l'infinito tranne noi #wattys2016

Capitolo 17

Sono in camera di Jake mentre raccolgo le mie cose prima di andarmene in ospedale per il tirocinio.

Non abbiamo preso una decisione definitiva, almeno fino a quando io non me ne sono tirata fuori perché altrimenti avrei fatto tardi.

Sento aprire la porta dietro di me e vedo entrare Jake ''te ne vai?'' annuisco ''sì, non voglio fare tardi. Ci tengo ad imparare il più possibile'' annuisce mentre si appoggia alla scrivania ''non mi piace per niente che tu venga tirata in mezzo a questo casino'' non mi giro neanche e continuo a sistemarmi allo specchio ''Jake posso dare una mano, per quel poco che conta. E non mi tirerò certo indietro perché a te non sta bene. Dammi una motivazione valida sul perché non dovrei farlo'' mi si avvicina ed io alzo lo sguardo su di lui ''perchè è un giro pericoloso. Mi ci tirai fuori pure io, con difficoltà. Perché come vedi alla prima occasione ci ricadi dentro senza avere scelta'' annuisco sospirando ''lo so.. so che lo fai per proteggermi. Ma Jake io non ti lascio in questa situazione da solo. O ci siamo dentro insieme o nessuno dei due. Anche.. anche se non sei il mio ragazzo, lo voglio fare perché ci tengo a te '' aspetto una sua reazione ''perché sei così testarda?'' ''e tu perché sei così dispotico?'' ride ''non sono dispotico. Vorrei solo che per una volta tu mi dessi ascolto'' alzo gli occhi al cielo prima di passargli accanto ''prima o poi succederà. Ma non è questo il momento'' sto per uscire dalla porta quando mi ferma ''non abbiamo parlato di stanotte'' mi giro arrossendo, perché è proprio la cosa che non volevo fare.

È stupido lo so, ma mi sento in imbarazzo solo a ripensare ad alcuni momenti di ieri sera. Che però ripeterei con piacere ''io.. non ho molto da dire...è stato.. bello'' alza un sopracciglio ''avevi dei dubbi?'' ''no, è sempre stato bello con te... lo sai..'' annuisce ancora prima di fare di nuovo un passo verso di me ''e adesso, che succederà?'' ''non lo so..io..non lo so. L'unica cosa di cui sono certa è che non riesco a starti lontana. ''.

Appena lo dico fa un sorriso immenso e compaiono le sue fossette ''allora non farlo, semplice'' ''è più difficile di così lo sai bene..'' mi sposta un ciuffo dietro l'orecchio mentre mi guarda fisso con quei suoi occhi che riescono a sciogliermi ogni volta ''e allora vediamo di rendere le cose più semplici. Non riesco a rinunciare a te, questo è semplice. È così fottutamente semplice che me ne sorprendo pure io''.

Penso di essere di nuovo diventata un ammasso di cuori e sospiri ''le cose semplici sono belle'' sussurro e lui annuisce ''il problema che a noi due a quanto pare non ci riescono per niente''.

Il giorno dopo siamo a casa mia, ho chiamato Jake per farlo parlare con Erick. Che io voglia o no siamo praticamente sempre insieme ultimamente, anche se non siamo una coppia.

Non so se è perché non riesco a stargli lontana o a causa degli eventi che ci circondano. So solo che i miei campanelli di allarme sono sempre all'erta e, anche se non mi pento della notte passata con lui, mi sono chiesta più volte se è stata una scelta sbagliata. Lui nel frattempo sta gironzolando per casa neanche fosse la sua. Con Wiskie che lo perseguita ad ogni passo.

È più forte di me, ogni volta che è dentro questa casa, mi sembra di avere una pantera che mi gironzola per il salotto e non un ragazzo.

È ipnotica la sua camminata e non riesco a staccargli gli occhi di dosso, fino a quando non si mette a sedere nel divano accanto a me aprendosi una birra.

'tra quanto dobbiamo essere.. dovunque dobbiamo ritrovarci?'' lo guardo storto ''lo fai apposta? È la terza volta che te lo dico. Tra mezz'ora ci ritroviamo al bar dell'università'' ''perché non qui?'' ''meglio stare su un territorio neutrale'' lui scrolla le spalle e fa scendere lo sguardo nelle mie cosce nude, fissandole insistentemente mentre butta giù un goccio di birra, sono coperte solo dalla gonna del lavoro e noto che si è sollevata.. la tiro giù di scatto facendolo scoppiare a ridere.