I giorni passano, ci avviciniamo all'inizio di Maggio e il primo caldo torrido Californiano inizia a far capolino.
Nell'ultima settimana io e Jake ci siamo visti pochissimo, lui troppo preso dall'imminente processo e dalle corse per racimolare i soldi con gli altri, io troppo presa dallo studio, dal tirocinio e dal lavoro.
Quelle poche sere che ci siamo visti insieme agli altri, siamo riusciti a convivere pacificamente, parlandoci normalmente.
Anche se l'attrazione che sento per lui è davvero imbarazzante. Non riesco a pensare ad altro quando lo vedo e quando non lo vedo. La notte mi sveglio in preda alla frustrazione a causa di sogni particolarmente spinti che hanno come protagonista lui. Altre notti mi sono svegliata piangendo.. era da tanto che non avevo l'incubo di lui e Juliet insieme sul letto.
Oggi sono più nervosa del solito, anche se il ciclo mi è appena passato. Mi si è di nuovo regolarizzato, dopo mesi.
Almeno qualcosa di regolare nella mia vita ora posso dire di averlo.
Verso le cinque di pomeriggio dovrò essere alla famosa mostra, ho sempre voglia di andarci anche se, l'euforia dopo gli ultimi avvenimenti si è un po' spenta.
Non fumerò quella merda mai più in vita mia, sono stata malissimo. Oltre a non ricordarmi praticamente niente.
Ho scene in testa di Rush che dice di volermi baciare da quando mi vide la prima volta, ma non ne sono sicura. La mia mente chissà cosa ha elaborato in quegli attimi, lui non mi sembra proprio il tipo.
Arrivo nel luogo segnato sul foglietto che mi aveva dato e appena lo vedo gli vado incontro.
Indossa una maglia bianca con dei disegni astratti sulla spalla e dei bermuda grigi. Mi vede e mi viene incontro sorridendomi mentre si toglie gli occhi da sole ''ehi raggio di sole, pensavo mi avessi dato buca'' ''ehi ho fatto solo dieci minuti di ritardo, scusami ma sono uscita tardi dal reparto'' ''non fa niente, come sta andando?'' ''benissimo.. mi trovo davvero bene, sono tutti gentili con me'' ''scommetto che porti un bel po' di allegria quando ci sei vero?'' scuoto le spalle ''cosa te lo fa pensare?'' ''guardandoti sorridere mi viene naturale pensarlo''.
Arrossisco schiarendomi la voce ''io direi di entrare'' mi guarda cercando di non ridere ''entriamo, prima che ti faccia qualche altro complimento che ti porti a pensare che ci voglio provare spudoratamente''.
Lo guardo scoppiando a ridere ''non ho pensato questo'' realmente sì ''ma è quello che voglio fare'' fa una specie di faccia sconvolta ''eddai muoviti e andiamo a vedere questi famosi quadri'' ''prima le signore'' mi fa strada mentre mi fa l'occhiolino.
Che tipo strano.
Passiamo il resto del pomeriggio a girovagare per le stanze della mostra. L'artista è un mix tra un impressionista, un surrealista e un pittore dei tempi moderni. Alcune opere sono davvero impressionanti e altre ti lasciano senza parole.
Il tutto è amplificato da Nick che mi ha spiegato con così tanta passione e bravura che mi ha incantata completamente.
Ha un non so che davanti a quei maledetti quadri che ti impedisce di non guardarlo. È ipnotico mentre concentrato ti spiega perché quel pittore ha deciso di usare il giallo ocra anziché il giallo canarino. Che, diciamoci la verità. Me ne frega meno di zero, ma... sentendolo parlare è come se dovessi avere questa informazione assolutamente.
E ha un sorriso contagioso e spensierato. Gli ho chiesto se da piccolo aveva portato l'apparecchio mentre mi spiegava la differenza di forza usata con il pennello. Si è messo a ridere e mi ha fatto vedere il suo dente storto. Per poi ritrovarci a ridere senza un motivo.
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l'infinito tranne noi #wattys2016
RomanceVINCITRICE ITACONTEST 2016 -SECONDO CAPITOLO DELLA STORIA '' IO, TE E L'INFINITO'' CHE TROVATE SU WATTPAD E NEGLI EBOOK STORE ONLINE. ormai sono passati tre mesi da quando Isabel è tornata in Italia a causa di ciò che successe quella fatidica notte...