4 ~amore e odio~

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Arrivata alla macchina allargo i laccetti delle scarpe che iniziano a farmi male e un po' nervosa tiro troppo forte il freno a mano che fa uno strano suono. Mancava giusto questo e che cazzo! Dopo 10 minuti che sto in macchina a calmarmi e a cercare di mettere a posto 'sto coso arriva Marcello e bussa al vetro.
Marcello: tutto a posto?
Emma: si è rotto il freno a mano. -dico ridendo.
Marcello: uh-ride- scendi che dó un occhio.
Nel frattempo arrivano nek, Stefano ed Elisa.
Elisa: allora? -chiede preoccupata.
Emma: ho spezzato il freno a mano.
Elisa: oddio!
Nek: inutile che vedi marcè deve essere portata dal meccanico.-dice aprendo l'altra portiera.
Emma: perfetto..- mi appoggio alla macchina.
Elisa: ora come torni a casa? A me passa a prendermi Andrea con i bambini e i miei.. Non ci vai in macchina..- dice scusandosi con lo sguardo.
Emma: non ti preoccupare Eli, chiamo un taxi.
Stefano: che taxi e taxi, posso accompagnarti io.
Marcello: anche io posso, devo accompagnare anche Elena, faccio un viaggio.
Emma: ma se abito alla parte opposta di Elena.-dico ignorando la proposta di Stefano.
-Emma solo tu puoi fà 'ste cose!-dice Elena ridendo mentre ci raggiunge.-fatti accompagnà da Stefano- dice a bassa voce e toccandomi il gomito con il suo.
Emma: ora vedo. - dico spaesata.
Stefano: allora lo vuoi o non queste passaggio?
Emma: Va bene! Però aspetta che devo prendere delle cose che mi servono.- apro il cofano e prendo due buste, apro la portiera posteriore e prendo una scatola.
Stefano: Aspetta ti aiuto- dice prendendo lo scatolone dalle mie braccia e avvicinandosi bruscamente a me.
Emma: grazie- dico mentre tutti si incamminano alle proprie auto e io chiudo la mia.
Mette tutto nell'auto e mi fa cenno di accomodarmi. Imbarazzata mi volto verso il finestrino e senza muovermi mi godo il panorama.
Stefano: come hai fatto a romperlo?- dice di colpo spezzandomi i pensieri.
Emma: non lo so.. Avrò fatto troppo forte. -dico senza voltarmi.
Stefano: la casa è sempre quella?
Annuisco.
Stefano: che strano! -afferma all'improvviso.
Emma: già! -dico senza chiedere spiegazioni. Era questo il nostro bello capirci subito, con uno sguardo o una parola.
Lui sorride..credo pensando la mia stessa cosa, o perlomeno me lo auguro.
Stefano: ho lasciato belen.-dice spiazzandomi.
Emma: l'ho sentito.
Stefano: ..e?
Emma: ...e cosa? -dico voltandomi.
Stefano: dovevo parlarti di questo per farti voltare? Comunque intendo cosa ne pensi?
Emma: Roma è così bella, mi godevo il panorama. -dico ignorando l'altra domanda.
Stefano: ...Forse te lo aspettavi, forse volevi che accadesse, forse mi auguravi di soffrire e ora sei soddisfatta.. - disse accostando la macchina.
Emma: forse non me ne frega un cazzo. -dico scendendo dalla macchina e affacciandomi a vedere il panorama per il quale si era fermato.
Stefano: bello qui eh.
Emma: molto.
Stefano: ti ci portavo sempre.. Ricordi...? - dice senza distogliere lo sguardo dalla splendida visuale.
Emma: si. -dico senza darci troppo peso.
Passano attimo silenziosi, nessuno dei due ha voglia di rompere questo momento di calma apparente.
Stefano: Allora non te ne frega un cazzo? - dice voltandosi a guadarmi.
Emma: può essere.-dico girandomi a mia volta.
Stefano: sei cambiata!
Emma: anche tu!
Stefano: ho dovuto, ho avuto altre responsabilità.
Emma: non ti ho chiesto il perché.- dico avviandomi verso la macchina. - mi accompagni?
Lui rimane lì senza rispondere.
Emma: allora?
Stefano: non vuoi restare ancora?- dice con occhi troppo sinceri.
Emma: sono stanca, se vuoi restare ancora ti aspetto in macchina.-dico aprendo la portiera.
Stefano: volevo restare qui con te, quindi se vai in macchina tanto vale che andiamo.
Mi sarebbe dispiaciuto contraddirlo, alla fine già mi stava facendo un favore riaccompagnandomi a casa così sbatto la porta e mi dirigo verso di lui.
-allora restiamo ancora- dico restando immobile.
Vedo che sorride...
Restiamo così per molto, in un piacevole silenzio, poi si avvicina, mi avvolge con un braccio-fa freddo, andiamo!- dice trascinandomi..
Stavo così bene che non sentivo nemmeno freddo, stacca il braccio e sale dal suo lato, io entro e mi tolgo le scarpe.
Stefano: fai con comodo- dice ridendo.
Emma: non puzzano non preoccuparti- rido a mia volta.
Che pace.
Arriviamo e quasi non voglio scendere ma mi faccio forza e mentre mi allaccio le scarpe vedo che scende e prende scatoloni e buste..
Stefano: vuoi che te li porti su?
Emma: no grazie-dico prendendo il chiodo e chiudendo la portiera-grazie.
Mi porge le busto e la scatola.
Stefano: buonanotte.
Mi dirigo verso il portone che è aperto e vedo che lui aspetta che entri per partire, gli faccio un cenno con un pezzo di mano libera poggiando lo scatolone su una gamba piegata. Parte, chiudo il portone e salgo, Poggio lo scatolone e le buste sulle scale e mi accorgo di aver scordato la borsa e con essa il cellulare e le chiavi.. Perfetto.
È troppo tardi per bussare i vicini, potrei spaventarli ma devo. Aprono dopo un po', mi scuso per l'ora e chiedo un cellulare per chiamare spiegando la situazione alla signora Caterina, sempre gentilissima, che va a prendermi il telefono. Compongo il mio numero sperando sia ancora in giro e risponda. La prima telefonata va e niente così riprovo.
Stefano: dici la verità hai lasciato la borsa apposta in macchina per rivedermi- dice come un fidanzato.
Emma: si- dico ridendo- se sei ancora in giro e anche se non lo sei portami la borsa per favore, non posso entrare in casa e non posso nemmeno parlare, la signora ha sonno- dico a bassa voce-
Lo sento ridere-arrivo- dice.
Emma: perfetto.
Ringrazio la signora e scendo giù al palazzo col sorriso.. Aspetto molto tempo e poi sento un clacson, così esco.
Emma: scusa,quanti problemi ti ho dato stasera- dico scusandomi anche con lo sguardo.
Stefano: non fa niente.
Emma: permettimi di scusarmi offrendoti un caffè.
Stefano: sono le due Emma , o mi offri un letto o sarà per la prossima volta.
Emma: prossima volta allora- dico ringraziandolo ancora.
Stefano:buonanottee! -grida mentre mi allontano.
Emma:buonanotte ste! - rispondo.
Entro e salgo velocemente.. Metto a riempire la vasca e nel frattempo prendo il pigiamo e lo porto in bagno, mi strucco, accendo qualche candela e mi butto in vasca. Faccio una foto alle mie gambe e la posto //buonanotte // dopo poco arriva il suo like...
Dopo un po realizzo che stasera l'ho chiamato "ste", dinuovo. Sembrava essere tornati ai vecchi tempi.
Mi alzo svuoto la vasca che pulirò domani, mi infilo il pigiama, lavo i denti e scappo a letto.
Buonanotte a me, a te, a noi, a quello che siamo stati e a quello che saremo, a quello che siamo insieme e a quello che siamo stati stasera. Buonanotte all'odio che provo ancora, altalenante, verso di te e buonanotte all'amore mai svanito che stasera ha bussato ancora al mio cuore e io invano ho cacciato via.

Emma e Stefano ~ amore e odio~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora