LIV

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Siamo atterrati a New York da poche ore, ma sento già la mancanza del mare e dei pomeriggi passati in spiaggia a prendere il sole e a non fare assolutamente niente!

In pochi minuti ho dovuto salutare Giulia e Marco, le due persone che mi mancheranno di più. L'ultima sera è stata molto triste, nonostante fossimo tutti insieme felici e contenti a ballare sulla spiaggia, eravamo consapevoli del fatto che il giorno dopo avremmo dovuto salutarci. Ho già iniziato a contare i giorni che mancano alle vacanze invernali quando ci ritroveremo qui a New York proprio come pochi giorni fa in Italia...

"A cosa pensi?", mi chiede Eric.

Dopo esser tornati dall'aeroporto, abbiamo deciso di passare questi giorni prima dell'inizio della scuola insieme, per cui mi sono trasferita nella sua casetta ( notare che è a pochi metri dalla mia e mia madre, come al solito, mi chiama ogni ora per sapere come sto). Abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto e di ritrovare noi stessi. Mi sto perdendo come al solito nei miei pensieri.

"Sto pensando a molte cose e a tutto quello che è successo in questi mesi."

"Sono accaduti molti avvenimenti che ci hanno reso delle persone diverse...", riflette il mio ragazzo.

"Hai ragione però non diventare troppo saggio altrimenti non ti riconoscerei più! A proposito prima mi ha scritto Isabell dicendomi del compleanno di Peter..."

"Sono ritornati amici?", mi domanda sorpreso.

"Ti sei perso molte cose...", dopo avergli fatto un resoconto completo di questi ultimi mesi decidiamo di andare al cinema per passare una serata tranquilla.

Mi sveglio disturbata da qualcosa... Sono delle voci. Cerco di accendere la luce sul comodino, ma mi ricordo di non essere a casa mia per cui prendo il telefono per fare luce e cercare l'interruttore... Non sono riuscita a dormire molto bene questa notte a causa ancora al fuso orario, perché deve essere complicato anche dormire certe volte?!

Cerco di aprire la porta senza fare rumore e riesco a riconoscere la voce di Eric e un'altra... Non ci posso credere è Matthew. Chiudo la porta e ritorno nel letto. Non ho voglia di farmi vedere in queste condizioni da mister perfezione in persona, e non voglio creare situazioni imbarazzanti dati i trascorsi, meglio tornare a dormire tanto sono solo le nove di mattina...

"Arya svegliaaaa!", sento qualcuno che urla...

"Ti sembra il caso e il modo di svegliarmi?!", rispondo a Eric sedendomi sul letto.

"Scusa piccola, ma sono quasi le cinque del pomeriggio e fra poco dobbiamo andare all'aperitivo che hanno organizzato i tuoi nonni...", ma non lo lascio nemmeno finire, "Tra meno di mezz'ora dobbiamo essere al ristorante e tu non mi hai svegliata prima? Come faccio a prepararmi in così poco tempo?!", urlo iniziando a correre avanti e indietro dal bagno alla camera cercando il vestito che ho portato l'altro giorno per questa occasione.

"Neanche un minuto fa mi stavi insultando perché ti ho svegliata... Strane le donne!", esclama Eric.

"Tu sei pronto?", gli chiedo notando che ha già indossato le scarpe.

"Devo solo mettermi il profumo piccola!", "Perfetto allora aiutami!"

Dopo esattamente 45 minuti arriviamo al ristorante con solo 15 minuti di ritardo.

"Diamo la colpa al traffico e basta Eric, sai come è fatto mio fratello inizierà a prendermi in giro come al solito...", sbuffo scendendo dalla macchina.

"Come vuoi...", "Sei agitato? Tu, Eric Collins?"

"Un pochino... E' da molto che non ci trovavamo tutti insieme. I tuoi genitori di nuovo uniti come io e te, poi i tuoi nonni... Sai come è..."

Toglimi il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora