11. Marcel

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11.

MARCEL

Allison si ritrovò nel centro del salotto di Marcel. Beh salotto non era di certo la parola giusta ma erano dettagli in fondo. Confusa si guardò intorno, poi si rese conto di essere ancora ferma tra le braccia del vampiro.

"Cosa hai fatto?" gli chiese allontanandosi poco.

"Ti ho appena salvato il culo, Finn ti avrebbe uccisa. Ma tu che ci fai qui ad ogni modo, credevo che fossi andata fuori città con i Mikaelson."

"Ci ero andata" Allison si spostò i capelli dal viso. "Ma poi ho ricevuto un messaggio da quel pazzo lunatico e sono dovuta tornare di corsa. Avevo tre ore altrimenti il mio amico sarebbe morto" gli raccontò. "Sono arrivata con trenta minuti di ritardo."

"Quel tizio sul pavimento quindi era un tuo amico?"

Lei si guardò le mani sporche di sangue, impose a se stessa di concentrarsi su ciò che stava guardando e vivendo in quel momento: era il sangue di Vincent, non di Margareth, era a New Orleans dall'altra parte del fiume e non nel Missouri di molti anni prima. Aveva permesso ai giochetti mentali di Esther di controllarla per troppo tempo, quella storia doveva finire in quel preciso istante.

Se lo impose eppure quelle mani sporche continuavano a tremare, il respiro accelerava ogni secondo di più, il battito del suo cuore anche. Vincent Navarro era morto, ucciso da un Mikaelson durante una battaglia che non era la sua. Non era nemmeno di Allison a dire il vero ma lei ci si era tuffata dentro egoista e imprudente, incurante del fatto che avrebbe finito per coinvolgere le persone a cui voleva bene, perché era sempre così che andava nella sua vita.

"Allison" la richiamò Marcel andandole davanti e cercando il suo sguardo, incontrando due begli occhi nocciola pieni di sgomento. "Vuoi che telefoni ad Elijah?"

"No" lei scosse il capo bagnandosi il viso di lacrime. "No, non chiamare Elijah, non chiamare nessuno. Per favore..."

La sua voce si affievolì, così tanto che Marcel credette che avrebbe perso i sensi. La cacciatrice invece fece un grosso respiro e con il dorso di una mano si asciugò il viso sporcandolo di sangue. Mostrava un grande autocontrollo, notò il vampiro, soffriva ed era evidente, eppure sembrava ancora abbastanza lucida.

"Come posso aiutarti?" le chiese allungando una mano e poggiandogliela sul braccio.

"Mi hai salvato la vita, direi che hai già fatto abbastanza" la donna raggiunse il divanetto e si mise a sedere, sul bordo, come fosse sulle spine e pronta a qualunque cosa. E forse lo era. "Come... come sapevi che mi avresti trovata lì?"

"Non lo sapevo" le spiegò Marcel versandole un bicchiere di acqua che lei prese con le mani un po' tremanti. "Non fino a quando Aiden, che finge ancora di lavorare per Esther e Finn, ti ha vista arrivare mi ha avvertito. Cosa credevi di fare lì dentro?"

"Niente di quello che ho fatto" mormorò lei. "E tutto ciò che invece non ho fatto."

"Che vorrebbe dire?" lui la fissò perplesso.

"Non ha importanza. Vincent è morto ed è tutta colpa mia."

"Non sei stata tu ad ucciderlo Allison."

"Non direttamente forse" la cacciatrice si mise in piedi. "Ma parlarne è inutile, non c'è niente che io possa fare. Però ripensandoci c'è qualcosa che tu puoi fare per aiutarmi."

"Chiedi pure."

"Credi che sarebbe possibile recuperare il corpo di Vincent? Era un cacciatore e vorrei dargli degna sepoltura."

One More Time - Before we goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora