Sono già passate tre settimane da quando mia madre è partita. La casa è davvero vuota.
Charlie resta tutto il giorno in università perché vuole finire un progetto a tutti i costi prima del suo compleanno e i nonni hanno avuto un problema con l'impianto di riscaldamento per cui sono dovuti tornare a casa per fare dei lavori. Eric è stato molto impegnato tra lo studio e gli ultimi allenamenti prima della partita di domani. Devo proprio ammettere che in questi giorni siamo stati un po' lontani...
Ieri mi ha chiamata mio padre. Non l'ho detto a nessuno neanche a Eric. All'inizio eravamo entrambi in imbarazzo, poi abbiamo iniziato a parlare della scuola e del suo lavoro. Mi ha detto che si trova bene a Seattle, i suoi colleghi sono dei tipi allegri non i soliti avvocati che pensano solo al lavoro. Mi ha raccontato che molto spesso alla sera esce con questi due suoi colleghi con cui ha legato di più e passano la serata al bar oppure a guardare le partite.
Sono felice che mi abbia chiamata dopotutto, vorrei mantenere un bel rapporto con lui. Chi l'avrebbe mai detto? Dall'avere una famiglia mi sono ritrovata in poco tempo a casa da sola... Il suono del cellulare interrompe i miei pensieri anzi le mie paranoie...
"Piccola!! Cosa fai?", "Niente sono appena uscita dalla doccia, mangio qualcosa e poi guarderò un film tu? Devi allenarti?"
"Ho finito poco fa, sto venendo da te, preparati che usciamo a cena."
"Dove andiamo?", "Nel nostro ristorante preferito."
Mezz'ora dopo ci troviamo a cena nel nostro ristorante, quello del primo appuntamento.
"Come mai proprio qui?", gli chiedo dopo aver ordinato.
"Avevo voglia di stare con te, in questi giorni ci siamo visti solo a scuola."
"Mi sei mancato molto... Resti a dormire da me?", gli domando.
"Certo, poi andremo direttamente alla partita domani mattina alle 10."
"Sei agitato? Almeno è l'ultima così poi avrai più tempo da passare con me giusto? Non dovrai andare più a nessun allenamento...", dico accarezzandogli la mano
"Ovvio che sì! Ho due settimane libere e starò con te 24 ore su 24 a patto che mi aiuterai a sistemare il salotto e la camera perché di mobili non me ne intendo!"
"Facciamo così domani pomeriggio dopo la partita andiamo al magazzino, sei d'accordo?"
"Perfetto piccola, domani sera non prendere impegni daremo una festa per la fine del campionato in quel locale che ha appena aperto vicino a casa di Peter."
"Vuoi dire in quella reggia? E' un posto gigante, come mai lì?", gli chiedo molto sorpresa.
"Il nostro allenatore conosce il proprietario, non è la solita festicciola tra noi, ci saranno tutti i tecnici della squadra e il presidente.", dice in tono serio.
"Nessun problema, dopo la partita andremo anche a cercare dei vestiti per questa occasione!"
"Perché? Odio lo shopping!", e io ribatto "Eric è ora che ti compri delle maglie nuove, usi sempre le stesse..."
"Solo per te piccola.", e mi abbraccia. E io mi sciolgo completamente. Sono sempre più convinta che gli abbracci sono la cosa più bella che possa esistere oltre ai baci! Mi sento al sicuro tra le sue braccia, vorrei che fosse tutti i giorni in questo modo...
*****
"Arya ti rendi conto?? Non ci posso credere che tra poco lo vedremo, devo assolutamente fare una foto con lui e chiedergli se verrà alla mia festa!!!", è da quando sono salita in macchina che Isabell continua a urlare e a parlare sopra tutti perché ha scoperto che alla festa di stasera ci sarà il suo dj preferito, un ragazzo della zona che con il tempo è diventato famoso. Io non sono molto elettrizzata, non mi piace molto fisicamente anche se devo ammettere che è davvero bravo a remixare tutti quei pezzi!
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Toglimi il fiato
RomanceIl destino di Arya è a New York, la sua vera casa. Lì la aspetta una nuova scuola, nuovi amici, nuovi amori, ma anche nuovi problemi. Inizialmente andrà tutto bene, poi, dovrà affrontare tensioni, tradimenti e difficoltà. Grazie all'affetto della s...