XIX

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POV ERIC

L'acqua calda scivola sul mio corpo e poi cade sulle piastrelle azzurre della doccia come se riuscisse a lavare via tutte le mie preoccupazioni per ricominciare una nuova vita.

Credo in ogni parola che ho detto poco fa ad Arya, devo riuscirci questa volta, non posso scappare di nuovo e fare finta di niente. Ho deciso di affrontare tutto e di costruire un rapporto con lei. Penso che lei sia stata mandata dal destino in persona per farmi capire una volta per tutte che non posso continuare a ripensare al passato, ma devo andare avanti. Ovviamente non dimenticherò mai e poi mai mio fratello, ma devo convincermi che sono abbastanza forte per continuare la mia vita senza di lui e senza la figura di mio padre al mio fianco. Devo smettere di cadere in basso rifugiandomi nell'alcol e nelle belle ragazze, devo uscire da questo giro e sono sicuro che grazie ad Arya il mio futuro migliorerà.

Esco dalla doccia, mi asciugo e metto una felpa e dei pantaloni grigi della tuta; mi sdraio sul letto e chiamo Sophia per chiederle se le va di fare una chiacchierata, sono proprio curioso di sapere perché è tornata.

Mi spiega che non può venire perché è ad una cena di lavoro e si tratterrà qui a New York per altri due giorni, ci siamo accordati per vederci il pomeriggio seguente.

Chiamo Arya per avvisarla che domani mattina la passerò a prendere io per andare a scuola.

Qualcuno bussa alla porta "Eric posso?" è Peter, entra e come al solito si siede sulla poltrona di fronte al mio letto e inizia giocherellare con la pallina da calcio.

"Hai bisogno?", gli chiedo.

"Oggi non sei venuto in palestra come mai? Mi ha chiamato il coach e mi ha detto che da settimana prossima ritorneremo a giocare."

"Finalmente! Non riuscivo più a vedere gli altri giocare mentre io potevo solo allenarmi in palestra!" gli rispondo sistemando i vestiti sparsi sul letto.

"Anche io non vedo l'ora di tornare in campo! Eri con Arya oggi?" mi chiede un po' in imbarazzato.

"Sì eravamo assieme pomeriggio. Le ho parlato di Matt e dei miei, con lei voglio provarci davvero Peter."

"Sono sicuro che sarete felici. Non farla soffrire altrimenti io e penso anche suo fratello saremmo i primi a venire a tirarti un cazzotto!" mi dice scherzando e poi continua "Sabato è il compleanno di Oliver ti ha invitato vero? Cosa gli possiamo regalare?"

"Cazzo è vero! Ho letto il suo messaggio pomeriggio ma non gli ho risposto. Secondo te potrei invitare Arya?" non vorrei andare troppo veloce, però alla fine ci saranno tutti i suoi amici Isabell, Peter e Greg sarebbe giusto che venisse anche lei.

"Certo si divertirà sicuramente. Adesso vado ci sentiamo per il regalo di Oliver va bene?"

"Perfetto Peter, a domani."

Scendo al piano di sotto e vedo mia madre addormentata sul divano con mia sorella, non voglio svegliarle sono così carine. Torno in camera e mi infilo nel letto, invio la buonanotte ad Arya e mi addormento con le immagini di lei impresse nella mia testa sempre più convinto dell'inizio di una nuova parte della mia vita.

*****

Cerco di seguire la lezione di matematica, ma con Arya davanti a me, la cosa diventa molto difficile. Mi piace il suo modo di vestire, le valorizza molto il suo corpo. Il maglioncino bianco le sta perfettamente, si adatta alle sue curve e scende più stretto sui fianchi. Per non parlare dei pantaloni che le stanno aderenti sulle gambe, direi troppo aderenti... Un sorriso da ebete dipinge la mia faccia! Devo smetterla di farmi fantasie su di lei, devo mettermi in testa che non riuscirò ad averla subito lei è diversa dalle altre, non cede facilmente.

Toglimi il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora