l'infinito tranne noi #wattys2016

Capitolo 2 -Isabel-

Percorro velocemente gli ultimi tratti di strada che mi separano da casa. Il freddo invernale ancora si fa sentire e il mio respiro accelerato provocato dalla corsa forma nuvolette bianche davanti a me. mi tolgo le cuffie e vengo catapultata di nuovo nel mondo reale. Purtroppo aggiungerei.

Sono passati tre mesi da quando sono tornata a casa in Italia. I miei genitori non mi hanno chiesto niente sul motivo del mio rientro improvviso da un giorno all'altro, ma non sono stupidi, sanno che c'è di mezzo un ragazzo. Ogni giorno che passa sento il mio cuore alleggerirsi e tornare a sperare che magari in questa vita di merda qualcosa possa andare nel verso giusto.

Mi squilla il telefono, è Marco che mi chiede cosa ho intenzione di fare stasera... non ho voglia di uscire, credo che starò in casa a guardarmi un film demenziale in compagnia del mio gatto mentre mi ingozzo di marshmallow. Da quando sono tornata mi sono riavvicinata molto a lui, ma non in quel senso. Non potrà mai esserci niente di più che una semplice amicizia tra noi.. dopo.. dopo Jake non credo di essere pronta a buttarmi di nuovo su una storia. Per di più con Marco.

Ma il problema è che lui la pensa diversamente, non è affar mio. Se ne farà una ragione.

E poi, non sono nelle condizioni di pensare a qualcun altro... posso dire che i primi due mesi in Italia sono sopravvissuta, perché è questo che ho fatto. Non ho vissuto, ma ho cercato di tirare avanti, provando a dimenticare colui che si è preso tutto di me. A volte mi chiedo se sarò in grado di amare di nuovo o se il mio cuore, il mio corpo ha esaurito completamente ogni tipo di sentimento.

Nell'ultimo mese sono stata meglio, ho iniziato a mangiare di nuovo, ad uscire e divertirmi. Se così si può dire.. andare in giro attacca a Silvia come uno zombie in attesa di tornare a casa a crogiolarmi nella mia asocialità.

Però sono sicura di star meglio, non penso perennemente a due occhi color ghiaccio e non sogno ogni notte due fossette e dei tatuaggi. Ma se analizzo bene ciò che provo so che ancora sento qualcosa per lui... ho paura che sia amore, ma non ci giurerei. Vorrei che non fosse così, almeno potrei andare avanti con la mia vita con più facilità.

Ma è chiedere troppo. Perché mi manca. E odio questa cosa. odio lui, odio il fatto che mi abbia ridotto così. Odio questo fottuto tempo del cazzo, fa un freddo cane.. se fossi in California probabilmente sarei spaparanzata al sole in quell'orribile piscina fucsia.

Sì, cristo santo. Mi manca anche quella dannata piscina con dentro quel dannato fenicottero con una mega protuberanza sul davanti.

Mi mancano Nat, i ragazzi, Wiskie. Mi manca Cam, Erik. A volte mi manca anche la gallina di Jace.

Sono ridicola, perché avrei cose più importanti a cui pensare. Tipo cosa fare della mia inutile vita... dovrei iscrivermi all'università, sono ancora in tempo. ma non ci riesco. Perché odio il fatto di dover rinunciare ad un mio sogno per colpa di una delusione d'amore.

Mi sento una vigliacca per quello che ho fatto. Perché sono scappata, da tutto e da tutti, perché non mi sembrava di aver altra scelta. Non ho tirato fuori le palle e non ho combattuto per realizzare i miei sogni, mandando tutto a puttane per un puttaniere di prima categoria.

Non ho il coraggio neanche di tornare là, perché non so cosa mi aspetterebbe. Più volte mi sono chiesta come sarebbe tornare a Berkeley, ma ho subito archiviato l'idea. Chissà che effetto mi farebbe rivederlo. Molto probabilmente lui si sarà già rifatto una vita, ovvero si starà scopando mezzo campus, probabilmente si sarà scopato anche il cestino della differenziata davanti casa mia.

Dio che nervi, solo il pensiero di lui con un'altra ancora mi manda in bestia.

Scuoto la testa prima di aprire il cancello di casa e noto subito la macchina di mia sorella parcheggiata nel piazzale. Che cosa ci fa a casa a quest'ora? Dovrebbe essere a scuola come tutte le ragazze della sua età. A volte la invidio.