Alex si muoveva vicino a noi, facendo scudo un pò a jenny, un pò a me nel caso qualche maniaco tentasse un approccio. Dopo il quinto ballo di fila avevo la gola secca così sgusciai fuori dalla calca e mi avvicinai al bancone <<un cosmopolitan>> ordinai <<pago io per la signorina>> sentii una voce dietro di me, mi girai e vidi un ragazzo dagli occhi scuri con i capelli rasati che mi sorrideva <<spero non ti dispiaccia se pago io>> mi disse <<hem, no anzi grazie>> risposi impacciata <<io sono Sean e tu… sei bellissima>> mi fece l’occhiolino <<bè, veramente mi chiamo…>> sentii una mano sulla mia spalla <<la signorina è impegnata>> Alex. <<ascoltami bello, vedi di sparire, sto parlando con lei, non vedi?>> ribatté Sean <<non hai sentito idiota?? Sparisci, lei sta con me>> rispose Alex a denti stretti <<perché? Sennò che fai? Fatti sotto, fammi vedere se sei capace>> Sean fece segno di avvicinarsi ad Alex, che già era partito in quarta <<no! basta, andiamocene, vieni Jenny!>> presi Alex e ce ne andammo. <<ma che è successo?>> chiese Jenny che essendo in pista non aveva visto niente ma nessuno le rispose, la accompagnammo a casa e arrivammo sotto il nostro palazzo <<senti… scusami, non volevo fare casini, solo… proteggerti, è che… accidenti volevo solo fare la cosa giusta>> mi disse Alex dopo aver spento la macchina <<no, cioè… credo sia così. Non ti preoccupare è tutto ok>> lo rassicurai abbracciandolo.
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E fu amore.
RomanceJulieta Alamirez è un'intraprendente ventiduenne sud-americana che vive a Londra come receptionist in un lussuoso hotel. In una normale giornata di lavoro Julieta incontra Jeff, il tipico ragazzo bello, affascinante, talentuoso e facoltoso. con l'ai...