XXIII

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Dopo essere tornata a casa da scuola ho cercato di trovare le parole giuste per dire a Eric del mio sogno, anzi del mio incubo riguardante mio padre e sua madre. Alla fine ho raggiunto questo verdetto. Non gli dirò tutta la verità, cercherò di fargli delle domande con la scusa della mia curiosità sulla giovinezza dei nostri genitori.

"Mamma non torno per cena, mi vedo con Eric.", le dico uscendo dalla porta.

"Va bene piccola, non fare tardi e divertiti!"

Salgo in macchina e mi sembra di avere una visione di fronte ai miei occhi. Il ragazzo dagli occhi verdi con delle goccioline di sudore che gli cadono sulla fronte, i capelli spettinati e quei lineamenti da ragazzo duro e dolce nello stesso momento.

"Ciao, non sono riuscito a fare la doccia in palestra altrimenti sarei venuto a prenderti in ritardo, per cui sono un po' impresentabile!"

Ha detto veramente che è impresentabile? Ma stiamo scherzando? Per me è molto sexy.

Arya respira altrimenti diventi un pomodoro.

Sono convinta che sta davvero mettendo tutto se stesso in questo rapporto. Per esempio un ragazzo normale sarebbe arrivato in ritardo mentre lui, nonostante fosse in palestra, ha deciso di non fare la doccia e passare a prendermi. Molto premuroso.

"Non preoccuparti." Entriamo in casa e c'è sua madre sul tappeto della sala a giocare con le Barbie con sua sorella. Appena la vedo mi irrigidisco ed Eric mi prende per mano conducendomi in camera sua dicendole che dobbiamo studiare. La scusa più vecchia del mondo.

"Non potevi inventarti qualcosa di più credibile?" gli dico buttandomi sul suo letto.

"Tutta questa confidenza con le mie cose? E poi cosa avrei dovuto dirle?"

"Per esempio che guardiamo un film?", "Vado a lavarmi tu scegli pure il film e aspettami sotto la coperta." Mi bacia e poi esce dalla stanza ed io rimango lì ferma senza dire o fare niente per circa cinque minuti. Ogni volta i suoi baci mi fanno sempre lo stesso effetto. Un miscuglio di emozioni. Felicità, eccitazione, sicurezza e protezione dal resto del mondo, farfalle nello stomaco. Come è possibile che con un solo piccolo gesto, dentro di me si scatena un terremoto.

Cerco sulle mensole sotto la televisione un film da vedere e nello stesso istante eccolo che fa la sua entrata a petto nudo con addosso solamente dei pantaloncini.

"Eccomi.", dice e fruga nell'armadio prendendo una felpa. "Hai deciso che film guardare?"

"In realtà prima volevo farti delle domande.", mi guarda perplesso.

"E' successo qualcosa?"

"No, non agitarti, va tutto bene. Volevo solo sapere qualcosa di più sui nostri genitori. Durante il pranzo hanno parlato delle vacanze che hanno passato assieme..."

"Arya io so quello che sai tu! Non ho un bel rapporto con mia madre e lei non è il tipo che si mette a raccontare ai figli del proprio passato."

"Ah io non lo sapevo.", mi spiace tra tutti i suoi problemi non riesce neanche a legare molto con sua madre.

"Non sto dicendo che non mi vuole bene, manifestiamo i nostri sentimenti a modo nostro. Comunque sono sicuro che mio zio quando è andato a studiare in Italia ha conosciuto tuo padre e lo ha invitato per le vacanze con altri loro amici. In questo modo ha conosciuto mia madre. Ma perché sei curiosa?"

Merda. Non so cosa rispondergli.

"Non mi aveva mai parlato di voi mio padre e quindi ero curiosa tutto qui! Sai i miei si sono conosciuti qui a NY, mio padre era in vacanza con un gruppo di amici..."

Toglimi il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora