27 ~amore e odio~

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Uscimmo e ci avvicinammo alla macchina, sorridemmo all'unisono quando i nostri occhi si incontrarono poi poggiò le sue labbra sulle mie, inutile definire i brividi che mi provocava, entrammo e partimmo. Durante il tragitto mi addormentai e mi svegliai solo quando sentì aprire la mia portiera.
Stefano: ti ho svegliato?
Emma:  stavi per prendermi in braccio?-dissi sbadigliando rumorosamente.
Stefano: no! Ti stavo sistemando per farti dormire qui!
Emma: annamo bene.-dissi alzandomi. Allungai le mie braccia verso il suo collo e lo tirai a me per poi lasciargli un casto bacio lì dove terminava la sua barba.
Emma: sono stanca! Non ce la faccio a camminare fin lì-dissi con la voce da bambina mentre continuavo a pizzicargli il collo.
Tolse le sue mani dalla mia bassa schiena e mi prese a mo' di principessa, gli sorrisi.
Emma: ho lasciato la borsa e la busta in macchina.-dissi ormai a più di metà strada.
Stefano: c scassacazz!
Mi fece scendere e tornammo alla macchina. Presi le cose e tornammo dentro mano nella mano.
Emma: allora? Ti ho visto a tuo agio oggi o sbaglio?
Stefano: ovvio che ero a mio agio, conoscevo già tutti.
Mi sdraiai sul divano e lui si sedette vicino ai miei piedi.
Stefano: si ma Antonino in mutande non va bene!
Sorrisi.
Emma: la vuoi smettere di essere geloso?-dissi tirandolo a me.
Stefano: ma non è gelosia, è senso di protezione.-disse, al che io gli scoppiai a ridere in faccia.
Mi baciò la punta del naso.
Stefano: sei proprio bella lo sai!?
Sorrisi.
Stefano: come fai?
Emma: daii!
Mi imbarazzavo facilmente, devo ammetterlo.
Mi baciò le labbra.
Si stese accanto a me fino sistemarci in modo che io poggiassi là mia testa sul suo petto. Con quella luce però non riuscivo a prendere sonno, alzai il viso per vedere se lui dormiva o meno e lo trovai lì con i suoi occhi profondi a fissarmi.
Emma: che fai ancora sveglio?
Stefano: non ho per niente sonno stasera, andiamo fuori.
Mi prese per mano e uscimmo. Prese un cuscino dalla sdraio e lo portò fino all'altalena. Mi sedetti e lui rimase alzato, come in cerca di qualcosa, non di fisico però. Dopo poco si giró e poggiò le sue mani sul mio viso e avvicinandosi disse - non sai quanto cazzo mi sei mancata tutto questo tempo!
Iniziò a baciarmi, a baciarmi intensamente.
Facemmo presto ritorno in casa e avvinghiati ci dirigemmo in camera da letto.
Ero strana io quando ero con lui, avevo tanto odiato quell'uomo ma nel momento in cui la sua bocca, le sue mani, i suoi occhi, il suo respiro mi si avvicinavano io perdevo la cognizione del tempo. Era questo che dicevano le mie amiche, lui è la parte bella e brutta messa insieme di me, lui per me era un angelo e un diavolo, e nonostante quel diavolo mi avesse ferito così tanto quando si trasformava in angelo io crollavo ai suoi piedi. Ma cosa ci puoi fare? Cosa si può fare contro l'amore? Mi ero giurata e rigiurata che mai più avrei scelto un uomo che mi facesse anche solo per giorno mancare il sorriso, e invece avevo scelto, ancora, colui che mi aveva distrutto.
Il cuore è un aggeggio strano, sceglie le persone dalle quali la tua mente si allontana, eppure quando il cuore sceglie, sceglie e basta, non c'è razionalità che tenga. Mi chiedevo spesso che tipo di amore fossimo noi due, e ancora oggi non sono arrivata ad una conclusione ben definita. Forse eravamo quell'amore folle dei film, quello per il quale saresti disposto a morire, saresti disposto a ferirti per non ferire l'altro, oppure semplicemente il nostro amore era diverso, non era romantico, perché c'è ne eravamo dette davvero di tutti i colori, non era nemmeno quello fisico, perché non stavamo insieme per il sesso. Era amore. Due corpi legati da un filo, che anche con il tempo e la distanza è rimasto lì, consumato, ridotto al limite, ma rimasto lì. Quando incrociavo i suoi occhi sentivo un fuoco partirmi dallo stomaco, un fuoco che non mi faceva ragionare, quando le sue mani mi sfioravano, il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi. Strano a dirsi, ma per una come me, quello era l'unico amore che mi potesse rendere felice. Lui era l'unico in grado di rimanermi addosso anche quando non c'era, quando non c'era stato, quando mi faceva male ricordare noi, me lo sentivo addosso se ascoltavo una canzone che parlasse d'amore, me lo sentivo addosso quando sentivo pronunciare il suo nome tra la gente, ma lui non era lì, me lo sentivo addosso sempre. E quindi per quanto l'amore fosse strano e complicato, per quanto noi fossimo strani e complicati, il NOSTRO amore era l'unico in grado di appartenermi. L'unico che riuscissi ad avere.
Dopo quelle ore di passione restai sveglia ad osservare ogni suo movimento, ad osservare ogni suo lineamento, mi piaceva guardare come mi stringeva, mi piaceva percepire che le sue mani stringevano la presa quando io mi allontanavo, mi piacevano quei suoi capelli che gli cadevano sulla fronte e quelle rugghette ai lati della bocca quando accennava a sorridere. Così passò la mia notte, tra pensieri e considerazioni vidi spuntare il sole, così cullata dal suo profumo e dalla regolarità del suo respiro mi addormentai.

Mi svegliai senza di lui al mio fianco, qualche minuto per riprendermi e rivestirmi solo dell'intimo, poi andai in cucina e lui non c'era, non avevo la voce per chiamarlo, come ogni mattina mi ci voleva del tempo prima di rivolgere la parola a qualcuno, quindi mi limitai ad emettere strani suoni -mhhh- volevo dire amò ma quando mi accorsi che non mi avrebbe sentito presi il cellulare e mi ributtai sul letto.
A: Ste💞 <<Dove sei??>>
Non rispose.
Possi il cellulare e mi misi a pancia sotto ma sentii le sue mani che dalle mie caviglie arrivavano ai miei glutei per poi salire e fermarsi sui fianchi, mi girai e mi baciò -finalmente- disse sorridente.
Emma: dov'eri?- dissi allungando le mie braccia dietro la sua schiena.
Stefano: a farmi la doccia.. ti ho stancata così tanto ieri sera? È mezzogiorno amò!-disse mentre mi mordeva il mento.
Emma: ehhh tanto!!
Stefano: comunque oggi è un giorno speciale...
Emma: ah si...? Perché?
Il tutto mentre eravamo avvinghiati a letto ed entrambi mezzi nudi.
Stefano: in realtà sarà speciale solo se tu avrai fatto una cosa che ora non posso dirti...
Emma: capisco tutto devo dire!
Stefano: capirai tutto. Ora ti riaccompagno a casa però!
Emma: allora è una cosa seria!
Stefano: ovvio!
Emma: non organizzare cose troppo romantiche mi raccomando! -dissi baciandolo a stampo.
Stefano: ora alzati su!! HO DA FARE!
Emma: ma che stronzo che sei- dissi scuotendo la testa e sorridendo.
Andai in bagno e mi raggiunse, mi spinse contro il lavandino-mi mancherai in queste ore-
Emma: tu no! -dissi spingendolo- devo fare presto che devi riaccompagnarmi!- sorrisi da stronza.
Mi diede uno schiaffo sul sedere -ah si? Allora sbrigati davvero che tra 10 minuti prendo la macchina!-.
Uscì dal bagno -SEI UNO STRONZO! - gridai ridendo.
Dopo poco ero pronta, gli stavo rifacendo il letto quando mi disse - nun t preoccupà mo vec ij- mi prese per mano e mi tirò fuori.
Emma: hai proprio fretta cazzo!
Arrivammo da me -allora a dopo? -chiesi.
Stefano: può essere!
Emma: se non mi dai notizie entro un'ora stasera non sarò disponibile.
Stefano: credici! -rise.
Uscii dalla macchina senza salutarlo, suonò il clacson e si mise la mano sul cuore e poi mi mandò un bacio, il mio cucciolo.
Entrai in casa.
Elodie: ahhh sei tornata!! Ti sei scocciata di stà a letto??
Emma: che cogliona! -dissi ridendo e chiedendo la porta.
Francesca: Com'è!? Com'è?! Come?!
Emma: vi metto la testa nel cesso! Smettetela -dissi ridendo.
Francesca: daiii! Non vogliamo mica sapere i particolari!!
Elodie: solo qualcosa dajee !
Emma: sta preparando una sorpresa per stasera!-dissi buttandomi sul divano sorridente.
Elodie: e che ne sai?
Emma: me l'ha detto!
Francesca: allora non è una sorpresa!
Mi raggiunsero.
Emma: no cioè si.. in poche parole mi ha detto che la sorpresa andrà bene solo se io avrò fatto una cosa!
Francesca: che sporco- disse ridendo.
Lei ed Elodie batterono il 5.
Emma: ma che cretine che siete...-dissi capendo la battuta.
Elodie: ma tu ce le servi su un piatto d'argento!!
Emma: siete uomini voi.
Elodie: vabbè lascia sta.. stavi dicendo.. allora ti ha detto altro?
Emma: no! Solo che mi ha detto il tutto talmente sorridente e felice che non sto nella pelleeeeee- iniziai a saltare sul divano.
Iniziarono a ridere e dopo poco anche io.
Un messaggio.
Tutt'è tre corremmo verso il cellulare sul mobile all'ingresso.
Da: Ste💞<< visto che amo le cose fatte bene cerca nella tua borsa un foglietto, capirai tutto.. TI AMO❤️>>
Sorrido fissando lo schermo.
Elodie: ti dobbiamo prendere pure la borsa???
Le seguii con il telefono in mano. Presi la borsa e scavai. Un foglietto piegato in 4 parti era lì, nel taschino. Lo presi e mi sedetti a terra..
Loro si allontanarono e io lo aprii...

Emma e Stefano ~ amore e odio~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora