3 ~amore e odio~

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Quella sera dopo lo sfogo fatto in doccia ordinai due pizze e chiamai Francesca per parlare un po' con lei.
Quando arrivò le pizze erano già arrivate da un po' così iniziammo a mangiare. Non accesi nemmeno la TV, non volevo suoni intorno a me.
Francesca: che hai?- disse guardandomi negli occhi.
Emma: ho visto Stefano, ci ho parlato e litigato..
Francesca: ah..quindi?-disse interrompendomi.
Emma: niente!
Francesca: come niente, perché avete litigato?
Emma: da un discorso siamo passati alla storia del tatuaggio fatto per me che poi ha cancellato, e mi sono incazzata.
Francesca: capito..
Emma:che palle però , domani devo andare anche ad una cena e ci sarà sicuramente anche lui.
Francesca: allora dagli lo schiaffo morale, fagli vedere che figa ha mollato e perso.- disse sorridendo.
Emma: stupida.- sorrisi a mia volta-pensandoci bene andiamo a vedere cosa ho in armadio.
Gettai i cartoni della pizza e pulii la tavola, mi lavai le mani e andai in camera da letto. Frugai nell'armadio e Francesca mi fece provare una marea di abiti, ma non mi piaceva nessuno, come aveva detto lei stessa dovevo far vedere che in fondo non ero poi così male.
Emma: vabbe deciderò domani, adesso ho bisogno di dormire... Vuoi rimanere qui?-chiesi mentre sistemavo gli abiti sulle grucce.
Francesca: no ciccia, per venire qui ho lasciato un macello a casa, devo fare anche la lavatrice.. Quindi sistemo e mi metto a letto direttamente.- disse rapida.
Emma: va bene frà.
Francesca: ora vado, riposati che domani devi essere in splendida forma- disse ridendo.
Emma: sisi. - sorrisi a mia volta.
Così feci, Francesca se ne andò e andai a mettermi un pantaloncino comodo per la notte, anche se eravamo a marzo, avevo caldo.
La mattina seguente mi sveglia e come previsto mi arrivò un messaggio dalla redazione per avvisarmi della cena.
<Buongiorno, stasera si terrà una cena con Maria, i coach, i professori e qualche ballerino. È una cena di scaramanzia, per augurarci il meglio anche per quest'edizione. Ti aspettiamo alle 20.00 al solito ristorante. Un bacio.
-la redazione.>
Gentili e garbati come pochi, non rispondo e chiamo Francesca.
Emma: Bonjour!! Che ne dici di una bella corsetta??- dissi entusiasta.
Francesca: buongiorno, oggi sei felice ehhh.
Emma: diciamo.. Allora la facciamo o no questa maratona?
Francesca: dammi mezz'ora.
Emma: 15 minuti, io sono già pronta.
Francesca: 25 e non se ne parla. Ora ti stacco e mi sistemo.
Emma: okay!! Fai in frettaaa!- gridai prima che attaccasse.
Mi guardai allo specchio e feci una coda, presi un paio di occhiali a caso, allacciai le scarpe e mi diressi da Francesca. Mi sentivo figa! Quando arrivai dalla Franci lei era già giù ad aspettarmi così la bussai col clacson.
Emma:non dirmi che ho fatto tardi io?- dissi guardando l'ora sul cellulare e abbassando il finestrino dell'auto. Francesca: nono-disse sorridendo- ho fatto prima io.
Emma: perfetto.- dissi mentre si sedeva e scartava tra i cd quello che più le piaceva.
Francesca:allora hai trovato qualcosa per stasera..?
Emma: non ancora, a proposito..dimmi che vieni anche tu!- dissi quasi implorandola e facendo retromarcia.
Francesca: no Emma, stasera non posso.
Emma:vabbè.
Intanto eravamo arrivate al prato, parcheggiai la macchina all'ombra e presi le cuffiette.
Scattai un selfie che postai su IG.  //buongiorNO//
Corremmo per un'oretta e mezza e ci dirigemmo a casa di Francesca. Mangiammo lì e verso le 18.30 tornai a casa. Frugando nell'armadio trovai una gonna nera a tubino, stretta al punto giusto e con uno spacco modesto sul retro. Decisi che dopo l'avrei provata così la poggia sul letto. Mi feci una doccia e lavai i miei capelli, che si sporcavano troppo in fretta. Li lasciai bagnati avvolti in un asciugamano e provai la gonna, mi faceva proprio un bel culo, l'avrei indossata. Provai tante maglie e top da mettere sopra senza trovare quella giusta. Scavando in un cassetto trovai una maglia nera di pizzo abbastanza lunga e stretta da essere inserita nella gonna. Aveva una scollatura a V sulla schiena e le maniche a tre quarti. Mi piaceva. Afferrai delle scarpe col tacco nere alte con tanti laccettini e le indossai. Presi l'iPhone e mi scattai una foto che mandai a Francesca, la quale approvo, dopodiché mi accorsi che erano già le 20.10 e che quindi ero già in ritardo. Corsi in bagno per aggiustarmi i capelli, che ormai si erano asciugati da soli. Decisi di non muoverli molto e lasciarli voluminosi. Misi poco fard, un po' di mascara e un rossetto rosso. Tornai in camera da letto e indossai i miei soliti anelli e un bracciale oro che andava bene. Guardandomi pensai che forse ero troppo elegante, che forse era troppo per una cena, ma non potevo perdere altro tempo erano le 20.50 e dovevo sbrigarmi. Presi una pochette nera con delle borchie il mio chiodo e scesi, misi in moto e partii. Arrivata al ristorante parcheggiai e corsi all'interno, erano già tutti lì, alcuni accomodati a tavola e altri a fumare nel giardino che offriva la sala. Vidi che non ero per niente fuori luogo, erano tutti in abito elegante. Salutai con un saluto generale i professori, tranne garrison che mi abbracciò.
Garrison: sempre più figa la Brown!- gridò facendomi imbarazzare.
Emma:grazie!
Posai la borsa sulla sedia che avrei occupato, accanto a quella che mi sembrava fosse di Elisa. Mi recai all'esterno e salutai uno ad uno le persone che erano lì. Più avanti c'erano Stefano e Marcello intenti a parlare nel loro napoletano, mi fermai e sorrisi.
Marcello guardandomi disse: wewee ora che è arrivata la ritardataria possiamo fare un Brindisi- si avvicinò e mi salutò con due baci. Lo seguì Stefano che disse un "buonasera" di circostanza. Non gli diedi peso ed entrammo. Facemmo un Brindisi e Maria ci ringrazió per essere lì. Ci accomodammo e lui era proprio seduto al posto accanto al mio, si tolse la giacca e poggiandola sulla spalliera della sedia mi urtó, scusandosi subito dopo.
Stefano: figa stasera eh! -disse col sorriso da macho.
Emma: ci proviamo. -dissi a mio agio. Stefano: e l'accompagnatore? -disse con un sottofondo di risata.
Emma: è scappato.- dissi ridendo.
Per quanto volessi evitarlo ammisi che lui era uno dei pochi con cui stavo a mio agio. Ordinammo e mentre aspettavamo io insieme ai più giovani ci recammo fuori a fumare. Elisa mi abbracciò da dietro e mi fece i complimenti per l'outfit e io la ringraziai.
Emma: già sono stanca. - dissi poggiandomi su un muretto lì vicino.
Giuseppe G.: di già.. Allora sei una vecchia.- disse ridendo.
Elisa: io sono più vecchia e anche più stanca, fatti più in là brownie- mi disse sedendosi accanto a me.
Stefano: e io che dopo volevo andare a ballere, con i più giovani ovviamente.. Ma stamm bell come vedo - disse col suo accento.
Cercavo di non parlare ogni qual volta lo faceva lui, però i sorrisi non potevo contenerli. Mente fumavo la mia sigaretta cadde e a terra e Marcello che stava passando lì davanti la schiacciò, spegnendola.
Emma: vado a prendere il pacchetto di sigarette in macchina.. Grazie marcè.- lo guardai con un'espressione finta/arrabbiata.
Mi alzai e Stefano mi porse la sua sigaretta.
Stefano: finiscila pure, ora stanno per arrivare gli antipasti, non uscire da sola.-disse premuroso.
Tutti ci guardavano come ad indagare sul nostro grado di confidenza. Non volevo prenderla perché sarebbe stato avere le sue labbra ancora addosso e non volevo, ma non prenderla sarebbe stato da bambini, quindi accettai e ringraziai. A mano a mano entrarono tutti dentro e rimanemmo solo io e lui.
Stefano:ti aspetto? - disse gentile.
Emma: non preoccuparti, prendo un po' d'aria ed entro. -risposi emanando il fumo della sigaretta.
Lui entrò e io gettai velocemente la sigaretta, mi pulii le mani vicino la gonna in modo isterico, mi calmai ed entrai. Il sapore delle sua labbra lo sentivo ancora e sentivo le mie bruciare. Entrai mi versai dell'acqua come per togliermi quel sapore, ma niente. Iniziammo a mangiare e la cena andò bene, non lo guardai per niente, ma mi accorsi che lui mi osservava.
Volevo arrivare ad avere un rapporto civile con lui, ma non potevo. Meglio evitarlo del tutto. Una volta finita la cena ci recammo al parcheggio, fui la prima a salutare tutti e andare via. Stefano mi fece un cenno, come ad un cane, che stronzo!

Emma e Stefano ~ amore e odio~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora