27 giugno. VASCO.
Stratosferico. Insieme a Francesca ed Elodie mi scatenai alla vista di uno show unico.
Pochi giorni dopo sempre insieme a Francesca ed Elodie mi diressi ad Ibiza , finalmente ero in vacanza. Ci raggiunse anche Antonino, divertimento pure per noi che non abbiamo più vent'anni ma nemmeno quaranta, che sappiamo essere donne e ragazzine.
Stefano mi scrisse, la sua abitazione distava 30 minuti dalla mia, e sinceramente se c'era il bambino non ci sarei andata. Passai giorni tranquilli e rilassanti, in compagnia dei miei amici, ovviamente, non mancava il divertimento.
5 luglio.
Il mio iPhone si illuminò.
<<Stefano: stasera sono solo, mi trovi al locale "Red">>
<<Emma: bene😏>>
Non ci scrivemmo per tutta la giornata e senza sapere realmente quale fosse questo locale, insieme alle mie fidate amiche che mi spingevano verso Stefano, andammo alla ricerca del famoso "Red" con Antonino che guidava e seguiva le indicazioni delle pazze.
Alla fine capimmo che eravamo nel locale giusto quando si alzò il volume e tutto intorno a noi divenne, appunto, Red. Iniziai a scatenarmi insieme ad Antonino, non sapevo ballare in realtà ma quando iniziavo ce ne volevano per fermarmi. Mi ripresi col cellulare e postai su IG un mini video con Antonino, "Red 🔴" la didascalia, speravo che Stefano mi trovasse al più presto, avevo bisogno di lui.
Erano le 11.30 passate, ero lì da un oretta circa ma lui non si vedeva. Continuavo a ballare e a sperare che arrivasse, guardavo spesso le due entrate, ma niente. Andai a fumare una sigaretta da sola, l'aria fresca mi liberò la mente per un secondo, tornai dentro e lo vidi, bello come il sole, sorridente e gentile che faceva una foto con una ragazza, all'inizio pensai che avesse fan all'estero ma poi pensai che lì c'erano tanti italiani, quindi non potevo essere del tutto libera con lui. Entrai ma non mi avvicinai, dopo tutto ero io la donna, volevo sentirmi tale. Andai dai miei amici e continuai a ballare ma i miei occhi fremevano dall'incontrare i suoi. Proprio mentre davo il meglio di me si avvicinò. Venne da dietro e posò le sue mani sui miei fianchi e all'orecchio mi sussurrò -seguimi- poi mi afferrò la mano e mi tirò fuori. Ci guardammo per un instante per poi dire all'unisono -finalmente- , posai le mie labbra su le sue. Ci staccammo e ancora insieme dicemmo -final...-
Stefano: vai parla tu!- disse spostandomi i capelli dietro l'orecchio.
Emma: no dimmi tu!- gli sorrisi felice.
Stefano: finalmente sei qui, con me!
Poggiai la testa sul suo petto e mi strinse talmente forte da farmi mancare il respiro. Mi lasciò un bacio tra i capelli.
Stefano: andiamo! Ti porto a casa!
Emma: casa?
Stefano: si! Vieni da me!
Lo baciai a stampo -andiamo a prendere la borsa- dissi intrecciando la mia mano alla sua.
Entrammo e andammo verso Francesca. Senza lasciare mai la sua mano mi avvicinai a lei -vado, prendi le chiavi dalla mia borsa e dammela- dissi e me la passò.
Stefano: buona serata!
Francesca: a voi!
Arrossii.
Abbracciati raggiungemmo la macchina. Avevamo trovato un punto d'incontro quella sera, eravamo entrambi sfacciatamente romantici, forse ci eravamo mancati troppo. In macchina calò un silenzio piacevole. Prima che partisse posai la testa sul suo collo e lasciai lì un bacio, come ai vecchi tempi.
Stefano: mi fai arrivare a casa? -disse guardandomi.
Emma: sarà un impresa!- mi avvicinai a lui e iniziai a baciarlo, non potevo trattenermi, mi morse un labbro.
Stefano: come mai tutto questo tempo?
Emma: ho avuto da fare.
Mi sentivo strana quella sera, felice e calma. Mi tirò sulle sue gambe- se non andiamo a casa almeno vieni più vicino-.
Continuammo a baciarci per un tempo indeterminato e sorriderci e ridere di gusto per ogni minima cosa -ora andiamo- dissi spostandomi al lato passeggero, si sistemò la maglia e partì.
La radio non prendeva e quelle volte in cui il segnale arrivava c'erano delle canzoni con melodie orrende così spensi.
Emma: il piccolo dove l'hai lasciato?
Stefano: starà per un po' con Belen, gliel'ho portato stamattina.
Emma: capito..-un certo imbarazzo calò seguito da attimo silenzioso.
Stefano: che mi dici del tour?
Emma: una bomba stè! Ho preparato una bomba! Non perché è il mio tour ma ho fatto davvero un bel lavoro. -dissi soddisfatta come se stessi parlando di mio figlio.
Stefano: Macia mi ha detto che stavi lavorando forte, mi ha detto che ballerai- rise.
Emma: e quindi? Io sono una ballerina nata- dissi scherzando- vedrai vedrai.. .
Dopo aver percorso tanta strada allungai la mano vicino al suo collo e iniziai ad accarezzarlo -è lontano?-
Stefano: 10 minuti e siamo lì.
Quei minuti passarono in fretta e arrivammo a casa sua.
Era una specie di villa ma a un piano, molto carina, con abbastanza spazio all'esterno e una piscina interrata, c'erano tanti giocattoli messi così a caso e dei costumi stesi su uno stendino per niente in ordine, questo mi fece sorridere.
Emma: ammazza! Ti sei attrezzato bene!
Stefano: e vist! -amavo quando mi parlava in napoletano, significava che era libero.
Mi strinse la mano mentre camminavamo verso la porta -bello poter fare un giro in macchina e poterci incontrare in un locale senza far scoppiare gossip- disse.
Emma: eh.
Mise la chiave nella serratura e mi avvolse con il suo braccio sinistro.
Emma: permesso- dissi per educazione.
Stefano: avanti a chi è fesso!
Ridemmo.
Emma: andiamo fuori.
Stefano: pensavo ti mancassi! -disse abbracciandomi dal davanti e mordendomi il mento.
Emma: ma non pensà sempre al sesso!! -dissi alzando la voce.
Stefano: ma io non stavo pensando a quello- sorrise- volevo solo farti vedere la casa.
Emma: si, in particolare la camera da letto... Giusto? -sorrisi.
Stefano: mi conosci bene allora!!
Posai la borsa sul divano di camoscio beige che era situato avanti al televisore.
Stefano: da qui puoi andare fuori, c'è un gazebo con delle sedie, più avanti ci sta un'altalena, mettiti dove vuoi, vado in bagno.
Emma: non sono ritardata che mi devi spiegà tutto! Ce l'ho gli occhi!
Dalla finestra che c'era in cucina uscii, c'era un piccolo terrazzo con un cancelletto, penso per Santiago, lo aprii e scesi i tre scalini che portavano ad un prato abbastanza grande che si collegava con quello che avevo visto all'entrata, tornai dentro e presi le sigarette dalla borsa. Riuscii e mi sedetti sull'altalena, comodissima.
Arrivò lui con tre cuscini mentre accendevo la sigaretta.
Stefano: eccoci qua! - disse poggiando i cuscini e poggiando la sua testa sulle mie tette- ah ma l'avevi già preso il cuscino?- disse ridendo.
Emma: ah ah ah che simpatico.
Mi tolse la sigaretta dalle mani e la gettò a terra- basta fumare per oggi!- disse. Gli emisi in faccia tutto il fumo che avevo in corpo - smetto di fumare quando voglio! Vai a prendermi un'altra sigaretta- dissi spingendolo.
Mi bloccò le mani e iniziò a baciarmi- come faccio a baciarti mente fumi!?- sorrise.
Feci una smorfia e lo tirai a me.
Si sdraiò accanto a me e mi strinse forte, rimanemmo in silenzio mentre ci scambiavamo dolci baci fino a quando iniziai a baciarlo con foga trovandomi su di lui.
Stefano: direi di entrare -disse con le mani che stringevamo il mio viso.
Annuii.
Entrammo in casa e andammo in camera da letto...il resto è storia.
STAI LEGGENDO
Emma e Stefano ~ amore e odio~
FanfictionCiao sono Emma ho 32 anni, sono una cantante con una carriera breve, rispetto a quello che vorrei, ma solida, ma prima di questo sono una persona. Una persona che tutti definiscono forte, sfacciata, snob e cornuta.. Beh... si, quando si è qualcuno l...