XXXI

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POV ERIC

Oggi è il giorno del ringraziamento. La giornata che odio di più fra tutte le festività. Pranzi in famiglia fingendo di essere tutti uniti.

Io e mia sorella andremo dai parenti della compagna di mio padre per pranzo mentre stasera sarò dai nonni materni ovviamente perché quelli dalla parte di mio padre non me li ricordo, sono morti quando avevo due anni.

La cosa positiva sono le vacanze, ma quella negativa è che non posso vedere Arya.

Sabato sera quando l'ho vista entrare nel bar ero molto sorpreso. Speravo che venisse a cercarmi a casa non al locale.

Quando alla partita non l'ho vista ho pensato che mi avesse abbandonato anche lei e così non ho fatto altro che bere e ritornare il vecchio Eric. Dopo essere passato da casa di Josh mi sono fermato al Moe's con l'intenzione di bere un bicchiere e poi di ritornare a casa, ma non è andata così.

Dopo che mi ha visto si è precipitata a casa sua. Ho cercato di rincorrerla, ho continuato a suonare al citofono e a chiamarla al cellulare per circa un'ora e mezza, ma senza nessuna risposta. Verso mezza notte ho intravisto l'auto dei suoi genitori che si avvicinava così sono salito sulla moto e sono scappato, non avevo voglia di dare spiegazioni o di creare ulteriori problemi.

Lunedì e martedì non è venuta a scuola, Isabell mi ha detto che aveva la febbre così non ho potuto neanche vederla prima del ringraziamento.

Non vedo l'ora di andare dai miei nonni piuttosto che stare in questa casa. Si vede lontano un miglio che Gillian e i suoi parenti fanno i carini solamente per i soldi di mio padre. Inoltre è la loro unica figlia per cui non ci sono altri ragazzi della mia età con cui parlare o far passare il tempo, solo adulti che parlano di affari e le donne che spettegolano come se non ci fosse un domani. L'unica felice sembra Hannah che sta giocando con la casa delle bambole che le hanno appena regalato.

I ringraziamenti degli anni passati erano più belli. Eravamo tutti più uniti e felici, e i genitori di mia madre andavano molto d'accordo con mio padre soprattutto mio nonno, invece ora si è creato un conflitto dopo il divorzio anche perché mio padre quando dovrebbe stare con Hannah si inventa sempre mille scuse per non passare del tempo con sua figlia.

Esco in giardino e provo a chiamare Arya per l'ennesima volta, ma niente. Mi viene in mente solo ora che la sera della festa a sorpresa di sua madre aveva telefonato a Charlie con il mio cellulare per sapere dove fosse perché lei non aveva soldi, così cerco l'unico numero che non ho salvato e lo chiamo.

"Pronto?", "Charlie sei tu?"

"Sì, con chi parlo?", chiede lui e in sottofondo si sente la voce di Arya che lo chiama dicendogli che è l'ora del dolce e lui le risponde che arriva subito. Che bello sentire la sua voce anche solo per pochi secondi...

"Sono Eric, per favore non riattaccare ho bisogno di parlarti."

"Sai che se lo viene a sapere Arya potrebbe uccidermi?", dice e inizia a ridere.

"Senti io vorrei poter parlare con Arya, ma lei mi evita, non è neanche venuta a scuola."

"Non si sentiva molto bene, ma non avete ancora risolto?"

"Charlie tu cosa sai?", gli chiedo per capire cosa potergli raccontare dell'accaduto.

"Mi ha parlato del fraintendimento che avete avuto alla festa di mia madre e poi nel weekend sono stato da Christine e quando sono tornato le ho chiesto se vi eravate parlati e lei mi ha detto che era tutto a posto."

Toglimi il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora